savage

Nuovo Iscritto
ciao a tutti, mi ritrovo oggi, dopo 4 anni dall'accaduto, di fronte ad un problema a dir poco allucinante. Mio padre ha acquistato all'asta nel 1993 un immobile di tipo residenziale. Successivamente il 10/06/2004 ha venduto tale immobile alla somma "X" e fu redatto un regolare rogito. Dopo 20 gg dalla vendita, e prima che mio padre ricevesse un solo centesimo e che agli acquirenti venisse concesso il mutuo, gli stessi hanno retrocesso dalla vendita perchè non potevano pagare. Lo stesso Notaio ha quindi redatto un nuovo atto chiamato appunto di "RETROCESSIONE", (per il quale mio padre ha anche pagato 2900 euro come atto di benevolenza nei confronti degli acquirenti), sul quale si legge esplicitamente che l’immobile viene retrocesso a mio padre perché gli acquirenti non sono in grado di sobbarcarsi il mutuo che ripeto non gli è mai stato concesso, ed inoltre è esplicitamente scritto che mio padre non ha mai ricevuto la somma “X” indicata nel rogito e pattuita per la vendita dello stesso immobile. Dopo due anni poi (quindi 4 anni fa il 30/06/2006) mio padre ha venduto il suo immobile (che sottolineo aveva comprato nel 1993 e gli è stato retrocesso nel 2004) ad altri soggetti ad una somma “Y”. Il nuovo Notaio, scelto dai nuovi acquirenti, nel redigere il nuovo atto di rogito, ha intimato a mio padre il fatto di dover pagare l’imposta sulla plusvalenza che si è creata tra la RETROCESSIONE e la successiva vendita, ossia tra la cifra “X” e la “Y”. Ora io mi domando e dico e chiedo a Voi come è possibile che il Notaio abbia commesso un errore simile visto è considerato che non vi è stata nessuna speculazione edilizia e che quindi viene meno il principio-presupposto fondamentale sul quale si basa la legge che impone il pagamento di questa imposta? Mio padre non ha mai comprato 4 anni fa un immobile alla somma “X” e la rivenduto dopo 2 anni alla somma “Y” per speculare. Inoltre la legge è quella del 23 dicembre 2005, n. 266, articolo 1, comma 496, quindi successiva all’atto di retrocessione e mi chiedo se si applica anche agli immobili acquistati prima di quella data. Posso rivendicarmi sul fisco affinché questo denaro venga a mio padre restituito o quantomeno scomputato dalle successive tasse che deve pagare?
oppure devo rivednicare tale somma nei confronti del notaio che ha commesso l'errore?
grazie mille a tutti per l'attenzione
 

Mazza

Membro Attivo
Agente Immobiliare
"ciao a tutti, mi ritrovo oggi, dopo 4 anni dall'accaduto, di fronte ad un problema a dir poco allucinante. Mio padre ha acquistato all'asta nel 1993 un immobile di tipo residenziale. Successivamente il 10/06/2004 ha venduto tale immobile alla somma "X" e fu redatto un regolare rogito. Dopo 20 gg dalla vendita, e prima che mio padre ricevesse un solo centesimo e che agli acquirenti venisse concesso il mutuo, gli stessi hanno retrocesso dalla vendita perchè non potevano pagare. Lo stesso Notaio ha quindi redatto un nuovo atto chiamato appunto di "RETROCESSIONE", (per il quale mio padre ha anche pagato 2900 euro come atto di benevolenza nei confronti degli acquirenti), sul quale si legge esplicitamente che l’immobile viene retrocesso a mio padre perché gli acquirenti non sono in grado di sobbarcarsi il mutuo che ripeto non gli è mai stato concesso, ed inoltre è esplicitamente scritto che mio padre non ha mai ricevuto la somma “X” indicata nel rogito e pattuita per la vendita dello stesso immobile."

Da come parli sembra che non ci sia stato mai un compromesso con quantomeno una clausola sospensiva riguardo alla concessione di un mutuo e tanto meno una caparra, cosa alquanto grave poichè avrebbe tutelato da un'inadempienza che poi effettivamente c'è stata.
Arrivando al secondo atto con intimazione a pagare tasse sulla plusvalenza credo anch'io che il notaio abbia commesso un'imprecisione poichè si dovrebbe tenere conto dell'atto di provenienza datato 1993 e non dell'atto di retrocessione. Parlane con un avvocato di tua fiducia.
 

savage

Nuovo Iscritto
grazie mille per la rispsosta......io non conosco nessuno....magari qualcuno di voi è avvocato e può darmi una risposta??
grazie nacora
 

Maximm

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Alcune cose non sono chiare...
Ha acquistato (nel 93) in prima casa?
Aveva ricevuto quando ha venduto acconti ? Della serie... quando hanno fatto l'atto di retrocessione il pagamento era da fare, ancora? Mi sembra strano. Come può stipulare un rogito il notaio se non è avvenuto il pagamento (o almeno promessa di o acconto di ) ?
Retrocessione vuol dire ritorno, quindi tecnicamente lui non dovrebbe pagar nulla, ancor più se era in 1 casa. Per il resto, la legge è del 2005 ma retroattiva quindi se, e dico se, avesse venduto nel 2004 ci sta la richiesta.
Più che avvocato, serve un notaio che visioni la documentazione e ti dica se è stato fatto qualche errore. Devi chiedere, in quel caso, i soldi al notaio. Ci dovrebbe essere anche un fondo, a garanzia.
Facci sapere.
 

savage

Nuovo Iscritto
prima di tutto grazie,
mio padre ha acquistato all'asta nel 93 ma non come prima casa.
quando mio padre poi ha venduto nel 2004 lui ha ricevuto due bonifici che dopo qualche giorno sono stati annullati in quanto anche il mutuo concesso agli acquirenti è stato annullato.
come glie li chiedo i soldi al notaio??
gli devo fare causa?
o il fondo paga in automatico dopo aver visionato la cosa?? come devo procedere?
grazie
 

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