Graf

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La gentilissima signora Gioconda Rubacavallo De Sangito, avita Marchesa dell’antico casato di Roccanera, fa, di professione, l’agente immobiliare.
Come, un' aristocratica blasonata che svolge l’attività di mediatrice di case, vi chiederete sorpresi?
Embè, dico io? Io non ci vedo nulla di eccentrico.
Dopotutto viviamo in democrazia e il lavoro da mediatore è uno di più democratici; è un calderone nel quale tanti ci si buttano dentro e dove ci puoi trovare qualsiasi ingrediente e qualsiasi sapore. La mediazione immobiliare è, democraticamente, un banchetto accessibile a tutti.
Mi pare, correggetemi se sbaglio, che anche i Nobili debbano legare il pranzo alla cena, una necessità che diviene impellente nel caso in cui il titolato, nel nostro specifico caso, una titolata, appartiene di nascita ad un Casato molto decaduto, ancorché antichissimo, come quello dei Marchesi di Roccanera.
Sono lontanissimi i tempi nei quali i nobili, gli aristocratici e i cavalieri erano parte di una struttura sociale nella quale svolgevano un ruolo primiziale importantissimo, dove erano i Signori indiscussi di qualche contea o di qualche ducato.
Dopo la fine dell' ancien regime, con l'abolizione degli antichi privilegi di casta, anche i nobili e coloro che vantano un albero genealogico antico, prestigioso e molto ramificato, devono darsi da fare e guadagnarsi da vivere, con un lavoro che dia sostanza economica al loro lustro dinastico, magari entrando negli alti livelli dell’ esercito o abbracciando la carriera diplomatica oppure svolgendo una brillante professione nell’ambito delle pubbliche relazioni.
Ma la gentilissima signora Gioconda Rubacavallo De Sangito, avita Marchesa dell’antico casato di Roccanera, scelse, al suo tempo, di abbracciare la professione tutt’altro che “nobile” dell’agente immobiliare, perché riteneva che fosse più confacente alle sue innate qualità caratteriali di astuzia, di esuberanza, di vitalità e di dinamicità abbinate ad alcuni requisiti assimilati da un’educazione personale di elevato livello, come ceto postulava, come il tatto, il savoir-faire, la buona cultura umanistica, la conoscenza approfondita del galateo sociale e di un paio di lingue straniere.
La Marchesa Gioconda Rubacavallo di Roccanera, d’altronde, non aveva molte scelte; una volta morto il padre, Marchese Rolando, in dignitosa povertà, a causa di alcuni sciagurati finanziamenti nel campo agricolo che si erano rivelati un totale fallimento, non aveva grandi risorse e mezzi all’altezza del blasone e, allora, tanto valeva mettere frutto le uniche due cose che le rimanevano: l’ufficio nel centro storico di Roma, ereditato da sua madre morta da oltre dieci anni, e la fitta e articolata rete di conoscenze altolocate, autorevoli ed influenti, che il titolo di Marchesa le portava, per natura, in retaggio.
Con tutte quelle relazioni importanti con le famiglie d’ufficiali, di politici, di uomini di spettacolo, d'imprenditori e grandi professionisti, la Marchesa poteva allestire, aprire e gestire un’agenzia immobiliare di estremo prestigio, finalizzata ad intermediare e amministrare valori economici di grande interesse.
Un’agenzia che sarebbe stata destinata ad un sicuro e strepitoso successo commerciale.
Ed infatti….
Seguiamo da vicino, in una giornata qualsiasi, uno piccolo spicchio dell’ attività di mediatrice di successo della Marchesa Gioconda Rubacavallo di Roccanera…Ecco, nascondiamoci dietro la colonna di marmo di Carrara, in fondo al suo elegantissimo ufficio, e restiamo in silenzio, mentre la sorvegliamo, non visti, in una sua delicata trattativa immobiliare di elevatissimo valore…
C’è un penetrante odore di varichina nell’ufficio; la Marchesa è una maniaca della pulizia e vuole che il suo studio immobiliare sia lindo pulito e perfetto, quasi disinfettato.
Sembra quasi di stare in un reparto ospedaliero, anche se tutto è più signorile, distinto quasi allegro, con alcune piante verdi in giro.
La Marchesa sta attendendo l’arrivo della moglie di un Ambasciatore di un importantissimo Stato sudamericano, per discutere intorno alla vendita di un appartamento, con vista su Piazza del Popolo, di proprietà privata dell’ Ambasciatore, che lui e la moglie vorrebbero assolutamente vendere, in quanto l’alto diplomatico è stato richiamato in Patria per congedo dalla carica e dall’ufficio, per raggiunti limiti d’età.
Difatti la moglie dell’ambasciatore arriva puntuale alle 17.
Entra nello studio privato della Marchesa mediatrice, dopo essersi fatta annunciare dalla segretaria fuori dalla porta.
Che differenza tre le due donne!
La moglie dell’ambasciatore è tanto bassa, tarchiata e grossolana quanto la Marchesa è giovane, svolazzante, bella, slanciata ed elegantemente chic.
Dopo brevi ed educate presentazioni la moglie dell’ Ambasciatore si siede, con studiata lentezza e con fare sicuro, su una comoda sedia di legno pregiato e trapuntato di velluto e si pone di fronte alla Marchesa che, nell’atto di sedersi a sua volta, sulla sua poltrona di mogano, accavalla indolentemente le affusolatissime gambe.
La Marchesa veste Valentino, calza scarpe Rossetti e credo abbia una borsa Vuitton anche se, da questa distanza, da dietro la colonna, il marchio non si legge con chiarezza.
Le due distinte signore cominciano a chiacchierare con disinvoltura e quasi delicatezza; dopo pochi minuti, però, c’è quasi un crescendo, le due donne iniziano una trattativa serrata a fior di labbra che si fa sempre più tesa e concitata, le frasi, che poco chiaramente si comprendono da questa distanza, si fanno sempre più corte e concise, quasi stringate e le voci, dai toni sempre più acuti, cominciano ad accavallarsi fino a sovrapporsi e ad mescolarsi in un suono dall’effetto acustico aguzzo e penetrante….Cosa si staranno dicendo, a fior di labbra, le due distinte signore, la moglie dell’Ambasciatore e la Marchesa?
Cosa staranno affermando, ribadendo e ripetendo con forza?
L’atmosfera si va sempre più surriscaldandosi….
Le due distinte signore cominciano a gesticolare sempre più furentemente…
Ahimè, dalla nostra distanza, nascosti, come siamo, dietro la colonna, per non farci scoprire e sbattere fuori come soggetti estranei e indesiderati, non riusciamo a capire un accidenti…
Allunghiamo le orecchie al massimo, cerchiamo la massima concentrazione ed attenzione, ma niente, non riusciamo a capire nemmeno un' acca di cosa le due distinte signore si stanno vomitando addosso…
Ma, in un certo momento, cala, all’improvviso, un silenzio gelido tra le due contendenti e, dopo interminabili secondi di sospensione del tempo che sembra quasi fermarsi, inaspettata e fulminea, si abbatte sulla Moglie dell’ Ambasciatore la frase assordante e clamorosa, ma precisa nell’esito, della marchesa Gioconda Rubacavallo di Roccanera: “ A quel prezzo assurdo, signora mia, la casa non gliela venderò un c@zzo!”

