La tua scortesia non è spiegabile.
Ci riprovo, perché vedo che continui a non voler intendere le implicazioni di quanto scrivi:
Giuseppe restituisce alla fine della compravendita i soldi a Cenzino.
Giuseppe , come ho detto da principio, ha regalato dei soldi a Cenzino.
Tutto questo per non ricorrere ad una donazione di immobile tra padre e figlio, evidentemente.
Giuseppe, però, non li ha “restituiti”, come definisci tu la cosa: perché lui non doveva niente a nessuno, avendo normalmente venduto.
Le possibilità sono due:
1] o si sostiene che Giuseppe ha regalato dei soldi a Cenzino, senza un motivo, e senza la forma prescritta per una donazione, a pena di nullità
2] o si sostiene che Giuseppe ha dato quei soldi a Cenzino per saldare il debito del figlio nei confronti del suocero, facendo quindi una donazione indiretta al figlio.
In ognuno dei due casi, quei soldi sono usciti “impropriamente” dal patrimonio di Giuseppe, e vanno ricompresi nel conteggio della massa ereditaria, per calcolare e assegnare la legittima spettante a moglie e figlio.
La moglie, fatti i conti di quanto ha ricevuto in eredità, potrebbe averci da guadagnare a considerare la cosa.
Ora ri auguro buon Natale, e ti saluto qui