Partiamo da un principio fondamentale, molto spesso nell'immaginario collettivo, c'è la convinzione... dettata dall'ignoranza ( nel senso puro di ignorare - non conoscere ) che basti scambiarsi una parola o meglio ancora scrivere su di un pezzo di carta due righe e firmarle, perchè questo costituisca un contratto a cui poi appellarsi per vedere riconosciuti i propri diritti... niente di più sbagliato, le leggi imperative o quelle dispositive , in generale non possono essere piegate o plasmate alle nostre esigenze bensì sono le nostre esigenze che devono essere calate nelle leggi, quando si sottoscrive un contratto bisogna sapere cosa si sottoscrive e come si sottoscrive altrimenti si rischia di creare un " guazzabuglio giuridico " che produrrà l'effetto contrario della tutela dei propri diritti... ecco il perchè principio della" legge non ammette ignoranza " , molto spesso si abusa di termini come " caparra, clausola, penale, ecc.ecc. " con la convinzione che il solo pronunciare o scrivere ne produca gli obblighi, un contratto è qualcosa che implica, impone ed instaura rapporti ed effetti giuridici che ricadono su persone e cose e la mancata esatta esposizione o stesura rende il contratto ... nullo, annullabile o viziato... tutta questa premessa per dire una sola cosa, quando si decide di porre in essere un accordo o questo lo si fà avendo conoscenza del modo o ci si deve rivolgere a chi ne ha conoscenza. Per rispondere ora alle tue domande:
Ti vorrei chiedere cosa sarebbe succeso, se i coniugi, per fare decadere la proposta, non avessero volutamente cercato la fidjussione.
Premesso che la semplice dichiarazione non implica prova liberatoria dalla clausola sospensiva, però in mancanza di una clausola penale (art. 1382 c.c.). che contempli la possibilità di un'azione risarcitoria in caso di inadempimento o ritardo, resta il diritto della parte lesa di richiedere il riconoscimento del danno in sede giudiziale ( che però difficilmente vesrà esaudito ) ma ogni pretesa di ritenzione o altro è illecita... beninteso in questa sede.
E' un rischio per il proprietario fidarsi di clausole così aleatorie.
E' un rischio per chiunque fidarsi di clausole aleatorie.
Il proprietario toglie il cartello "affittasi" senza certezze.
Questa azione non può essere pretesa di danno in quanto anche se succedente o conseguente è e rimane un azione volontaria.
Lo stesso avverrebbe in una compravendita soggetta a mutuo ( che magari poi non chiedono e ti dicono che non l'hanno avuto).
Vale come per la prima risposta.
Cosa consiglieresti come formula protettiva o come comportamento per il proprietario ?
Il ricorso a clausole e forme di garanzia accessorie, in molti casi è dettato dalla consapevolezza di una richiesta particolarmente esosa economicamente e/o dalla tutela del bene personale, premesso che non si può ... anche se in nome di giuste considerazioni ( non mi paga, mi rovina l'immobile , ecc.ecc. ) avanzare pretese che si sostituiscono alla norme di garanzie legittimate e legittime ... anche se le riteniamo deboli o insussistenti ... credo che in questi casi si debbano seguire alcune regole dettate dal " buon senso " :
1) rendersi conto di cosa si offre e come lo si offre ( non è lecito pensare " l'appartamento è frutto di sacrifici " ...perchè questi sacrifici non li deve scontare chi prenderebbe in affitto l'immobile.)
2) valutare la richiesta economica rispetto alla situazione reale del momento ed alla effettiva fattibilità ( chiedere un fitto alto perchè questo comporterebbe una selezione economica forzata , non è la soluzione ... perchè chi ha la forza economica per sostenere l'impegno.. tranne rari casi ... non affitterebbe ma comprerebbe )
3) Non richiedere garanzie accessorie assurde sopratutto caricando i costi sul conduttore, si rischia solo di appesantire ulteriormente la parte con risvolti dannosi... esistono oggi prodotti che danno garanzie in caso di impagato ( sento e vedo richieste di fideiussioni per affitti di €400 )
4) rendersi conto che affittare è un modo di redditivizzare un bene non di sistemarsi e coprire le spese di tenuta del bene ( molto spesso sento dire " le tasse sono alte, le spese di gestione sono alte, ecc.ecc.... tolto questo cosa mi rimane ??? " ... Giustissima è reale considerazione.. ma l'affitto è una forma di investimento, come tutti gli investimenti se non conviene si cambia )
Fabrizio