L’abito fa la Marchesa, ma la parola la sveste...
 

raffa85

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giustamente la professione di mediatore non è per tutti... se alla marchesa servono soldi, facili e veloci.. la marchetta è il metodo intramontabile.. poi per lei che è cosi' ambita nel "palazzo" romano.. questo lavoro è sudore e sofferenza...
 

StLegaleDeValeriRoma

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La professione di mediatore immobiliare è degna di massima considerazione e non sminuisce la dignità anche se si è nobili.
Tutto sta ad esercitarla con professionalità, correttezza e preparazione.... e questo purtroppo è il punto dolente da quanto si legge nel forum.
I compensi che se ne ricavano la rendono appetibile come notorio anche a fronte dei tempi rapidi di guadagno e l'attività di certo "non eccessiva" per conseguirlo.
Per il resto una notizia che permetterà a tutti noi plebei, anche se confido nella discendenza dalla nobile gens Valeria di Roma, di recarci al lavoro con ben altro spirito.
Buona giornata a tutti coloro:applauso: che quotidie si guadagnano lo stipendio di 1200 euro al mese o l'onorario.... sempre che il cliente, plebeo o nobile, decida di pagarlo.
Luigi De Valeri:stretta_di_mano:
 

Graf

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giustamente la professione di mediatore non è per tutti... se alla marchesa servono soldi, facili e veloci.. la marchetta è il metodo intramontabile.. poi per lei che è cosi' ambita nel "palazzo" romano.. questo lavoro è sudore e sofferenza...

