Salve,
prima di tutto complimenti per le risposte sempre puntuali e per le tante informazioni utili trovate su questo forum. Vado ad esporre il mio caso cercando di essere sintetico ma esaustivo:
In veste di acquirente di una casa, 60 giorni fa il venditore accetta la mia proposta d'acquisto.
All'atto della proposta d'acquisto consegno all'intermediario (agente immobiliare) un assegno di 5.000€ a titolo di deposito cauzionale.
Nella proposta facciamo aggiungere una clausola sospensiva di 90 giorni, in quanto l'immobile (una villetta) presenta piccoli cambi di destinazione d'uso interni e del giardino, non conformi alla documentazione edile annessa.
In tali 90 giorni il venditore, tramite apposito articolo scritto nella proposta, si impegna a provvedere a produrre la documentazione edile assolutamente conforme e rispondente allo stato dei luoghi.
La proposta prevede il perfezionamento al decorrere dei suddetti 90 giorni, momento in cui l'assegno di 5.000€ diventa caparra cofirmatoria e incassato fisicamente dal venditore. In caso di problemi la proposta prevede che io acquirente possa svincolarmi in qualsiasi momento inviando PEC con incluse debite motivazioni sul mancato rispetto degli articoli da parte del venditore o in caso di mancata accettazione dell'istanza di mutuo.
Pochi giorni fa mi arriva comunicazione che, dopo aver ritirato al catasto il piano regolatore della zona (Roma-Acilia), si evince da quest'ultimo che le modifiche apportate all'immobile non erano previste e che, pertanto, non è possibile uniformare la documentazione edile allo stato dei luoghi, con conseguente rischio che l'eventuale istanza di mutuo, che avrei dovuto presentare, non possa essere accolta a seguito della relativa perizia.
Questa la situazione al momento in cui vi scrivo.
A questo punto vorrei avvalermi della clausola sospensiva per svincolarmi dalla proposta d'acquisto, cosa perfettamente prevista dalla proposta stessa. Con la restituzione dell'assegno non incassato.
**************************************************
Chiedo quindi la seguente indicazione:
Posso comunque chiedere il doppio della caparra, per il danno dei 60 giorni di attesa a vuoto, anche sulla proposta NON perfezionata?
E in caso negativo mi conviene lasciar decorrere i successivi 30 giorni e far arrivare la proposta a perfezionamento per poter reclamare il doppio della caparra o mi conviene lasciar perdere ed esercitare la clausola sospensiva?
Grazie mille per le risposte.
prima di tutto complimenti per le risposte sempre puntuali e per le tante informazioni utili trovate su questo forum. Vado ad esporre il mio caso cercando di essere sintetico ma esaustivo:
In veste di acquirente di una casa, 60 giorni fa il venditore accetta la mia proposta d'acquisto.
All'atto della proposta d'acquisto consegno all'intermediario (agente immobiliare) un assegno di 5.000€ a titolo di deposito cauzionale.
Nella proposta facciamo aggiungere una clausola sospensiva di 90 giorni, in quanto l'immobile (una villetta) presenta piccoli cambi di destinazione d'uso interni e del giardino, non conformi alla documentazione edile annessa.
In tali 90 giorni il venditore, tramite apposito articolo scritto nella proposta, si impegna a provvedere a produrre la documentazione edile assolutamente conforme e rispondente allo stato dei luoghi.
La proposta prevede il perfezionamento al decorrere dei suddetti 90 giorni, momento in cui l'assegno di 5.000€ diventa caparra cofirmatoria e incassato fisicamente dal venditore. In caso di problemi la proposta prevede che io acquirente possa svincolarmi in qualsiasi momento inviando PEC con incluse debite motivazioni sul mancato rispetto degli articoli da parte del venditore o in caso di mancata accettazione dell'istanza di mutuo.
Pochi giorni fa mi arriva comunicazione che, dopo aver ritirato al catasto il piano regolatore della zona (Roma-Acilia), si evince da quest'ultimo che le modifiche apportate all'immobile non erano previste e che, pertanto, non è possibile uniformare la documentazione edile allo stato dei luoghi, con conseguente rischio che l'eventuale istanza di mutuo, che avrei dovuto presentare, non possa essere accolta a seguito della relativa perizia.
Questa la situazione al momento in cui vi scrivo.
A questo punto vorrei avvalermi della clausola sospensiva per svincolarmi dalla proposta d'acquisto, cosa perfettamente prevista dalla proposta stessa. Con la restituzione dell'assegno non incassato.
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Chiedo quindi la seguente indicazione:
Posso comunque chiedere il doppio della caparra, per il danno dei 60 giorni di attesa a vuoto, anche sulla proposta NON perfezionata?
E in caso negativo mi conviene lasciar decorrere i successivi 30 giorni e far arrivare la proposta a perfezionamento per poter reclamare il doppio della caparra o mi conviene lasciar perdere ed esercitare la clausola sospensiva?
Grazie mille per le risposte.