arcipolla

Nuovo Iscritto
Mi chiamo Arci e sono una semplice massaia che amministra da sè un piccolo patrimonio immobiliare.
Da alcuni anni è cambiato l'amministratore in un palazzo dove ho un appartamento, qui un nuovo inquilino si è connesso ad un tubo condomiale dell'acqua per poter annaffiare le piante del terrazzo,naturalmente gli abbiamo detto che non lo poteva fare e che si mettesse un contatore, lui dice di si ma non lo fa mai, l'amministratore non interviene, come non interviene sul fatto che sono stati ristrutturati sette appartamenti in questi ultimi cinque anni cambiando anche l'impianto idraulico e soprattutto aggiungendo tubi e caloriferi, come non interviene sul modo di posteggiare la macchine nel cortile del palazzo,regole che sono state decise in assemblea all'unanimità.
E altri inconvenienti che tralascio.La domanda è:
Quali sono le sue reali competenze?
Non è forse da considerare come un "pater familias"

Grazie per le eventuali risposte.

Quanto prima nella zona bar vi invierò la ricetta per fare la torta di zucca secondo la tardizione di Sestri Ponente.
Arci
 

giorgino

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Indubbiamente l'amministratore ha il compito di vigilare sui servizi condominiali, quindi per quanto riguarda "l'allaccio abusivo" DEVE intervenire scrivendo al responsabile, e successivamente intimandogli di rimuovere l'attacco.
Una volta rimosso/inibito il nuovo impianto starà all'assemblea dei condomini autorizzare o meno il singolo ad allacciarsi alla rete condominiale stabilendone modi, garanzie e misurazioni.

Nel caso il comdomino non rimuovesse a sue spese l'impianto, l'amministratore ha il potere ma soprattutto il dovere di farlo fare lui stesso di autorità e addebitare la spesa al singolo condomino in questione.

Se l'amministratore non lo fa, è sufficiente scrivergli una raccomandata chiedendo di mettere all'ordine del giorno della successiva assemblea l'argomento il quale una volta portato all'attenzione dei condomini verrà discusso e deliberato di conseguenza.

Ciò al fine di ottenere una delibera utile all'amministratore ad agire giudizialmente o a comporre la questione in via legale, sia nei confronti del condomino "impiantista" che verso lo stesso amministratore che ha il dovere di conservare e proteggere gli impianti condominiali come quello dell'acqua.

Stesso discorso per i termosifoni "abusivi". Un po' più delicata la questione dei parcheggi a meno che non ci sia un regolamento contrattuale che disciplina gli stessi.

g
 

Alessandro Frisoli

Fondatore
Agente Immobiliare
Mi permetto di aggiungere qualcosa circa i parcheggi, visto che giorgino è stato assolutamente preciso nella risposta. Come dice Giorgino se non vi è un regolamento contrattuale che disciplina l'uso degli spazi comuni adibiti a parcheggio, occorre indire un'apposita assemblea per regolamentare gli spazi, bisognerebbe conoscere prima cosa dice un eventuale regolamento circa gli stessi. Nel caso non vi sia una regolamentazione a mio avviso la disciplina della questione ricade sotto una delibera di tipo straordinaria, che, con le maggioranze qualificate del caso, regolamenterà i parcheggi. Altro discorso è poi che questo regolamento non sia rispettato, purtroppo un amministratore non può che fare una raccomandata intimando il rispetto delle decisioni prese, poi se la cosa persiste bissogna adire alle vie legali... purtroppo.
 

Graf

Nominato ad Honorem
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Indubbiamente l'amministratore ha il compito di vigilare sui servizi condominiali, quindi per quanto riguarda "l'allaccio abusivo" DEVE intervenire scrivendo al responsabile, e successivamente intimandogli di rimuovere l'attacco.
Una volta rimosso/inibito il nuovo impianto starà all'assemblea dei condomini autorizzare o meno il singolo ad allacciarsi alla rete condominiale stabilendone modi, garanzie e misurazioni.

Nel caso il comdomino non rimuovesse a sue spese l'impianto, l'amministratore ha il potere ma soprattutto il dovere di farlo fare lui stesso di autorità e addebitare la spesa al singolo condomino in questione.

Se l'amministratore non lo fa, è sufficiente scrivergli una raccomandata chiedendo di mettere all'ordine del giorno della successiva assemblea l'argomento il quale una volta portato all'attenzione dei condomini verrà discusso e deliberato di conseguenza.

Ciò al fine di ottenere una delibera utile all'amministratore ad agire giudizialmente o a comporre la questione in via legale, sia nei confronti del condomino "impiantista" che verso lo stesso amministratore che ha il dovere di conservare e proteggere gli impianti condominiali come quello dell'acqua.

Stesso discorso per i termosifoni "abusivi". Un po' più delicata la questione dei parcheggi a meno che non ci sia un regolamento contrattuale che disciplina gli stessi.

g

Ammazza che precisione! :ok::stretta_di_mano::applauso:
 

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