Presso una agenzia immobiliare viene sottoscritta proposta irrevocabile di vendita di un appartamento.
Relativamente al prezzo di vendita nella proposta sono inserite le seguenti condizioni:
- la somma di € 50.000,00 viene versata dal proponente alla agenzia immobiliare a titolo di deposito cauzionale infruttifero: testualmente " quale deposito cauzionale infruttifero alla agenzia che alla firma della presente ( la proposta irrevocabile ) ne rilascia ricevuta...;
- altra somma di denaro verrà consegnata alla firma del contratto preliminare;
- il saldo residuo sarà, infine, versato alla sottoscrizione del rogito notarile.
Molto importante: in realtà il proponente non ha versato alcuna somma di denaro: nè a titolo di deposito cauzionale nè successivamente.
La proposta irrevocabile era valida sino all'autunno 2009: essa è stata sottoscritta dal proponente e controfirmata, per accettazione, dal venditore.
Non è stato firmato il preliminare nè si è giunti al rogito ( che doveva avere luogo a inizio 2010 ).
A seguito di gravi circostanze sopravvenute il venditore non intende più vendere al proponente: quest'ultimo, al contrario, insiste nel volere acquistare prospettando azioni legali e richieste risarcitorie.
A Vostro avviso tali richieste possono trovare fondamento giuridico? Soprattutto, la questione del deposito cauzionale ( formalmente indicato nella proposta anche se mai effettivamente corrisposto ) potrebbe costituire fonte di problemi per il venditore?
A questo punto il venditore intenderebbe scrivere al proponente comunicandogli la propria rinuncia alla vendita.
Sarei lieto di uno scambio di pareri. Grazie.
Relativamente al prezzo di vendita nella proposta sono inserite le seguenti condizioni:
- la somma di € 50.000,00 viene versata dal proponente alla agenzia immobiliare a titolo di deposito cauzionale infruttifero: testualmente " quale deposito cauzionale infruttifero alla agenzia che alla firma della presente ( la proposta irrevocabile ) ne rilascia ricevuta...;
- altra somma di denaro verrà consegnata alla firma del contratto preliminare;
- il saldo residuo sarà, infine, versato alla sottoscrizione del rogito notarile.
Molto importante: in realtà il proponente non ha versato alcuna somma di denaro: nè a titolo di deposito cauzionale nè successivamente.
La proposta irrevocabile era valida sino all'autunno 2009: essa è stata sottoscritta dal proponente e controfirmata, per accettazione, dal venditore.
Non è stato firmato il preliminare nè si è giunti al rogito ( che doveva avere luogo a inizio 2010 ).
A seguito di gravi circostanze sopravvenute il venditore non intende più vendere al proponente: quest'ultimo, al contrario, insiste nel volere acquistare prospettando azioni legali e richieste risarcitorie.
A Vostro avviso tali richieste possono trovare fondamento giuridico? Soprattutto, la questione del deposito cauzionale ( formalmente indicato nella proposta anche se mai effettivamente corrisposto ) potrebbe costituire fonte di problemi per il venditore?
A questo punto il venditore intenderebbe scrivere al proponente comunicandogli la propria rinuncia alla vendita.
Sarei lieto di uno scambio di pareri. Grazie.