Buongiorno,
primo post, ma ho molto apprezzato il forum, che leggo da un pò.
Vengo al dunque..
Sono interessato ad un immobile, un villino A/7 dei primi anni 2000, in trentino alto adige.
Nel settembre scorso ho fatto una proposta, sospesa per le verifiche di conformità, che è stata accettata.
Ci sono però difformità tra progetto in comune e planimetria catastale, che sembra invece conforme con lo stato di fatto.
Le difformità riguardano il sottotetto (doveva esserci un piccolo salotto, invece c'è un bagno e un salotto più grande) e il piano interrato, dove c'è un locale tecnico in più (al posto dell'intercapedine) e un bagno al posto del locale tecnico in progetto.
La proposta è stata quindi annullata, applicando la sospensiva.
Ora i proprietari vogliono sanare e vendere.
Non c'è ancora un progetto di sanatoria, solo una "rassicurazione" verbale che verrà portato tutto alla conformità, come da stato attuale.
Sono consapevole che devo coinvolgere un tecnico, ma vorrei prima un impegno da parte loro.
Inoltre, preferirei farlo per verificare il progetto, piuttosto che per farlo/ipotizzarlo. E non ho un tecnico di fiducia qui.
Infine, ho bisogno dell'immobile entro l'anno.
Stavo pensando quindi di fare una proposta, vincolata al fatto che otterrò l'immobile conforme con lo stato attuale e "a posto", prima o dopo il rogito, e che questa attività resti a carico del venditore (il notaio mi aiuterà a scriverla correttamente).
Quello che mi spaventa però è quello che potrebbe succedere "praticamente" nel caso in cui la sanatoria andasse male..
Se si trattasse di rinunciare ad un po' di spazio all'ultimo piano, me ne farei una ragione.. Mi aspetterei una riduzione di prezzo, certo, ma trattabile ragionevolmente.
Se dovessi rinunciare pure al bagno.. diciamo come sopra, mi girerebbero un po' (perde un po' la funzione "ufficio"), ma me la farei passare.
E se invece dicessero: demolisci il locale tecnico?! Chi pagherebbe una cosa del genere? E per "pagherebbe" intendo tutto, danni compresi e per "chi" intendo se è verosimile tutelarsi davvero da un'eventualità del genere..
Secondo voi, sto sopravvalutando il problema?
Ci saranno altri "pretendenti" molto meno esigenti di me che accetteranno semplicemente la situazione?
E resteranno così poco esigenti anche se/quando ci sbatteranno il muso dopo?
Avete qualche esperienza in merito?
PS: tutto quanto sopra è successo assolutamente senza "litigare".
Grazie mille
primo post, ma ho molto apprezzato il forum, che leggo da un pò.
Vengo al dunque..
Sono interessato ad un immobile, un villino A/7 dei primi anni 2000, in trentino alto adige.
Nel settembre scorso ho fatto una proposta, sospesa per le verifiche di conformità, che è stata accettata.
Ci sono però difformità tra progetto in comune e planimetria catastale, che sembra invece conforme con lo stato di fatto.
Le difformità riguardano il sottotetto (doveva esserci un piccolo salotto, invece c'è un bagno e un salotto più grande) e il piano interrato, dove c'è un locale tecnico in più (al posto dell'intercapedine) e un bagno al posto del locale tecnico in progetto.
La proposta è stata quindi annullata, applicando la sospensiva.
Ora i proprietari vogliono sanare e vendere.
Non c'è ancora un progetto di sanatoria, solo una "rassicurazione" verbale che verrà portato tutto alla conformità, come da stato attuale.
Sono consapevole che devo coinvolgere un tecnico, ma vorrei prima un impegno da parte loro.
Inoltre, preferirei farlo per verificare il progetto, piuttosto che per farlo/ipotizzarlo. E non ho un tecnico di fiducia qui.
Infine, ho bisogno dell'immobile entro l'anno.
Stavo pensando quindi di fare una proposta, vincolata al fatto che otterrò l'immobile conforme con lo stato attuale e "a posto", prima o dopo il rogito, e che questa attività resti a carico del venditore (il notaio mi aiuterà a scriverla correttamente).
Quello che mi spaventa però è quello che potrebbe succedere "praticamente" nel caso in cui la sanatoria andasse male..
Se si trattasse di rinunciare ad un po' di spazio all'ultimo piano, me ne farei una ragione.. Mi aspetterei una riduzione di prezzo, certo, ma trattabile ragionevolmente.
Se dovessi rinunciare pure al bagno.. diciamo come sopra, mi girerebbero un po' (perde un po' la funzione "ufficio"), ma me la farei passare.
E se invece dicessero: demolisci il locale tecnico?! Chi pagherebbe una cosa del genere? E per "pagherebbe" intendo tutto, danni compresi e per "chi" intendo se è verosimile tutelarsi davvero da un'eventualità del genere..
Secondo voi, sto sopravvalutando il problema?
Ci saranno altri "pretendenti" molto meno esigenti di me che accetteranno semplicemente la situazione?
E resteranno così poco esigenti anche se/quando ci sbatteranno il muso dopo?
Avete qualche esperienza in merito?
PS: tutto quanto sopra è successo assolutamente senza "litigare".
Grazie mille