Buongiorno,
mi piacerebbe avere un vostro parere.
Abbiamo fatto una proposta d'acquisto per un appartamento "privo di vizi e difformità" e abbiamo versato un assegno da 5000 €.
Dopo aver fatto eseguire la perizia alla banca per il mutuo, è venuto fuori che la planimetria catastale non è conforme e quindi alla venditrice è richiesto di pagare circa 2600€ (a quello che mi è stato detto) per sanare la pratica; lei però vorrebbe che noi "ci impegnassimo" con il preliminare e versare altri 25000€ come pattuito perché teme che noi ci possiamo dileguare e non acquistare più l'appartamento.
Spingono per fare il preliminare dopodomani.
Ora, onestamente io non capisco tutta questa ansia di fare il compromesso: è vero che in caso di inadempienza del venditore noi avremmo diritto ad avere il doppio dell'importo versato, ma è anche vero che bisognerebbe fare una causa civile e intanto passerebbe molto tempo.
L'agente immobiliare dice che "visto che tutti fanno così" la venditrice non capisce per quale motivo debba fidarsi; noi però abbiamo già dato una caparra e con quel denaro (qualora ci ritirassimo e non abbiamo intenzione di farlo) lei sanerebbe la situazione!
A me piacerebbe fare un preliminare con un appartamento privo di vizi, come da proposta d'acquisto.
L'agente immobiliare ha proposto di fare il compromesso tenendo l'assegno in agenzia e, qualora malauguratamente la sanatoria non fosse possibile, ci ridarebbe direttamente indietro il denaro in quanto non incassato dalla venditrice.
Vi ringrazio se potrete darmi un parere: a me non sembra una pratica corretta ma non ho esperienza di compravendita, quindi magari mi sto attaccando ai cavilli quando in realtà le cose funzionano in questa maniera...
Grazie a tutti
mi piacerebbe avere un vostro parere.
Abbiamo fatto una proposta d'acquisto per un appartamento "privo di vizi e difformità" e abbiamo versato un assegno da 5000 €.
Dopo aver fatto eseguire la perizia alla banca per il mutuo, è venuto fuori che la planimetria catastale non è conforme e quindi alla venditrice è richiesto di pagare circa 2600€ (a quello che mi è stato detto) per sanare la pratica; lei però vorrebbe che noi "ci impegnassimo" con il preliminare e versare altri 25000€ come pattuito perché teme che noi ci possiamo dileguare e non acquistare più l'appartamento.
Spingono per fare il preliminare dopodomani.
Ora, onestamente io non capisco tutta questa ansia di fare il compromesso: è vero che in caso di inadempienza del venditore noi avremmo diritto ad avere il doppio dell'importo versato, ma è anche vero che bisognerebbe fare una causa civile e intanto passerebbe molto tempo.
L'agente immobiliare dice che "visto che tutti fanno così" la venditrice non capisce per quale motivo debba fidarsi; noi però abbiamo già dato una caparra e con quel denaro (qualora ci ritirassimo e non abbiamo intenzione di farlo) lei sanerebbe la situazione!
A me piacerebbe fare un preliminare con un appartamento privo di vizi, come da proposta d'acquisto.
L'agente immobiliare ha proposto di fare il compromesso tenendo l'assegno in agenzia e, qualora malauguratamente la sanatoria non fosse possibile, ci ridarebbe direttamente indietro il denaro in quanto non incassato dalla venditrice.
Vi ringrazio se potrete darmi un parere: a me non sembra una pratica corretta ma non ho esperienza di compravendita, quindi magari mi sto attaccando ai cavilli quando in realtà le cose funzionano in questa maniera...
Grazie a tutti