Buongiorno, ho un quesito che rivolgo a Voi e sono sicuro che potrete aiutarmi.
A causa della morte di mio padre sono in fase di redazione della dichiarazione di successione attraverso il Software dell'Agenzia delle Entrate.
La situazione è la seguente:
Il dubbio riguarda le quote di ripartizione dell'asse ereditario composto come sopra decritto.
La DEVOLUZIONE dell'asse ereditario "imposta" (perchè non da possibilità di variarle) dal software dell'Agenzia delle Entrate, predispone che:
E qui nasce il dubbio.
Da quanto ho capito il regime patrimoniale dei miei genitori, in assenza di alcuna dichiarazione (dovrei recuperare l'atto di matrimonio), sarebbe quello della separazione dei beni poichè il matrimonio fu contratto nel 1970,
Il commercialista però sostiene che, se è pur vero che ante 1975 il regime applicato sia quello della separazione dei beni, post 1975 sarebbe diventato automaticamente regime di comunione dei beni (sempre in assenza di atti predisposti successivamente dai miei genitori che disponessero il contrario, e che ho verificato non esistere), e che pertanto le quote di ripartizione sarebbero da farsi in modo diverso (rispetto a quanto prescritto dal software dell'Agenzia delle Entrate), ovvero:
Questa interpretazione del commercialista, se fosse rispondente al vero, stravolgerebbe ciò che il software dell'Agenzia delle Entrate prescrive, ponendo tutti ad 1/3 delle proprietà del defunto.
Ho letto accuratamente il manuale di compilazione che accompagna il Sw, e del regime patrimoniale matrimoniale non se ne fa cenno, la suddivisione avviene in automatico indipendentemente da tutto, e comunque è chiaramente scritto che, qualora le dichiarazioni fossero diverse da quanto riportato dalle visure catastali, la DOMANDA di SUCCESSIONE VERREBBE SCARTATA. Se mi attenessi a quanto suggeritomi dal commercialista, atteso che il software le quote di DEVOLUZIONE non me le fa modificare, gli importi in ballo per la tassa di successione sarebbero ben diverse.
Sono nelle vostre mani.
Grazie.
A causa della morte di mio padre sono in fase di redazione della dichiarazione di successione attraverso il Software dell'Agenzia delle Entrate.
La situazione è la seguente:
- Appartamento Categoria A/2 di proprietà, come da visura catastale, 1/2 mio padre 1/2 mia madre, rogito datato 1972.
- Garage di pertinenza Categoria C/6 di proprietà 1/1 mio padre, rogito anno 1984.
- Matrimonio dei miei genitori anno 1969.
- Eredi: mia madre e due fratelli.
Il dubbio riguarda le quote di ripartizione dell'asse ereditario composto come sopra decritto.
La DEVOLUZIONE dell'asse ereditario "imposta" (perchè non da possibilità di variarle) dal software dell'Agenzia delle Entrate, predispone che:
- per l'Appartamento avverrebbe, limitatamente al 50% posseduto da mio padre (come risulta da visura catastale) 1/3 mia madre e 2/3 i due fratelli, in pratica si configurerebbe 1/3 madre-coniuge superstite - 1/3 ad un fratello - 1/3 all'altro
- Per il Garage avverrebbe, per l'intera proprietà, 1/3 mia madre e 2/3 ai due fratelli, in pratica si configurerebbe 1/3 - 1/3 - 1/3 come sopra.
E qui nasce il dubbio.
Da quanto ho capito il regime patrimoniale dei miei genitori, in assenza di alcuna dichiarazione (dovrei recuperare l'atto di matrimonio), sarebbe quello della separazione dei beni poichè il matrimonio fu contratto nel 1970,
Il commercialista però sostiene che, se è pur vero che ante 1975 il regime applicato sia quello della separazione dei beni, post 1975 sarebbe diventato automaticamente regime di comunione dei beni (sempre in assenza di atti predisposti successivamente dai miei genitori che disponessero il contrario, e che ho verificato non esistere), e che pertanto le quote di ripartizione sarebbero da farsi in modo diverso (rispetto a quanto prescritto dal software dell'Agenzia delle Entrate), ovvero:
- per l'Appartamento avverrebbe, limitatamente al 50% posseduto da mio padre (come risulta da visura catastale) 1/2 mia madre e 1/2 i due fratelli
- Per il Garage avverrebbe, per l'intera proprietà, 1/2 mia madre e 1/2 ai due fratelli.
Questa interpretazione del commercialista, se fosse rispondente al vero, stravolgerebbe ciò che il software dell'Agenzia delle Entrate prescrive, ponendo tutti ad 1/3 delle proprietà del defunto.
Ho letto accuratamente il manuale di compilazione che accompagna il Sw, e del regime patrimoniale matrimoniale non se ne fa cenno, la suddivisione avviene in automatico indipendentemente da tutto, e comunque è chiaramente scritto che, qualora le dichiarazioni fossero diverse da quanto riportato dalle visure catastali, la DOMANDA di SUCCESSIONE VERREBBE SCARTATA. Se mi attenessi a quanto suggeritomi dal commercialista, atteso che il software le quote di DEVOLUZIONE non me le fa modificare, gli importi in ballo per la tassa di successione sarebbero ben diverse.
Sono nelle vostre mani.
Grazie.