Piano casa, arriva la semplificazione: niente Dia
ROMA 4 aprile - Non servirà più la denuncia di inizio attività per la manutenzione straordinaria, per il cambio di destinazione d’uso, per la pavimentazione di aree esterne, comprese quelle di sosta, e per una serie di altri interventi, che diventeranno tutti “liberi”. È una delle semplificazioni contenute nella bozza del decreto legge che dovrà accompagnare l’accordo con le Regioni in materia di edilizia. Il testo verrà discusso con gli enti locali a partire da domani, per essere approvato dal Consiglio dei ministri prima di Pasqua.
Le nuove norme hanno l’obiettivo di accompagnare le leggi regionali che devono essere adottate entro novanta giorni, e quindi di rendere possibile con modalità il meno possibile gravose gli ampliamenti di cubatura del 20 per cento e i piani di demolizione e ricostruzione. Il testo contiene un ampio ventaglio di semplificazioni, in settori che vanno dai beni culturali all’edilizia scolastica, e sarà accompagnato da un disegno di legge delega con le misure più strutturali, a partire dalla cancellazione del permesso di costruire.
Proprio per gli ampliamenti di cubatura servirà la denuncia di inizio attività, e per rendere possibile ciò il decreto prevede che siano sottoposti appunto a Dia anche le opere interrate ai lati della casa meno quello di accesso, con il limite del 20 per cento di maggior volume.
Attualmente la Dia è necessaria anche per le manutenzioni straordinarie, mentre rientrano nell’attività edilizia libera quelle ordinarie, limitate tipologie di eliminazione di barriere architettoniche e le attività di ricerca nel sottosuolo. Questa casistica dovrebbe essere notevolmente ampliata: oltre agli interventi di manutenzione straordinaria tutti quelli interni alla casa purché non aumenti il numero delle unità immobiliari diventeranno “liberi” i movimenti di terra che riguardano l’agricoltura, i depositi temporanei di merci e materiali a cielo aperto, le opere d’emergenza, i mutamenti di destinazione d’uso senza opere edilizie, sempre che facciano aumentare il carico urbanistico, le opere di pavimentazione di spazi esterni, anche di sosta, l’installazione di pannelli solari e di serbatoi di gpl. L’unica formalità richiesta per tutti questi interventi sarà una comunicazione da inviare al Comune entro trenta giorni da quando sono stati ultimati «per evidenziare la legittima sussistenza ad ogni ulteriore effetto».
Novità importanti anche per i piani urbanistici, che potranno essere attuati anche tramite perequazioni e compensazioni. Nel primo caso si attribuiscono diritti edificatori a proprietà immobiliari che hanno indici di edificabilità inferiori a quella di riferimento in un ambito territoriale; nel secondo i diritti possono andare alle proprietà sulle quali si realizzi un intervento pubblico, a seguito di un accordo tra il Comune e il proprietario.
Di notevole impatto saranno poi le norme sulle autorizzazioni paesaggistiche: di fatto, una volta rilasciate dalle amministrazioni competenti, non potranno più essere annullate dalle Soprintendenze che si limiteranno ad esprimere pareri non vincolanti. In questo campo si accorceranno anche i tempi delle procedure.
via Piano casa, arriva la semplificazione Manutenzione straordinaria: niente Dia - Il Messaggero.
ROMA 4 aprile - Non servirà più la denuncia di inizio attività per la manutenzione straordinaria, per il cambio di destinazione d’uso, per la pavimentazione di aree esterne, comprese quelle di sosta, e per una serie di altri interventi, che diventeranno tutti “liberi”. È una delle semplificazioni contenute nella bozza del decreto legge che dovrà accompagnare l’accordo con le Regioni in materia di edilizia. Il testo verrà discusso con gli enti locali a partire da domani, per essere approvato dal Consiglio dei ministri prima di Pasqua.
Le nuove norme hanno l’obiettivo di accompagnare le leggi regionali che devono essere adottate entro novanta giorni, e quindi di rendere possibile con modalità il meno possibile gravose gli ampliamenti di cubatura del 20 per cento e i piani di demolizione e ricostruzione. Il testo contiene un ampio ventaglio di semplificazioni, in settori che vanno dai beni culturali all’edilizia scolastica, e sarà accompagnato da un disegno di legge delega con le misure più strutturali, a partire dalla cancellazione del permesso di costruire.
Proprio per gli ampliamenti di cubatura servirà la denuncia di inizio attività, e per rendere possibile ciò il decreto prevede che siano sottoposti appunto a Dia anche le opere interrate ai lati della casa meno quello di accesso, con il limite del 20 per cento di maggior volume.
Attualmente la Dia è necessaria anche per le manutenzioni straordinarie, mentre rientrano nell’attività edilizia libera quelle ordinarie, limitate tipologie di eliminazione di barriere architettoniche e le attività di ricerca nel sottosuolo. Questa casistica dovrebbe essere notevolmente ampliata: oltre agli interventi di manutenzione straordinaria tutti quelli interni alla casa purché non aumenti il numero delle unità immobiliari diventeranno “liberi” i movimenti di terra che riguardano l’agricoltura, i depositi temporanei di merci e materiali a cielo aperto, le opere d’emergenza, i mutamenti di destinazione d’uso senza opere edilizie, sempre che facciano aumentare il carico urbanistico, le opere di pavimentazione di spazi esterni, anche di sosta, l’installazione di pannelli solari e di serbatoi di gpl. L’unica formalità richiesta per tutti questi interventi sarà una comunicazione da inviare al Comune entro trenta giorni da quando sono stati ultimati «per evidenziare la legittima sussistenza ad ogni ulteriore effetto».
Novità importanti anche per i piani urbanistici, che potranno essere attuati anche tramite perequazioni e compensazioni. Nel primo caso si attribuiscono diritti edificatori a proprietà immobiliari che hanno indici di edificabilità inferiori a quella di riferimento in un ambito territoriale; nel secondo i diritti possono andare alle proprietà sulle quali si realizzi un intervento pubblico, a seguito di un accordo tra il Comune e il proprietario.
Di notevole impatto saranno poi le norme sulle autorizzazioni paesaggistiche: di fatto, una volta rilasciate dalle amministrazioni competenti, non potranno più essere annullate dalle Soprintendenze che si limiteranno ad esprimere pareri non vincolanti. In questo campo si accorceranno anche i tempi delle procedure.
via Piano casa, arriva la semplificazione Manutenzione straordinaria: niente Dia - Il Messaggero.