Il cliente ha sottoscritto, con l'assistenza di una agenzia immobiliare, una proposta di acquisto accettata dal procuratore del venditore che, contestualmente all'accettazione della proposta, ha incassato la caparra in contanti di 15.000,00€. La proposta di acquisto non è stata registrata e nella stessa era stato stabilito di andare dal notaio entro una determinata data, 20 giorni prima di tale data il proprietario è morto e, una volta aperto il testamento, si scopre che l'immobile oggetto della proposta è stato donato alla locale Curia Vescovile.
Il cliente ha chiesto la restituzione dei 15.000€, il procuratore, convocato dal legale del cliente, afferma che non è responsabile in quanto ha consegnato i soldi al proprietario e la Curia Vescovile si dice disponibile sia a restituire i soldi che ad adempiere al contratto. Il cliente ha chiesto la restituzione dei 15.000€, sono passati 3 anni e la situazione non è ancora stata risolta.
Cosa consigliereste a questo cliente?
Grazie
Il cliente ha chiesto la restituzione dei 15.000€, il procuratore, convocato dal legale del cliente, afferma che non è responsabile in quanto ha consegnato i soldi al proprietario e la Curia Vescovile si dice disponibile sia a restituire i soldi che ad adempiere al contratto. Il cliente ha chiesto la restituzione dei 15.000€, sono passati 3 anni e la situazione non è ancora stata risolta.
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