buonasera... non riuscendo a spuntare un mutuo (30 anni) a tasso fisso che forse di questi tempi sarebbe un ottimo affare, mi trovo a dover scegliere tra due tipologie di mutuo: tasso variabile con possibilità di switch (unica ed irreversibile) a fisso in qualsiasi momento oppure tasso misto con partenza variabile e successive scadenze biennali in cui DOVER di volta in volta comunicare alla banca la mia scelta tra rimanere con il tasso in corso oppure switchare (al tasso fisso/variabile in vigore al momento dello switch).
Di primo acchito mi era sembrato che il tasso misto potesse darmi più tranquillità in quanto ho pensato che un'eventuale scelta sbagliata si ripercuoterebbe su un periodo di tempo limitato (due anni). Però non avevo ben compreso che, nello specifico caso, ogni due anni la rinegoziazione è obbligatoria e, quindi, passando per esempio al fisso dopo o primi due anni e confermando lo stesso fisso dopo i successivi due rischio che il tasso fisso precedentemente applicato aumenti.
Quindi, in poche parole, rischio di aver a che fare con un mutuo a tasso variabile a tutti gli effetti anche in presenza di una scelta del tasso fisso.
Pertanto, considerando la situazione attuali dei tassi (minimi storici e, ad oggi, in aumento) e la situazione economica mondiale in leggera stabilizzazione/ripresa (apparente) non sarebbe a questo punto più opportuno optare per un variabile con una sola possibilità di switch da usare qualora le cose si volgano al peggio (aumento deciso dei tassi), piuttosto che avere sì la scelta di rinegoziare il mutuo ogni due anni ma a tassi che verosimilmente andranno a salire?
Sono consapevole che è difficile fare previsioni ma, a conti fatti il dover rinegoziare il mutuo ogni due anni può rivelarsi in questa situazione di mercato più rischioso che avere una sola chance di rinegoziazione?
Grazie in anticipo per i vostri consigli
Di primo acchito mi era sembrato che il tasso misto potesse darmi più tranquillità in quanto ho pensato che un'eventuale scelta sbagliata si ripercuoterebbe su un periodo di tempo limitato (due anni). Però non avevo ben compreso che, nello specifico caso, ogni due anni la rinegoziazione è obbligatoria e, quindi, passando per esempio al fisso dopo o primi due anni e confermando lo stesso fisso dopo i successivi due rischio che il tasso fisso precedentemente applicato aumenti.
Quindi, in poche parole, rischio di aver a che fare con un mutuo a tasso variabile a tutti gli effetti anche in presenza di una scelta del tasso fisso.
Pertanto, considerando la situazione attuali dei tassi (minimi storici e, ad oggi, in aumento) e la situazione economica mondiale in leggera stabilizzazione/ripresa (apparente) non sarebbe a questo punto più opportuno optare per un variabile con una sola possibilità di switch da usare qualora le cose si volgano al peggio (aumento deciso dei tassi), piuttosto che avere sì la scelta di rinegoziare il mutuo ogni due anni ma a tassi che verosimilmente andranno a salire?
Sono consapevole che è difficile fare previsioni ma, a conti fatti il dover rinegoziare il mutuo ogni due anni può rivelarsi in questa situazione di mercato più rischioso che avere una sola chance di rinegoziazione?
Grazie in anticipo per i vostri consigli