Ma X chi è, il Cavaliere Bianco?
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in caso di rinunzia, la quota dell'erede va al coerede salva l'eventuale rappresentazione, mentre se l'erede è unico l'eredità viene devoluta a coloro che sarebbero suoi eredi se morisse in quel momento...il discorso cambia in caso di testamento, dove se il de cuius non ha previsto il caso di sostituzione e non c'è diritto di rappresentazione la quota va ad aggiungersi a quella del coerede o, in mancanza dell'accrescimento, agli eredi legittimi..
quanto agli eredi legittimi, si va per grado di parentela (in linea retta e in linea collaterale), dove il più vicino esclude gli altri: coniuge, figli e ascendenti legittimi sono i legittimari per legge; il coniuge concorre sempre con gli altri eventuali legittimari, mentre se mancano i legittimari di legge si passa al grado successivo...in mancanza di testamento o legittimari di qualsiasi grado entro il 6° il patrimonio va allo stato
Chiaro ed esauriente quanto riporta Antonio.
Vedi esimio fondatore gli artt. 467-468 del codice civile che regolano l'istituto della rappresentazione.
Nessun giro ... di valzer.
Chiaro ed esauriente quanto riporta Antonio.
Vedi esimio fondatore gli artt. 467-468 del codice civile che regolano l'istituto della rappresentazione.
Nessun giro ... di valzer.
Luigi De Valeri
Ci giriamo intorno...
La domanda è questa: Gli eredi X e Y ereditano al 50% ciascuno una proprietà. In caso di rinuncia dell'erede X, a chi spetta la sua quota? (sostituzione non prevista)
Vedo che anche tu non vai troppo d'accordo col linguaggio luguleio. Mettiamola così:
Se X rinunzia, subentrano, se ne ha, i suoi discendenti, all'infinito....
Se X non ha dicendenti la sua quota va ad accrescere quella di Y, cioè va ad Y.
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