Salve,
vi pongo il mio quesito. Ho sottoscritto un preliminare di compravendita di un immobile ad uso civile abitazione per un prezzo di 180.000 euro. Su detto immobile, gravava un mutuo ipotecario di 170.000 euro. Con la società costruttrice si concordo' un acconto al preliminare di compravendita (con immediato possesso dell'immobile) di 50.000 euro con conseguente frazionamento e riduzione della quota del mutuo alla stipula dell'atto e del relativo contratto di accollo con la banca. Avendo versato un acconto di 50.000 euro, la relativa quota di mutuo, si sarebbe ridotta a euro 130.000. A questo punto, la societa' costruttrice, avrebbe dovuto richiedere una restrizione d'ipoteca e quindi portare il valore dell'ipoteca, da 170.000 a 130.000 euro. La societa' proprietaria, iniziando ad avere problemi economici, non ha piu' avuto la capacita' di poter eseguire detta operazione. In seguito, la banca, ha anche pignorato l'immobile da me compromesso e mi chiedeva di stipulare un nuovo contratto di mutuo non concedendomi piu' l'accollo previsto dal preliminare e per l'intera somma di 170.000 euro.
A questo punto, mi sono rivolto ad un avvocato, al quale, ho specificato:
-
- che ho sottoscritto un preliminare di compravendita di un immobile (con immediato possesso) del costo di 180.000 euro, versando un acconto di 50.000 euro
- che su detto immobile gravava da parte della banca, un mutuo ipotecario di 170.000 euro
- che ho preso possesso di un appartamento non ancora ultimato e quindi non abitabile;
- che con relativo contratto di comodato ed autorizzazione da parte della societa' proprietaria ad eseguire e pagare i lavori di ultimazione, ho iniziato a risiedere nell'appartamento.
- che ho eseguito e pagato tutti gli oneri inerenti i lavori e le spese di allaccio delle utenze
- che attualmente, sono 6 anni che vivo ed ho la residenza in detto immobile
- che il preliminare di compravendita e' stato sottoscritto prima della data del pignoramento da parte della banca
- di aver regolarmente pagato tutte le quote condominiali, compresi tutti gli oneri relativi a manutenzioni straordinarie e migliorie relative al condominio
- che non e' piu' possibile per me stipulare l'atto definitivo di compravendita in quanto, non e' stata eseguita la restrizione della quota di mutuo e soprattutto l'immobile e' stato pignorato dalla banca
A questo punto, l'avvocato, mi dice di stare assolutamente tranquillo in quanto nessun giudice mi puo' negare l'assegnazione coatta dell'immobile oggetto di compravendita.
Il risultato? dopo una serie di rinvii delle udienze, l'assegnazione, non e' stata concessa ed addirittura il 15 settembre 2015 l'appartamento sara' oggetto di asta giudiziaria.
Mi potete dare un consiglio, un aiuto?Cosa posso fare ?
vi pongo il mio quesito. Ho sottoscritto un preliminare di compravendita di un immobile ad uso civile abitazione per un prezzo di 180.000 euro. Su detto immobile, gravava un mutuo ipotecario di 170.000 euro. Con la società costruttrice si concordo' un acconto al preliminare di compravendita (con immediato possesso dell'immobile) di 50.000 euro con conseguente frazionamento e riduzione della quota del mutuo alla stipula dell'atto e del relativo contratto di accollo con la banca. Avendo versato un acconto di 50.000 euro, la relativa quota di mutuo, si sarebbe ridotta a euro 130.000. A questo punto, la societa' costruttrice, avrebbe dovuto richiedere una restrizione d'ipoteca e quindi portare il valore dell'ipoteca, da 170.000 a 130.000 euro. La societa' proprietaria, iniziando ad avere problemi economici, non ha piu' avuto la capacita' di poter eseguire detta operazione. In seguito, la banca, ha anche pignorato l'immobile da me compromesso e mi chiedeva di stipulare un nuovo contratto di mutuo non concedendomi piu' l'accollo previsto dal preliminare e per l'intera somma di 170.000 euro.
A questo punto, mi sono rivolto ad un avvocato, al quale, ho specificato:
-
- che ho sottoscritto un preliminare di compravendita di un immobile (con immediato possesso) del costo di 180.000 euro, versando un acconto di 50.000 euro
- che su detto immobile gravava da parte della banca, un mutuo ipotecario di 170.000 euro
- che ho preso possesso di un appartamento non ancora ultimato e quindi non abitabile;
- che con relativo contratto di comodato ed autorizzazione da parte della societa' proprietaria ad eseguire e pagare i lavori di ultimazione, ho iniziato a risiedere nell'appartamento.
- che ho eseguito e pagato tutti gli oneri inerenti i lavori e le spese di allaccio delle utenze
- che attualmente, sono 6 anni che vivo ed ho la residenza in detto immobile
- che il preliminare di compravendita e' stato sottoscritto prima della data del pignoramento da parte della banca
- di aver regolarmente pagato tutte le quote condominiali, compresi tutti gli oneri relativi a manutenzioni straordinarie e migliorie relative al condominio
- che non e' piu' possibile per me stipulare l'atto definitivo di compravendita in quanto, non e' stata eseguita la restrizione della quota di mutuo e soprattutto l'immobile e' stato pignorato dalla banca
A questo punto, l'avvocato, mi dice di stare assolutamente tranquillo in quanto nessun giudice mi puo' negare l'assegnazione coatta dell'immobile oggetto di compravendita.
Il risultato? dopo una serie di rinvii delle udienze, l'assegnazione, non e' stata concessa ed addirittura il 15 settembre 2015 l'appartamento sara' oggetto di asta giudiziaria.
Mi potete dare un consiglio, un aiuto?Cosa posso fare ?