GDeBartolomei

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Ciao a tutti,
sono il terzo proprietario in ordine cronologico di un immobile sito in un palazzo nella periferia di Roma costruito negli anni 40.
La prima proprietaria chiuse una veranda nel 1965, che è un balcone già in muratura in tutte le parti a parte quella dove c'era la ringhiera, e fece una sanatoria nell'86 approfittando del condono dell'85. La signora pagò l'oblazione (£ 100.000) e ottenne la concessione,ma non vi è mai stato un attestato di condono.Hanno impiegato 19 anni a contattare la signora,che nel frattempo aveva venduto e si è disinteressata, poi il tutto è finito nel limbo fino al mio sollecito del luglio scorso,quando sono venuto a sapere che all'ufficio condoni hanno scambiato il numero di protocollo con quello di un altra pratica per un immobile nella stessa via. La signora ha venduto ad una coppia di coniugi che hanno venduto a me nel 2008. Il notaio nell'atto di compravendita in mio possesso ha scritto:

<<Le opere di realizzazione del fabbricato di cui fa parte l'immobile in contratto sono state poste in essere in epoca anteriore al 1° settembre 1967, e che successivamente per abusi minori è stata presentata al Comune Roma in data 29 Marzo 1986, prot. n. 12345, domanda di concessione in sanatoria la cui oblazione è stata integralmente corrisposta su c/c n. 255.000=, come segue:

*Lire 100.000 (centomila) in data 10 febbraio 1986, presso l'Uff. PP.TT di Roma con boll. n. 885
La parte venditrice garantisce alla parte acquirente che ne prende atto, la sussistenza dei requisiti necessari per l'agibilità.
>>

L'immobile già solo per il mio acquisto ha passato ben due perizie di banche, ho fatto una surroga del mutuo un anno dopo averlo acquistato.
L'ho messo in vendita da un mese privatamente e dopo non molto ho trovato il compratore.
Mi chiedevo cosa inserire nel compromesso per quanto riguarda l'articolo che riguarda l'agibilità e quello che riguarda le opere oggetto della sanatoria.
Vorrei scrivere rispettivamente:

<<La parte promettente venditrice rende noto che, per quanto a sua conoscenza non è stato rilasciato il certificato di agibilità in forma espressa. Del suo ottenimento si farà carico parte promettente venditrice con oneri a suo esclusivo carico. Parte promettente venditrice si dichiara edotta del fatto che l’insussistenza dei presupposti di fatto per il rilascio di detto certificato è causa di risoluzione del contratto per inadempimento imputabile ad essa parte promittente venditrice. >>

e:

<<La parte promittente venditrice dichiara che sono stati realizzati opere e/o interventi per i quali è stata presentata domanda di concessione in sanatoria in ordine alla quale si obbliga a consegnarne, qualora si rendesse necessario, tutta la documentazione in suo possesso atta a comprovare la regolarità e la procedibilità della domanda, il pagamento di quanto dovuto a titolo di oblazione e di contributi concessori, assumendo in ogni caso l'obbligo di provvedere al pagamento di ogni somma dovuta in dipendenza della domanda di concessione in sanatoria medesima.>>

E' corretto secondo voi?
Grazie anticipatamente
 

ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
Ciao a tutti,
Ciao a te
non ho capito se sei un collega o un privato cittadino

Prima di dirti la mia sulle clausole che vuoi inserire non sarebbe meglio recarsi in via di Decima e richiedere di visionare con l'aiuto di un tecnico la domanda di condono presentata e quello che risulta depositato all'ufficio condono edilizio?
(puoi fare la richiesta anche on line e prendere appuntamento per visionare la pratica di cui avrai sicuramente il numero di protocollo)

Hai da una parte la fortuna che essendo il primo condono è l'unico per il quale l'USCE rilascia le concessioni in sanatoria, ma non prima che la pratica e la documentazione presentata risulti completa oblazione e oneri concessori pagati nella giusta misura compresi i diritti di segreteria .... dire che è stata presentata una domanda di condono ed è stata pagata solo un oblazione di 100 mila lire .. mi sembra un pò poco.
(questo per quanto riguarda la veranda)

