Fascicolo del fabbricato già bocciato dal governo
Leggete questo articolo e pensate a quello che succede quotidianamente a ognuno di noi quando mette in vendita una casa e deve rivolgersi a duemila figure professionali per venire a capo di una legge che obbliga alla conformità immobili che tutto sono tranne che conformi....
Il Governo Renzi ha bocciato senza appello il fascicolo del fabbricato. È quanto emerge dall’analisi della delibera del Consiglio dei Ministri con cui l’Esecutivo in carica impugnò una legge regionale in materia, poi ritirata.
Legge che – secondo il Governo – imponeva ai privati “oneri superflui e comunque sproporzionati ed eccessivamente gravosi, ponendosi dunque in contrasto con l’articolo 3 della Costituzione, sotto il profilo del principio di ragionevolezza, e con l’articolo 42, comma 2, della Costituzione, in quanto comporta limiti alla proprietà privata che non appaiono necessari ad assicurarne la funzione sociale”. La delibera prosegue rilevando che “la complessità e la vastità delle attestazioni richieste rispondono a finalità di vigilanza e controllo che non solo appartengono alla tipica responsabilità pubblica, ma sono pure connesse ad interessi della collettività non immediatamente riferibili alla responsabilità dei proprietari”. E il Consiglio dei Ministri così concludeva: “Le disposizioni censurate si pongono dunque in contrasto con gli articoli 3 e 97 della Costituzione, imponendo la duplicazione di accertamenti e la conservazione di informazioni e documenti già ricadenti nei compiti affidati alla Pubblica Amministrazione”.
Il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha dichiarato: “Abbiamo voluto diffondere sia le motivazioni del Governo Renzi contro il fascicolo del fabbricato sia i principii stabiliti da alcune fra le tante sentenze di illegittimità nel tempo emesse, per favorire il passaggio dalla demagogia delle facili ricette (lucrose per alcuni, dannose per la collettività) all’approccio realistico e serio ai problemi della prevenzione. Un approccio già dimostrato dal neoresponsabile del progetto Casa Italia, professor Azzone, il quale ha individuato in un intervento sulle agevolazioni fiscali la prima misura da varare”.
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