La Marchesa di Roccanera si chiama Gioconda Rubacavallo ma non mi risulta che usi il diminutivo di "Ruby" :fico::fico:
 

Antonello

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La moglie dell’Ambasciatore rientrò furente in Ambasciata.
La Governante la aiutò a liberarsi della vistosa pelliccia e immediatamente le versò dieci gocce di ansiolitico nel bicchiere di gin.
La moglie dell’Ambasciatore bestemmiava a voce alta.
Chiamava la Marchesa Gioconda Rubacavallo di Roccanera con epiteti irripetibili.
La servitù ed il segretario dell’ambasciatore origliavano da dietro la porta, ma capivano soltanto il titolo nobiliare, il nome e la località ed anche ”quella zo.cc.ola sfacciata” quella “pu.tta.nella della Marchesa”, ma “chi si crede di essere”.
“La farò radiare dall’albo dei mediatori di tutto il mondo”.
Il segretario dell’Ambasciatore, gran ruffiano della casa diplomatica, bussò ed entrò nel gran salone e si diresse verso il divano dove si era distesa la moglie dell’Ambasciatore.
Si inginocchiò davanti al grande divano e cercò di consolarla affettuosamente e con grande passione.
La moglie dell’Ambasciatore lo baciò teneramente e subito fu invasa da un senso di calma e sicurezza.
Si mise ben seduta sul divano e raccontò il fatto all’incredulo segretario.
Anche il segretario, saputo dell’accaduto, non riuscì a trattenere una serie di improperi e concordò con la moglie dell’ambasciatore che la Marchesa Gioconda Rubacavallo di Roccanera era una “zo.cc.ola sfacciata”.
Il segretario prese posto anche lui sul divano e guardando negli occhi la moglie dell’Ambasciatore sospirò: “mia cara dobbiamo assolutamente trovare una via d’uscita.
Se l’Ambasciatore viene a sapere che nell’appartamento sono stati girati film porno a sua insaputa e soprattutto con te, me e la Marchesa Gioconda Rubacavallo di Roccanera protagonisti, ci manda tutti e tre davanti al plotone di esecuzione.”
“Ma caro, lo interruppe la moglie dell’Ambasciatore, abbiamo sottoscritto un accordo con la casa cinematografica e nel caso di rescissione anticipata del contratto la penale è altissima.
Ecco perché ho chiesto alla Marchesa Gioconda Rubacavallo di Roccanera di mettere in vendita l’appartamento a quel prezzo.
So benissimo che è troppo alto, ma la penale alla Casa Cinematografica, va pagata per non far scoppiare lo scandalo.”
Il segretario corrugò la fronte ed iniziò pensare.
“La Marchesa Gioconda Rubacavallo di Roccanera una volta morto il padre, Marchese Rolando, in dignitosa povertà, a causa di alcuni sciagurati finanziamenti nel campo agricolo che si erano rivelati un totale fallimento, non aveva grandi risorse e mezzi all’altezza del blasone e, allora, tanto valeva mettere frutto l’unica attività che sapeva fare con tatto, savoir-faire, la buona cultura umanistica e soprattutto l’uso delle lingue: la “maitresse”.
Con tutte quelle relazioni importanti con le famiglie d’ufficiali, di politici, di uomini di spettacolo, d'imprenditori e grandi professionisti, la Marchesa poteva allestire una casa di appuntamenti di alto bordo, ma occorreva anche molta diplomazia.
Ne parlò alla moglie dell’ambasciatore, la quale, confortata dal segretario amante accettò l’invito a condizione che tutti i partecipanti alle orge fossero mascherati.
La Marchesa Gioconda Rubacavallo di Roccanera si era anche ammantata con un produttore cinematografico con il quale la moglie dell’Ambasciatore sottoscrisse un contratto per la registrazione dei film a luci rosse dal vivo, durante le orge.
La rescissione innanzi tempo del contratto comportava il pagamento di una penale altissima a causa delle caparre già incassate da clienti pronti a diventare per una sera attori e protagonisti di un film a luci rosse.
Ecco il perché del prezzo alto e della frase assordante e clamorosa, ma precisa nell’esito, della marchesa Gioconda Rubacavallo di Roccanera: “ A quel prezzo assurdo, signora mia, la casa non gliela venderò un c@zzo!”.

……….continua……….
 

Graf

Nominato ad Honorem
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Privato Cittadino
Perchè interpretare il mio post in filigrana e leggervi una storia da bunga bunga?
:):shock:
La signora Gioconda Rubacavallo De Sangito, avita Marchesa dell’antico casato di Roccanera, fa, di professione, l’agente immobiliare e basta. Non arrotonda in altro modo. E' una signora seria ed onesta. Non so se è sposata o meno, su questo punto non ho approfondito...
Se poi una propretaria di casa, praticamente tutte, spara cifre assurde e pretende di vendere l'immobile in due secondi, ciò può mandare in bestia e far dimenticare l'educazione anche alla più sante delle mediatrici...
Questo era il succo del mio post....;)
 

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