Poi verrebbe da chiedersi la leggittimità urbanistica dell'immobile principale, dire che è un ante 67 può andar bene ai fini della commerciabilità ma non certo attesta la leggittimità urbanistica. (questa è importante anche al fine del rilascio del certificato di abitabilità/agibilità .

inserire in un preliminare clausole a casaccio può essere pericoloso ;)
 

GDeBartolomei

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Prima di dirti la mia sulle clausole che vuoi inserire non sarebbe meglio recarsi in via di Decima e richiedere di visionare con l'aiuto di un tecnico la domanda di condono presentata e quello che risulta depositato all'ufficio condono edilizio?
(puoi fare la richiesta anche on line e prendere appuntamento per visionare la pratica di cui avrai sicuramente il numero di protocollo)
Ciao ti ringrazio per la risposta
Al famigerato ufficio condoni a via di decima siamo andati sia il tecnico che mi ha aggiornato la planimetria, sia me medesimo la settimana scorsa, facendo esattamente quanto hai scritto e cioè prenotando on line. Il passarci fisicamente è stato fondamentale, perché le "minghiate" che mi hanno detto prima telefonicamente al call center sono senza eguali. Considera che al telefono mi avevano prospettato dai 3 ai 5 mesi di attesa dal sollecito, motivo per cui dopo tre mesi ho messo in vendita casa.
Se sei del mestiere sai meglio di me che purtroppo però le tempistiche in quell'ufficio sono bibliche, quando sono stato li mi hanno prospettato tempi di attesa vicino all'anno solare dal momento del sollecito... senza il quale tra l'altro sono ragionevolmente convinto che la pratica sarebbe stata dimenticata in un qualche cassetto per altri 30 anni. Anche perché mi hanno candidamente confessato che lavorano solo quelle per il quale è stato fatto un sollecito.. ricapitolando rispondono dopo 16 anni dalla presentazione della domanda,poi la cosa cade nel limbo per altri 13 anni e ora fanno aspettare altro anno e solo perché ho fatto il sollecito... come dire W l'Italia!



Hai da una parte la fortuna che essendo il primo condono è l'unico per il quale l'USCE rilascia le concessioni in sanatoria, ma non prima che la pratica e la documentazione presentata risulti completa oblazione e oneri concessori pagati nella giusta misura compresi i diritti di segreteria .... dire che è stata presentata una domanda di condono ed è stata pagata solo un oblazione di 100 mila lire .. mi sembra un pò poco.
(questo per quanto riguarda la veranda)
L'impiegata dell'ufficio condoni mi ha detto che la documentazione è completa, ci sono solo 54€ tra oneri e diritti di segreteria da pagare nel momento del rilascio (ta un anno) ma avendo scritto nella clausola del compromesso <<La parte promittente venditrice... .....si obbliga al pagamento di quanto dovuto a titolo di oblazione e di contributi concessori, assumendo in ogni caso l'obbligo di provvedere al pagamento di ogni somma dovuta in dipendenza della domanda di concessione in sanatoria medesima>> mi pare che l'acquirente sia abbastanza tutelato, fermo restando che gli importi non sarebbero stati da capogiro.



Poi verrebbe da chiedersi la leggittimità urbanistica dell'immobile principale, dire che è un ante 67 può andar bene ai fini della commerciabilità ma non certo attesta la leggittimità urbanistica. (questa è importante anche al fine del rilascio del certificato di abitabilità/agibilità .
Come dici pure tu allo stesso ufficio mi hanno detto che l'agibilità non è condizione necessaria e sufficiente per la compravendita, quindi quello non sarebbe un problema.
Mi hanno altresì detto che per il termine della procedibilità della pratica, vista l'entità dell'abuso e la documentazione presentata,è solo questione di tempo ma verrà accettata ed è possibile fare già oggi una voltura della domanda di condono all'acquirente, viceversa si sarebbe dovuto aspettare un anno per il rogito.
 

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