Moderata ripresa delle compravendite e prezzi stabili Secondo la ricerca del Monte dei Paschi, il 2010 vedrà una moderata delle compravendite nel settore immobiliare residenziale: a fine anno, le transazioni portate a termine dovrebbe essere il 2% in più rispetto all'anno precedente (nel 2009, invece, questo indice aveva subito un tracollo pari al -11,3%). Per quel che riguarda i prezzi, invece, non sembra che si prospetti la brusca correzione al ribasso che si è verificata in altri Paesi: l'istituto senese sottolinea come la probabile stabilità delle quotazioni delle immobili sia dovuta anche all'assenza di macroscopici fenomeni speculativi negli anni precedenti (maggiormente diffusi, per esempio, nei Paesi anglosassoni). Nel dettaglio, a questo riguardo, le stime prospettano una sostanziale stabilità dei prezzi, oppure un calo del 2% (quindi più contenuto dell'arretramento medio pari a circa il 4% registrato nel 2009).
I dati del 2009 Guardando a quelli che sono stati i prezzi praticati sugli immobili nel 2009 nelle 13 principali città italiane, l'indagine ha riscontrato una contrazione del 4,1%, nonché l'allargamento della forbice tra il prezzo medio richiesto e quello finale di vendita (divario vicino al 15%).
La solita prudenza Che l'Italia non si trovi in, o non vada verso, una bolla immobiliare, secondo gli analisti MPS, è dimostrato dal fatto che gli investimenti in nuove abitazioni non superino la domanda reale di alloggi: nel 2010, infatti, gli investimenti in nuove abitazioni sono attesi in riduzione di circa il 12% (contro il -19% del 2009). A onor di precisione, si sottolinea nel rapporto, bisogna tenere a mente che il dato non prende in considerazione il contributo positivo del recente piano casa, atteso intorno al 6-7%.
Particolare buona salute Nel comunque asfittico panorama del mercato immobiliare, mostrano i muscoli le abitazioni di lusso e i rustici e le case di campagna. Il mercato delle prime, infatti, ha aumentato di quasi tre volte la propria quota nel periodo 2007-2008; mentre nel comparto rurale, tra il 1999 e il 2009, i prezzi di vendita sono cresciuti a un tasso medio annuo pari al 14,2%.
Fonte: LaStampa.it
I dati del 2009 Guardando a quelli che sono stati i prezzi praticati sugli immobili nel 2009 nelle 13 principali città italiane, l'indagine ha riscontrato una contrazione del 4,1%, nonché l'allargamento della forbice tra il prezzo medio richiesto e quello finale di vendita (divario vicino al 15%).
La solita prudenza Che l'Italia non si trovi in, o non vada verso, una bolla immobiliare, secondo gli analisti MPS, è dimostrato dal fatto che gli investimenti in nuove abitazioni non superino la domanda reale di alloggi: nel 2010, infatti, gli investimenti in nuove abitazioni sono attesi in riduzione di circa il 12% (contro il -19% del 2009). A onor di precisione, si sottolinea nel rapporto, bisogna tenere a mente che il dato non prende in considerazione il contributo positivo del recente piano casa, atteso intorno al 6-7%.
Particolare buona salute Nel comunque asfittico panorama del mercato immobiliare, mostrano i muscoli le abitazioni di lusso e i rustici e le case di campagna. Il mercato delle prime, infatti, ha aumentato di quasi tre volte la propria quota nel periodo 2007-2008; mentre nel comparto rurale, tra il 1999 e il 2009, i prezzi di vendita sono cresciuti a un tasso medio annuo pari al 14,2%.
Fonte: LaStampa.it