Salve,
dopo un lunga ricerca, finalmente abbiamo trovato un appartamento in linea con le nostre necessità. Dopo una visita con AI che ci specifica la non conformità dello stato di fatto rispetto alla planimetria e visura catastale (rispetto alla planimetria non è presente un camerino ed è stato aggiunto un tramezzo), decidiamo di formulare un'offerta confidando su quanto detto dall'AI, ovvero che il venditore avrebbe sistemato a stretto giro la difformità, pena ovviamente l'impossibilità del rogito. Guidati dall'AI , nell'offerta viene solo specificata la non conformità della planimetria.
Ad offerta accettata (non vincolata a mutuo), ci attiviamo per le banche (avendo già effettuato più analisi finanziare per fattibilità creditizia), non riuscendo però ad avviare alcuna pratica per la non conformità in questione, in quanto il perito boccerebbe la pratica: per ridurre i tempi ci suggeriscono quindi di inserire una nota che specifichi l'intenzione del venditore a regolarizzare il tutto. Decidiamo quindi di riscrivere l'offerta specificando che il venditore ha già nominato un geometra per la regolarizzazione della planimetria, e fissiamo la data del compromesso da lì a 15 gg (tempo che l'AI stima decisamente sufficienti per espletare tutte le pratiche). Le banche ci dicono che, comunque, finchè la nuova planimetria non sarà disponibile al catasto, il perito non potrà dare esito positivo.
Il nostro dubbio è, quindi, di giungere al compromesso (o meglio, alla conversione dell'offerta irrevocabile in contratto preliminare) e versare un cospicuo acconto senza ancora avere alcuna delibera da nessuna delle banche.
A noi la casa piace, ma non vorremmo ritrovarci con la planimetria conforme solo a ridosso del rogito (cosa che ci renderebbe impossibile l'erogazione del mutuo), anche se previsto tra diversi mesi. Qualche suggerimento per ovviare a questa situazione?
dopo un lunga ricerca, finalmente abbiamo trovato un appartamento in linea con le nostre necessità. Dopo una visita con AI che ci specifica la non conformità dello stato di fatto rispetto alla planimetria e visura catastale (rispetto alla planimetria non è presente un camerino ed è stato aggiunto un tramezzo), decidiamo di formulare un'offerta confidando su quanto detto dall'AI, ovvero che il venditore avrebbe sistemato a stretto giro la difformità, pena ovviamente l'impossibilità del rogito. Guidati dall'AI , nell'offerta viene solo specificata la non conformità della planimetria.
Ad offerta accettata (non vincolata a mutuo), ci attiviamo per le banche (avendo già effettuato più analisi finanziare per fattibilità creditizia), non riuscendo però ad avviare alcuna pratica per la non conformità in questione, in quanto il perito boccerebbe la pratica: per ridurre i tempi ci suggeriscono quindi di inserire una nota che specifichi l'intenzione del venditore a regolarizzare il tutto. Decidiamo quindi di riscrivere l'offerta specificando che il venditore ha già nominato un geometra per la regolarizzazione della planimetria, e fissiamo la data del compromesso da lì a 15 gg (tempo che l'AI stima decisamente sufficienti per espletare tutte le pratiche). Le banche ci dicono che, comunque, finchè la nuova planimetria non sarà disponibile al catasto, il perito non potrà dare esito positivo.
Il nostro dubbio è, quindi, di giungere al compromesso (o meglio, alla conversione dell'offerta irrevocabile in contratto preliminare) e versare un cospicuo acconto senza ancora avere alcuna delibera da nessuna delle banche.
A noi la casa piace, ma non vorremmo ritrovarci con la planimetria conforme solo a ridosso del rogito (cosa che ci renderebbe impossibile l'erogazione del mutuo), anche se previsto tra diversi mesi. Qualche suggerimento per ovviare a questa situazione?