Salve a tutti, mi presento: sono Sara, laureata in architettura e vivo a Roma.
Vorrei chiedere a tutti voi un consiglio di conseguenza spiego la mia situazione:
Dopo la laurea ho lavorato per diverso tempo come stagista sia in uno studio di architettura sia in uno tecnico. Ho lavorato anche gratis per diverso tempo per la famosa "esperienza" da inserire nel cv e quando ho compreso che non sarei stata assunta nè pagata me ne sono andata cercando fortuna altrove. Il mondo dell'architettura però è, haimè, satollo come anche altri settori, perciò ho ripiegato nel lavoro che a dir la verità odio (il call center nel settore sollecito crediti e assistenza clienti per Fastweb), ma che al momento mi fornisce la pecunia per andare avanti. Dandomi molto da fare riesco anche a guadagnare 1000 € e per un quasi part time è ottimo, però il lavoro è per me davvero orribile e molto, molto molto alienante. Ultimamente poi sono anche cambiate alcune condizioni rendendo scontenti un pò tutti, ragione per cui io e molti altri miei colleghi stiamo cercando di cambiare aria.
Naturalmente non ho mai smesso di cercare altrove e ultimamente ho avuto un colloquio con una nota società di consulenza immobiliare, settore per il quale, a dir la verità, ho sempre avuto forte interesse e curiosità e credo mi potrebbe anche piacere molto.
Ora però sorge il dubbio: conviene lasciare un posto per cui (salvo ulteriori cambiamenti) avrei comunque un'altro anno di contratto e uno stipendio tutto sommato buono, considerando che come minimo arrivo a 600 € per gettarmi in un settore, che seppur molto intrigante ai miei occhi, offre molti dubbi sia dal punto di vista economico, visto il periodo di crisi, che lavorativo (il lavoro può essere bellissimo ma chi può dire se sono una brava venditrice e se ci so fare?).
Mi converrebbe, in sintesi, lasciare l'altro lavoro per gettarmi in questa nuova avventura?
Ringrazio tutti per le risposte e i consigli eventuali.
Vorrei chiedere a tutti voi un consiglio di conseguenza spiego la mia situazione:
Dopo la laurea ho lavorato per diverso tempo come stagista sia in uno studio di architettura sia in uno tecnico. Ho lavorato anche gratis per diverso tempo per la famosa "esperienza" da inserire nel cv e quando ho compreso che non sarei stata assunta nè pagata me ne sono andata cercando fortuna altrove. Il mondo dell'architettura però è, haimè, satollo come anche altri settori, perciò ho ripiegato nel lavoro che a dir la verità odio (il call center nel settore sollecito crediti e assistenza clienti per Fastweb), ma che al momento mi fornisce la pecunia per andare avanti. Dandomi molto da fare riesco anche a guadagnare 1000 € e per un quasi part time è ottimo, però il lavoro è per me davvero orribile e molto, molto molto alienante. Ultimamente poi sono anche cambiate alcune condizioni rendendo scontenti un pò tutti, ragione per cui io e molti altri miei colleghi stiamo cercando di cambiare aria.
Naturalmente non ho mai smesso di cercare altrove e ultimamente ho avuto un colloquio con una nota società di consulenza immobiliare, settore per il quale, a dir la verità, ho sempre avuto forte interesse e curiosità e credo mi potrebbe anche piacere molto.
Ora però sorge il dubbio: conviene lasciare un posto per cui (salvo ulteriori cambiamenti) avrei comunque un'altro anno di contratto e uno stipendio tutto sommato buono, considerando che come minimo arrivo a 600 € per gettarmi in un settore, che seppur molto intrigante ai miei occhi, offre molti dubbi sia dal punto di vista economico, visto il periodo di crisi, che lavorativo (il lavoro può essere bellissimo ma chi può dire se sono una brava venditrice e se ci so fare?).
Mi converrebbe, in sintesi, lasciare l'altro lavoro per gettarmi in questa nuova avventura?
Ringrazio tutti per le risposte e i consigli eventuali.