Faccio seguito alla discussione della settimana scorsa, riassumendo brevemente i termini per chi non l'avesse seguita. Mia figlia vive in Francia e desidera vendere un appartamento, in comproprietà col marito francese, che si trova in Italia conferendo al sottoscritto una procura speciale stante che i figli piccoli le impediscono di venire in Italia. Interpellati due notai qui a Trento ,entrambi hanno consigliato di rivolgersi al Consolato di Parigi, senza tener conto che da alcuni anni quel consolato non fa più pratiche di notariato. Ha pensato di rivolgersi a due notai francesi con il seguente esito: il primo voleva mettersi in contatto col notaio italiano che farà il rogito essendo la sua parcella commisurata al valore della compravendita. E questo non sapendo che in Italia il notaio lo sceglie chi compera. Il secondo ha affermato che non occorre andare dal notaio, basta presentare il testo della procura in italiano presso un comune a Parigi ed andare, lei il marito ad apporre la firma con un documento. Il comune dichiarerà che le firme sono state apposte in presenza di un incaricato , che si è anche accertato dell'identità dei firmatari. Il consolato italiano dovrà tradurre solamente questa dichiarazione in francese. Mi sembra troppo facile, voi che cosa ne pensate ?