Avevo la città ai miei piedi:
Me ne andavo a passo di bersagliera, per non mostrare alcuna incertezza, sicura che i Proprietari di case non avrebbero potuto reagire a tanta determinatezza senza dare tempo al loro cervello di elaborare un:
<< no grazie, faccio da solo! >> Giusto il tempo di sibilare un :
<< nnnnn….si grazie >>.
Avevo trovato la formula magica, nessuno sapeva resistermi, non ci pensavo nemmeno di fermarmi, coglievo l’occasione per cancellare tutti i gradini di scale che terminavano con porte sbattute, cassetti riempiti di aria fritta, vetrine semi svestite. Non avevo più bisogno di niente, a fine giornata, mi mettevo lì, sorridente, e da qui cominciò la corsa.
Passo dopo passo, mi accorgevo sempre più di avere il fiatone, avevo sempre una fretta!
Ma una fretta “di cosa”?
Inspiegabile.
Avevo si un sacco di cose da fare ora e dopo un periodo di euforia, passato a contare gli incarichi di vendita affidatimi, decisi che era giunto il tempo di iniziare a dimostrare la fiducia ripostami dai Proprietari e cominciai a pubblicizzare gli immobili.
Fui subissata da telefonate stranissime, dove gente mai vista e né conosciuta, mi raccontava particolari della loro vita, passavo da un telefono all’altro senza riuscire a distinguere la voce di un uomo da quella di una donna, andavo agli appuntamenti e non c’era mai nessuno.
E corri di qua e corri di là, trovai la mia borsa piena di cartelli pubblicitari staccati, senza rendermene conto, avevo staccato i miei cartelli!
Ma non era follia e nemmeno uno scherzo. E allora cari agenti immobiliari cos’era?
P.S. Chi indovina vince una bambolina.
Me ne andavo a passo di bersagliera, per non mostrare alcuna incertezza, sicura che i Proprietari di case non avrebbero potuto reagire a tanta determinatezza senza dare tempo al loro cervello di elaborare un:
<< no grazie, faccio da solo! >> Giusto il tempo di sibilare un :
<< nnnnn….si grazie >>.
Avevo trovato la formula magica, nessuno sapeva resistermi, non ci pensavo nemmeno di fermarmi, coglievo l’occasione per cancellare tutti i gradini di scale che terminavano con porte sbattute, cassetti riempiti di aria fritta, vetrine semi svestite. Non avevo più bisogno di niente, a fine giornata, mi mettevo lì, sorridente, e da qui cominciò la corsa.
Passo dopo passo, mi accorgevo sempre più di avere il fiatone, avevo sempre una fretta!
Ma una fretta “di cosa”?
Inspiegabile.
Avevo si un sacco di cose da fare ora e dopo un periodo di euforia, passato a contare gli incarichi di vendita affidatimi, decisi che era giunto il tempo di iniziare a dimostrare la fiducia ripostami dai Proprietari e cominciai a pubblicizzare gli immobili.
Fui subissata da telefonate stranissime, dove gente mai vista e né conosciuta, mi raccontava particolari della loro vita, passavo da un telefono all’altro senza riuscire a distinguere la voce di un uomo da quella di una donna, andavo agli appuntamenti e non c’era mai nessuno.
E corri di qua e corri di là, trovai la mia borsa piena di cartelli pubblicitari staccati, senza rendermene conto, avevo staccato i miei cartelli!
Ma non era follia e nemmeno uno scherzo. E allora cari agenti immobiliari cos’era?
P.S. Chi indovina vince una bambolina.