Carissimi,
ormai da piu' di un anno cerco di trovare una soluzione per la risoluzione del compromesso, incautamente, firmato nel 2008.
L' AI mi ha, per prima cosa, mostrato il documento di un Notaio, evidentemente compiacente, che mostrava che le convenzioni [ventennali !] scritte ed approvate nell'atto di vendita del 22/7/1991 non erano piu' valide grazie alla legge del 179/1992 che abroga i commi 15-19 dell'articolo 35 della legge 865 del 22/10/1971.
Nell'atto tutte le norme che regolamentano tempi e prezzi di vendita erano esplicitamente scritte ed approvate dall'aquirente, ora venditore.
Visto il tempo ristretto tra la proposta ed il compromesso, penso volutamente, non sono riuscito ad incontrare nessun notaio e ho firmato il compromesso fidandomi, ingenuamente, del parere del notaio.
Un notaio "non interessato", contattato 2gg dopo la firma del compromesso, mi ha fatto notare che il notaio dell' AI ha, forse volutamente, tralasciato di scrivere la seguente parte del documento del consiglio nazionale del notariato che dice: "...ma da riflettersi tutt' al piu' sul piano contrattuale, sino alla risoluzione di diritto".
Come a dire, il notaio e' a posto, al limite vanno nelle grane gli acquirenti.
Bene, vista la situazione ho contattato un legale che ha ricevuto sia dal Comune che dal CIMEP informative scritte che considerano tale atto non legale visto che una nuova legge non e' valida per il passato ma solo per il futuro. [vedi altro parere disponibile in rete, cerca "Casavecchia Santilli 565" su google]
Ho inoltre ricevuto, per iscritto, da un Architetto indipendente la valutazione dell'immobile che e' 1/4 del valore del compromesso.
Nota che l'AI mi ha consegnato, su mia insistente richiesta, il rogito originario solo tempo dopo quando la banca a cui ho chiesto il mutuo me lo ha richiesto.
Nota inoltre che il venditore ha regolarizzato alcune variazioni all'immobile solo dopo il comprommesso su mia insistente richiesta.
Per correttezza non voglio scrivere la catena a cui l'AI aderisce perche' sono sicuro che tutti gli altri si comportano in modo corretto mentre questo e' noto, l'ho scoperto dopo, per essere alquanto "intraprendente".
In sintesi, sto solo cercando di riavere la sostanziosa caparra e la commissione versata all'AI visto che sia Comune che CIMEP possono rendere nullo il contratto cosi' come, cita la legge, "chiunque altro vi abbia interesse e puo' essere rilevata d'ufficio dal giudice".
Continuo a fidarmi del venditore, che mi sembra una brava persona, e credo sia stato invischiato in questa situazione dall' AI per guadagnare una commissione piuttosto corposa.
Avete qualche suggerimento? Soprattutto se non siete AI usi a utilizzare Notai per i propri scopi.
Grazie per la collaborazione.
ormai da piu' di un anno cerco di trovare una soluzione per la risoluzione del compromesso, incautamente, firmato nel 2008.
L' AI mi ha, per prima cosa, mostrato il documento di un Notaio, evidentemente compiacente, che mostrava che le convenzioni [ventennali !] scritte ed approvate nell'atto di vendita del 22/7/1991 non erano piu' valide grazie alla legge del 179/1992 che abroga i commi 15-19 dell'articolo 35 della legge 865 del 22/10/1971.
Nell'atto tutte le norme che regolamentano tempi e prezzi di vendita erano esplicitamente scritte ed approvate dall'aquirente, ora venditore.
Visto il tempo ristretto tra la proposta ed il compromesso, penso volutamente, non sono riuscito ad incontrare nessun notaio e ho firmato il compromesso fidandomi, ingenuamente, del parere del notaio.
Un notaio "non interessato", contattato 2gg dopo la firma del compromesso, mi ha fatto notare che il notaio dell' AI ha, forse volutamente, tralasciato di scrivere la seguente parte del documento del consiglio nazionale del notariato che dice: "...ma da riflettersi tutt' al piu' sul piano contrattuale, sino alla risoluzione di diritto".
Come a dire, il notaio e' a posto, al limite vanno nelle grane gli acquirenti.
Bene, vista la situazione ho contattato un legale che ha ricevuto sia dal Comune che dal CIMEP informative scritte che considerano tale atto non legale visto che una nuova legge non e' valida per il passato ma solo per il futuro. [vedi altro parere disponibile in rete, cerca "Casavecchia Santilli 565" su google]
Ho inoltre ricevuto, per iscritto, da un Architetto indipendente la valutazione dell'immobile che e' 1/4 del valore del compromesso.
Nota che l'AI mi ha consegnato, su mia insistente richiesta, il rogito originario solo tempo dopo quando la banca a cui ho chiesto il mutuo me lo ha richiesto.
Nota inoltre che il venditore ha regolarizzato alcune variazioni all'immobile solo dopo il comprommesso su mia insistente richiesta.
Per correttezza non voglio scrivere la catena a cui l'AI aderisce perche' sono sicuro che tutti gli altri si comportano in modo corretto mentre questo e' noto, l'ho scoperto dopo, per essere alquanto "intraprendente".
In sintesi, sto solo cercando di riavere la sostanziosa caparra e la commissione versata all'AI visto che sia Comune che CIMEP possono rendere nullo il contratto cosi' come, cita la legge, "chiunque altro vi abbia interesse e puo' essere rilevata d'ufficio dal giudice".
Continuo a fidarmi del venditore, che mi sembra una brava persona, e credo sia stato invischiato in questa situazione dall' AI per guadagnare una commissione piuttosto corposa.
Avete qualche suggerimento? Soprattutto se non siete AI usi a utilizzare Notai per i propri scopi.
Grazie per la collaborazione.