Buonasera a tutti,
vi scrivo perchè nelle scorse settimane ho avanzato una proposta per un immobile tramite agenzia ad un venditore privato. Specifico subito che la proposta era vincolata all'accettazione del mutuo.
Il venditore ha rilanciato ed è iniziata alla trattativa fino a quando in data 4/12 non ha accettato e firmato la proposta in tutte le sue parti, compresa la clausola di vincolo dell'accettazione del mutuo (la cui risposta deve pervenire entro fine febbraio).
All'agente immobiliare è stato consegnato un assegno di € 5000 a titolo di deposito intestato ai proprietari dell'immobile e che verrà consegnato loro come caparra confirmatoria all'avveramento della condizione sospensiva ovvero all'ottenimento della delibera del mutuo.
Inoltre, a titolo di integrazione della caparra confirmatoria sono stati promessi al venditore € 15.000 da consegnare al compromesso.
Ora...la casa è in vendita con altre agenzie e oggi il venditore, dopo aver ricevuto una proposta di importo maggiore rispetto alla nostra, ci ha comunicato tramite l'agenzia che vuole recedere... La mia domanda è.. può farlo senza che vengano applicate penali? La proposta non dovrebbe valere come tutela?
Chiedo inoltre se il venditore in caso di recesso è tenuto a darci il doppio dell'assegno di € 5000 versato a titolo di caparra confirmatoria anche se questo non è stato incassato dal venditore stesso (vista la clausola sospensiva).
Nello specifico, il venditore ci ha chiesto quali sono le nostre richieste per poter rinunciare alla proposta (specifico, già firmata da ambo le parti) ed accettare quella economicamente maggiore.
Vi chiedo di indicarmi legalmente cosa è giusto fare e se è giusto pretendere il doppio della caparra di € 5000 (o anche dei 15000 promessi ma non ancora versati) e se devo chiedere anche il pagamento delle provvigioni dell'agenzia che avrei dovuto invece pagare io in caso di conclusione dell'atto di compravendita.
Grazie molte
Spero possiate essermi d'aiuto.
vi scrivo perchè nelle scorse settimane ho avanzato una proposta per un immobile tramite agenzia ad un venditore privato. Specifico subito che la proposta era vincolata all'accettazione del mutuo.
Il venditore ha rilanciato ed è iniziata alla trattativa fino a quando in data 4/12 non ha accettato e firmato la proposta in tutte le sue parti, compresa la clausola di vincolo dell'accettazione del mutuo (la cui risposta deve pervenire entro fine febbraio).
All'agente immobiliare è stato consegnato un assegno di € 5000 a titolo di deposito intestato ai proprietari dell'immobile e che verrà consegnato loro come caparra confirmatoria all'avveramento della condizione sospensiva ovvero all'ottenimento della delibera del mutuo.
Inoltre, a titolo di integrazione della caparra confirmatoria sono stati promessi al venditore € 15.000 da consegnare al compromesso.
Ora...la casa è in vendita con altre agenzie e oggi il venditore, dopo aver ricevuto una proposta di importo maggiore rispetto alla nostra, ci ha comunicato tramite l'agenzia che vuole recedere... La mia domanda è.. può farlo senza che vengano applicate penali? La proposta non dovrebbe valere come tutela?
Chiedo inoltre se il venditore in caso di recesso è tenuto a darci il doppio dell'assegno di € 5000 versato a titolo di caparra confirmatoria anche se questo non è stato incassato dal venditore stesso (vista la clausola sospensiva).
Nello specifico, il venditore ci ha chiesto quali sono le nostre richieste per poter rinunciare alla proposta (specifico, già firmata da ambo le parti) ed accettare quella economicamente maggiore.
Vi chiedo di indicarmi legalmente cosa è giusto fare e se è giusto pretendere il doppio della caparra di € 5000 (o anche dei 15000 promessi ma non ancora versati) e se devo chiedere anche il pagamento delle provvigioni dell'agenzia che avrei dovuto invece pagare io in caso di conclusione dell'atto di compravendita.
Grazie molte
Spero possiate essermi d'aiuto.