L'Assoedilizia ha richiesto la sospensione delle nuove procedure (decreto n. 5796 dell’11/6/2009) che riguardano la Certificazione Energetica, anche a seguito della denuncia dell'Ordine degli Architetti di Milano.
Leggendo il comunicato stampa di Assoedilizia riporto le motivazione addotte al fine della sospensione:
• le procedure di calcolo e le modalità di esecuzione sono state variate, aggiornate, implementate o sono state comunque oggetto di modifiche ben 14 volte negli ultimi 22 mesi (cioè una variazione ogni 47 giorni di media)
• i programmi di calcolo resi disponibili ai Certificatori Energetici da Cestec s.p.a. sono stati cambiati almeno 8 volte in 22 mesi (cioè una modifica ogni 80 giorni di media)
• è prevista un’ennesima nuova variazione radicale a partire dal 26 ottobre 2009 con l’obbligo di usare una nuova versione del programma di calcolo e delle procedure fornite dalla Regione non ancora testate e messe a punto.
Tale situazione rende molto precario un documento fondamentale quale la certificazione energetica ed in proposito riteniamo fondatamente che possa comportare:
• un aumento straordinario ed ingiustificato dei costi a carico dei cittadini a causa delle complicate procedure (che richiedono, tra l’altro, inutili perdite di tempo per consegne e ritiri delle certificazioni presso i Comuni e che prevedono costi aggiuntivi per produrre le copie conformi all’originale, di fatto non necessarie) senza un corrispondente vantaggio in termini di risparmio energetico rispetto alle precedenti procedure;
• il possibile blocco dei rogiti a causa delle difficoltà applicative delle nuove procedure (medesima situazione accadde a fine 2008 con sospensione di ogni possibile invio di documentazione ad ENEA per le opere di risparmio energetico);
• l’inapplicabilità o, quanto meno, la riduzione di efficacia degli intenti nel merito del “Piano Casa” data l’incertezza dei risultati ottenibili con la certificazione energetica in relazione alla continua variazione del metodo di calcolo;
• l’impossibilità di attribuire la corretta classe energetica all’edificio con risultati certi, date le differenze tra momento di calcolo (progetto) e momento di verifica (certificazione): questo inciderà ancora in modo negativo sul “Piano Casa”;
• l’obbligo di rivedere a brevissimo le medesime disposizioni (per l’ennesima volta) in relazione alle recenti linee guida nazionali che dispongono disposizioni “essenziali” non ancora recepite da Regione Lombardia;
• una turbativa di mercato, atteso che professionisti ed imprese hanno in essere preventivi per opere di risparmio energetico approvati o in corso di approvazione che saranno stravolti dall’applicazione delle nuove procedure;
• l’impossibilità di accedere alle detrazioni fiscali del 55% ai cittadini nel caso in cui anche solo un condomino su 100 dovesse rifiutare l’accesso al suo appartamento;
• la sostanziale inapplicabilità di molte delle sanzioni previste dalla Legge regionale 29.06.2009 n. 10 per la dissonanza tra queste e le nuove procedure di calcolo;
Ciò premesso, Assoedilizia chiede di riconsiderare la effettiva applicabilità delle previsioni della Regione, congiuntamente a chi opera sul “campo”. Per avere un’idea della confusione creata da chi scrive norme senza interpellare i tecnici operanti direttamente sul “campo”, basti vedere le migliaia di email di richiesta di chiarimenti presenti sul sito CENED ed i forum apparsi sul web.
Vedremo... di certo la situazione è parecchio ingarbugliata
Leggendo il comunicato stampa di Assoedilizia riporto le motivazione addotte al fine della sospensione:
• le procedure di calcolo e le modalità di esecuzione sono state variate, aggiornate, implementate o sono state comunque oggetto di modifiche ben 14 volte negli ultimi 22 mesi (cioè una variazione ogni 47 giorni di media)
• i programmi di calcolo resi disponibili ai Certificatori Energetici da Cestec s.p.a. sono stati cambiati almeno 8 volte in 22 mesi (cioè una modifica ogni 80 giorni di media)
• è prevista un’ennesima nuova variazione radicale a partire dal 26 ottobre 2009 con l’obbligo di usare una nuova versione del programma di calcolo e delle procedure fornite dalla Regione non ancora testate e messe a punto.
Tale situazione rende molto precario un documento fondamentale quale la certificazione energetica ed in proposito riteniamo fondatamente che possa comportare:
• un aumento straordinario ed ingiustificato dei costi a carico dei cittadini a causa delle complicate procedure (che richiedono, tra l’altro, inutili perdite di tempo per consegne e ritiri delle certificazioni presso i Comuni e che prevedono costi aggiuntivi per produrre le copie conformi all’originale, di fatto non necessarie) senza un corrispondente vantaggio in termini di risparmio energetico rispetto alle precedenti procedure;
• il possibile blocco dei rogiti a causa delle difficoltà applicative delle nuove procedure (medesima situazione accadde a fine 2008 con sospensione di ogni possibile invio di documentazione ad ENEA per le opere di risparmio energetico);
• l’inapplicabilità o, quanto meno, la riduzione di efficacia degli intenti nel merito del “Piano Casa” data l’incertezza dei risultati ottenibili con la certificazione energetica in relazione alla continua variazione del metodo di calcolo;
• l’impossibilità di attribuire la corretta classe energetica all’edificio con risultati certi, date le differenze tra momento di calcolo (progetto) e momento di verifica (certificazione): questo inciderà ancora in modo negativo sul “Piano Casa”;
• l’obbligo di rivedere a brevissimo le medesime disposizioni (per l’ennesima volta) in relazione alle recenti linee guida nazionali che dispongono disposizioni “essenziali” non ancora recepite da Regione Lombardia;
• una turbativa di mercato, atteso che professionisti ed imprese hanno in essere preventivi per opere di risparmio energetico approvati o in corso di approvazione che saranno stravolti dall’applicazione delle nuove procedure;
• l’impossibilità di accedere alle detrazioni fiscali del 55% ai cittadini nel caso in cui anche solo un condomino su 100 dovesse rifiutare l’accesso al suo appartamento;
• la sostanziale inapplicabilità di molte delle sanzioni previste dalla Legge regionale 29.06.2009 n. 10 per la dissonanza tra queste e le nuove procedure di calcolo;
Ciò premesso, Assoedilizia chiede di riconsiderare la effettiva applicabilità delle previsioni della Regione, congiuntamente a chi opera sul “campo”. Per avere un’idea della confusione creata da chi scrive norme senza interpellare i tecnici operanti direttamente sul “campo”, basti vedere le migliaia di email di richiesta di chiarimenti presenti sul sito CENED ed i forum apparsi sul web.
Vedremo... di certo la situazione è parecchio ingarbugliata