Buonasera a tutti,
Sono un ingegnere edile alle prime armi e mi trovo ad affrontare un problema di servitù per il superamento delle barriere architettoniche che non ha fine.
Sto seguendo una pratica per l'apertura di una scuola di danza e l'immobile in oggetto necessita di un accesso per i disabili da eseguirsi con una rampa esterna per superare il dislivello tra lo spazio esterno e il piano interno. C'è la possibilità pratica di realizzare la rampa in due punti distinti (ho allegato un immagine) la soluzione A sul portico comune a più condomini, in un'area condominiale e soluzione B all'uscita secondaria della scuola di danza in un'area che è di proprietà del tribunale fallimentare.
La soluzione A è stata esclusa in quanto in quanto verrebbe realizzata davanti alla vetrina di un'attività commerciale dove vengono fatte attività di carico e scarico merci. Resta a disposizione la soluzione B. Ora il problema che vi pongo è questo:
E' possibile chiedere una servitù nell'area del tribunale fallimentare?
Premetto che nell'atto notarile del proprietario della scuola di danza è indicato che una volta acquistato l'immobile si sarebbe dovuta realizzare una servitù di passaggio pedonale e carrabile proprio in quell'area che ad oggi non è stata realizzata in quanto è ancora di proprietà del tribunale fallimentare.
Il curatore fallimentare mi dice che non è possibile fare una servitù e se il proprietario vuole realizzare la rampa deve comprare l'area. So che esiste la possibilità di chiedere una servitù coattiva per il superamento delle barriere architettoniche ma solo nel caso di edifici residenziali. Sono bloccata in questo limbo perché fino a quando non viene acquistata l'area non possiamo fare niente e senza rampa l'immobile non sarebbe a norma. Spero di essere stata chiara e mi scuso per la lunghezza. Spero possiate darmi una mano a capire se esiste un'altra possibilità. Graaaaaazie!
Sono un ingegnere edile alle prime armi e mi trovo ad affrontare un problema di servitù per il superamento delle barriere architettoniche che non ha fine.
Sto seguendo una pratica per l'apertura di una scuola di danza e l'immobile in oggetto necessita di un accesso per i disabili da eseguirsi con una rampa esterna per superare il dislivello tra lo spazio esterno e il piano interno. C'è la possibilità pratica di realizzare la rampa in due punti distinti (ho allegato un immagine) la soluzione A sul portico comune a più condomini, in un'area condominiale e soluzione B all'uscita secondaria della scuola di danza in un'area che è di proprietà del tribunale fallimentare.
La soluzione A è stata esclusa in quanto in quanto verrebbe realizzata davanti alla vetrina di un'attività commerciale dove vengono fatte attività di carico e scarico merci. Resta a disposizione la soluzione B. Ora il problema che vi pongo è questo:
E' possibile chiedere una servitù nell'area del tribunale fallimentare?
Premetto che nell'atto notarile del proprietario della scuola di danza è indicato che una volta acquistato l'immobile si sarebbe dovuta realizzare una servitù di passaggio pedonale e carrabile proprio in quell'area che ad oggi non è stata realizzata in quanto è ancora di proprietà del tribunale fallimentare.
Il curatore fallimentare mi dice che non è possibile fare una servitù e se il proprietario vuole realizzare la rampa deve comprare l'area. So che esiste la possibilità di chiedere una servitù coattiva per il superamento delle barriere architettoniche ma solo nel caso di edifici residenziali. Sono bloccata in questo limbo perché fino a quando non viene acquistata l'area non possiamo fare niente e senza rampa l'immobile non sarebbe a norma. Spero di essere stata chiara e mi scuso per la lunghezza. Spero possiate darmi una mano a capire se esiste un'altra possibilità. Graaaaaazie!