Per la registrazione del preliminare occorre:"2 copie del contratto firmate in originale, 1 marca da bollo da € 14,62 per ogni copia del contratto e per ogni 4 pagine o 100 righe; 1 marca da bollo da 1,5 € per ogni planimetria allegata; la copia dell'F23 pagato in banca (168€ imposta fissa ed eventuali percentuali su caparra e acconti)."Si dovrà inoltre compilare il modulo di richiesta di registrazione (modello 69), scaricabile dal sito dell'agenzia delle entrate.
Entro 20 gg[DOUBLEPOST=1370377948,1370376988][/DOUBLEPOST]
Registrazione compromesso
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Con le novità introdotte dalla legge finanziaria 2007 il
contratto preliminare di compravendita deve essere ai fini fiscali obbligatoriamente registrato per intero
entro 20 giorni dalla data di stipula (in caso di ritardo verrà applicata una sanzione del 30% sulle somme dovute più gli interessi legali). Per adempiere a tale obbligo sarà necessario effettuare i versamenti delle imposte come di seguito spiegato, e applicare una marca da bollo da euro
14,62 per ogni 100 righe scritte su ogni copia che si vuole registrare.
Prima di addentrarci nel calcolo delle imposte facciamo una piccola premessa riguardante la proposta d’acquisto ed il fatto se va registrata o meno proprio come il preliminare; eliminiamo subito tutti i dubbi dicendo che la proposta d’acquisto, una volta che è stata accettata,
va registrata esattamente come il compromesso.
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L’Agenzia delle entrate si è già pronunciata in merito con la risoluzione
63/E del 25 febbraio 2008, dalla quale si evince che a prescindere dal fatto se i contraenti sono intenzionati a riprodurre o meno l’accordo preso con la proposta in un’altra scrittura (compromesso), sia pure di natura negoziale, tale
proposta accettata va registrata.
Detto questo veniamo alle modalità di registrazione e pagamento delle relative somme; sull’acconto, se la vendita è soggetta ad imposta di registro
(ES: compravendita tra privati) si applica il 3% (prima o seconda casa che sia) che potrà poi essere dedotto dall’imposta di registro finale dovuta al rogito notarile, mentre la tassa fissa (168 euro) e le marche da bollo andranno perse. Se invece la vendita è soggetta ad IVA (ES: compravendita tra privato e costruttore) è obbligatorio, per l’acconto, produrre fattura con relativa aliquota al 4% (prima casa), al 10% (seconda casa), al 20% (casa di lusso).
Sulla caparra invece si applica
sempre l’imposta di registro allo 0,5% sia con soggetti IVA sia con soggetti all’imposta di registro, i 168 euro andranno comunque persi e ovviamente non sarà possibile recuperare l’imposta pagata se la vendita è soggetta ad IVA.
Ricapitolando, sulle compravendite con l’imposta di registro recuperiamo dall’imposta finale tutte le somme versate per l’acconto e per la caparra tranne le quote fisse ( euro 168 ) e i bolli; mentre su quelle soggette IVA, il registro pagato sulla caparra sarà sempre un costo aggiuntivo rispetto all’IVA dovuta per l’acquisto. Ed infine l’IVA sull’acconto rimane solo un anticipo su quella comunque dovuta al rogito notarile.
Della registrazione materiale dovrebbe occuparsi il mediatore, ma se non vi siete avvalsi di lui dovrete: recarvi alla più vicina agenzia delle entrate con le marche da bollo, le copie dei contratti, i modelli 69 e F23 (da pagare in banca con relativo codice tributo 109T) entrambi scaricabili direttamente dal sito
www.agenziaentrate.it (
modF23 –
mod69).
Quando sarà il vostro turno seguite le istruzioni dell’impiegato che dopo alcuni minuti vi riconsegnerà il preliminare registrato trattenendone una copia.