Buongiorno,
mi rivolgo a voi per meglio capire cosa sta succedendo, e come agire per il meglio.
Passando davanti ad una agenzia immobiliare in franchising, notiamo in vetrina la foto della palazzina dove risiediamo. Entriamo a chiedere notizie in merito, e scopriamo che il proprietario dell’alloggio contiguo al nostro, dopo due anni di tentata vendita in privato, ha deciso di affidarsi a questa agenzia. Il prezzo richiesto è notevolmente inferiore alla cifra da lui prima richiesta (ci eravamo già informati, non direttamente dal proprietario però). Da 158K a 130K. La cosa ci interessa, chiediamo ed otteniamo di vedere l’alloggio all’interno. Purtroppo, lo stato dell’alloggio è decisamente peggio di quanto ci aspettassimo: ci sono parecchi lavori di ristrutturazione da eseguire. Ciò nonostante, confermiamo verbalmente all’agente immobiliare il nostro interesse. Chiediamo alcuni giorni per riflettere. Un paio di giorni dopo, ci telefona l’agente dicendo che il proprietario ha deciso di rialzare il prezzo di vendita a 150K (probabilmente ha saputo del nostro interessamento). Ci spiace, i lavori sono onerosi e se il prezzo sale non ci interessa più. Passano un paio di giorni, altra telefonata: il proprietario è disposto a scendere a 145K. Da parte nostra, identica risposta. Dopo svariate telefonate, il proprietario ritorna a 130K ma decide di tenersi il box auto. L’agenzia ci convoca per firmare la proposta d’acquisto, a noi il box non serve per cui ci va bene. Nella proposta chiediamo però di inserire alcune clausole: che il venditore si impegni a scorporare il box a sue spese ed entro il rogito, che deve avvenire tassativamente entro il 31.12.2015, e che l’alloggio deve essere in tale data libero da cose e persone. L’agente immobiliare non batte ciglio, e aggiunge “tanto sono problemi del venditore se lo scorporo si può fare o no, e se faccia o meno in tempo a svuotare l’alloggio, l’importante è che accetti subito la proposta, poi ci penserà”. La faciloneria di questa frase ci ha lasciato a bocca aperta. Non abbiamo firmato nè lasciato caparre, nonostante le insistenze, e nonostante l’agente abbia in tutti i modi cercato di convincerci (io faccio quello che mi chiedete e voi non accettate!), e ce ne siamo andati. L’alloggio continua ad interessarci, ma l’atteggiamento dell’agente immobiliare ci lascia perplessi. Come consigliate di muoverci?
Grazie, e scusate la lungaggine!
mi rivolgo a voi per meglio capire cosa sta succedendo, e come agire per il meglio.
Passando davanti ad una agenzia immobiliare in franchising, notiamo in vetrina la foto della palazzina dove risiediamo. Entriamo a chiedere notizie in merito, e scopriamo che il proprietario dell’alloggio contiguo al nostro, dopo due anni di tentata vendita in privato, ha deciso di affidarsi a questa agenzia. Il prezzo richiesto è notevolmente inferiore alla cifra da lui prima richiesta (ci eravamo già informati, non direttamente dal proprietario però). Da 158K a 130K. La cosa ci interessa, chiediamo ed otteniamo di vedere l’alloggio all’interno. Purtroppo, lo stato dell’alloggio è decisamente peggio di quanto ci aspettassimo: ci sono parecchi lavori di ristrutturazione da eseguire. Ciò nonostante, confermiamo verbalmente all’agente immobiliare il nostro interesse. Chiediamo alcuni giorni per riflettere. Un paio di giorni dopo, ci telefona l’agente dicendo che il proprietario ha deciso di rialzare il prezzo di vendita a 150K (probabilmente ha saputo del nostro interessamento). Ci spiace, i lavori sono onerosi e se il prezzo sale non ci interessa più. Passano un paio di giorni, altra telefonata: il proprietario è disposto a scendere a 145K. Da parte nostra, identica risposta. Dopo svariate telefonate, il proprietario ritorna a 130K ma decide di tenersi il box auto. L’agenzia ci convoca per firmare la proposta d’acquisto, a noi il box non serve per cui ci va bene. Nella proposta chiediamo però di inserire alcune clausole: che il venditore si impegni a scorporare il box a sue spese ed entro il rogito, che deve avvenire tassativamente entro il 31.12.2015, e che l’alloggio deve essere in tale data libero da cose e persone. L’agente immobiliare non batte ciglio, e aggiunge “tanto sono problemi del venditore se lo scorporo si può fare o no, e se faccia o meno in tempo a svuotare l’alloggio, l’importante è che accetti subito la proposta, poi ci penserà”. La faciloneria di questa frase ci ha lasciato a bocca aperta. Non abbiamo firmato nè lasciato caparre, nonostante le insistenze, e nonostante l’agente abbia in tutti i modi cercato di convincerci (io faccio quello che mi chiedete e voi non accettate!), e ce ne siamo andati. L’alloggio continua ad interessarci, ma l’atteggiamento dell’agente immobiliare ci lascia perplessi. Come consigliate di muoverci?
Grazie, e scusate la lungaggine!