Buonasera a tutti,
Vorrei porvi un quesito circa la responsabilità del mediatore in merito ad una controversia su un immobile in vendita proveniente da testamento olografo.
Mi spiego meglio:
Il venditore si rivolge ad un agente immobiliare per la vendita di un immobile ereditato con testamento pubblicato circa un anno prima.
Dopo qualche mese parenti del de cuius non menzionati nel testamento fanno richiesta all'agenzia di conoscere il nominativo del venditore tramite lettera di un legale.
L'agenzia informa il venditore e risponde al legale indicando gli estremi del testamento.
Il legale richiede di sospendere in parola la vendita al l'agenzia tramite lettera raccomandata perché i suoi assistiti presumono che il testamento sia falso.
Il venditore pretende l'esecuzione dell'incarico ed avvia una mediazione tramite il suo legale per rispondere alle pretese che gli sono pervenute.
Nel frattempo L'immobile viene venduto.
L'acquirente viene informato telefonicamente dal legale dei pretendenti circa la situazione ma, anche se il Notaio rogitante rassicura circa la validità dell'atto, l'acquirente pretende un risarcimento dall'agenzia e la restituzione della provvigione (adducendo la ragione che avrebbe concluso ad un prezzo molto più basso se fosse stato informato).
Dopo poco tempo in effetti viene dimostrata la validità del testamento con perizia calligrafica e quant'altro.
Come avrebbe dovuto comportarsi l'agenzia?
Avrebbe dovuto informare l'acquirente -e tutti i potenziali acquirenti- della controversia in atto (non risultante presso alcun registro) incorrendo nell'ipotesi di causare un danno al venditore?
Vorrei porvi un quesito circa la responsabilità del mediatore in merito ad una controversia su un immobile in vendita proveniente da testamento olografo.
Mi spiego meglio:
Il venditore si rivolge ad un agente immobiliare per la vendita di un immobile ereditato con testamento pubblicato circa un anno prima.
Dopo qualche mese parenti del de cuius non menzionati nel testamento fanno richiesta all'agenzia di conoscere il nominativo del venditore tramite lettera di un legale.
L'agenzia informa il venditore e risponde al legale indicando gli estremi del testamento.
Il legale richiede di sospendere in parola la vendita al l'agenzia tramite lettera raccomandata perché i suoi assistiti presumono che il testamento sia falso.
Il venditore pretende l'esecuzione dell'incarico ed avvia una mediazione tramite il suo legale per rispondere alle pretese che gli sono pervenute.
Nel frattempo L'immobile viene venduto.
L'acquirente viene informato telefonicamente dal legale dei pretendenti circa la situazione ma, anche se il Notaio rogitante rassicura circa la validità dell'atto, l'acquirente pretende un risarcimento dall'agenzia e la restituzione della provvigione (adducendo la ragione che avrebbe concluso ad un prezzo molto più basso se fosse stato informato).
Dopo poco tempo in effetti viene dimostrata la validità del testamento con perizia calligrafica e quant'altro.
Come avrebbe dovuto comportarsi l'agenzia?
Avrebbe dovuto informare l'acquirente -e tutti i potenziali acquirenti- della controversia in atto (non risultante presso alcun registro) incorrendo nell'ipotesi di causare un danno al venditore?