Un cliente decide di fare una proposta d'acquisto per un appartamento, vincolandola all'ottenimento del mutuo, firma una proposta con 4 settimane di tempo per reperire da un ente finanziatore una cifra "congrua per l'acquisto dell'immobile". Ci dice di aver già sondato la disponibilità della banca, che non ci dovrebbero essere problemi, l'inserimento della clausola è solo per tranquillità.... Peccato che dopo un mese di attesa, perizia della banca congrua anzi di un 8% superiore al prezzo pattuito, si scopra che il personaggio voleva un finanziamento con mutuo FONDIARIO per il 100% del prezzo proposto, e che la sua banca gli ha risposto picche. Rifiuta di rivolgersi ad una finanziaria perchè troppo oneroso, e una seconda banca da noi procuratagli ci dice che il personaggio, essendo monoreddito e lavoratore autonomo, con 900 euro medi netti mensili e una rata di 430 euro di auto da pagare, non è assolutamente finanziabile.
Risultato: abbiamo perso un mese e fatto una pessima figura con il venditore.
Qualche suggerimento su come tutelare chi vende e il nostro lavoro (e la nostra faccia)? Inserire una clausola che obblighi il proponente ad accettare un altro ente finanziatore da noi proposto?
Il modo con cui il nostro "amico" si è disinvoltamente dileguato non ci è piaciuto per nulla
Risultato: abbiamo perso un mese e fatto una pessima figura con il venditore.
Qualche suggerimento su come tutelare chi vende e il nostro lavoro (e la nostra faccia)? Inserire una clausola che obblighi il proponente ad accettare un altro ente finanziatore da noi proposto?
Il modo con cui il nostro "amico" si è disinvoltamente dileguato non ci è piaciuto per nulla