Buongiorno,
sono nuova del forum pur leggendovi da alcune settimane, e quindi, visto che intravedo tra di voi dei veri esperti, vorrei un consiglio su come comportarmi.
Sono inquilina di un immobile affittato da un fondo immobiliare pubblico a libero mercato ( ex IPAB ) e un paio di anni fa ( ante covid ) mi arrivò un'opzione di acquisto, che per le contingenze lavorative del momento non presi in considerazione e poi c'è stato il covid.
Un paio di mesi fa mi suona al campanello una persona presentandosi come appartenente al fondo, dicendomi che mi sarebbe dovuta essere arrivata un'altra opzione di acquisto a prezzo diminuito, e chiedendomi numero di cellulare e email, che ho incautamente fornito, scoprendo solo a fine conversazione che la suddetta era un' agente immobiliare ( incaricata dal fondo, perché ho poi verificato ).
Mi si propone quindi di '' riscattare '' l'immobile ad un prezzo che prima mi viene detto possibile di diminuire del 5%, poi dell'8 % ed infine del 10%, e mi viene inviata una email da parte dell'agenzia con richiesta di accesso al mio appartamento per pubblicare le foto della vendita. in questa email mi veniva indicato il prezzo di acquisto della prima opzione ( cioè senza sconto e senza diminuzione del 10%).
Io ho risposto di voler sapere il prezzo preciso di vendita ( mi dicono che quello sull'email era arrotondato... ) e che avrei voluto visionare le carte dell'immobile.
recatami in agenzia per visionare le carte di acquisto mi si fa presente che in quanto immobile pubblico la vendita avveniva senza garanzie in particolare senza necessità di fornire documentazione in merito a regolarità edilizia dell'immobile su cui pende un condono ( per l'intero palazzo ) e una sanatoria ( per il mio immobile ) di cui non ho contezza su avvenuta concessione in sanatoria per entrambi.
Mi sono dovuta recare all'agenzia con il mio geometra che ha potuto solo visionare le carte, e non è possibile richiedere accesso agli atti per mancanza di collaborazione della proprietà.
Così il prezzo di acquisto, appena più basso di quello di mercato forse esclusivamente per la mia presenza come affittuaria, diventa un'incognita cui non so dare certezza ( potrei dover pagare il condono aperto dal 1985... ).
Mi chiedevo quindi se:
- il comportamento dell'agenzia è stato corretto presentandosi alla mia porta in quel modo
- vuol dire qualcosa che gli altri immobili locati del palazzo non siano in pubblicità sui siti di vendita ( su mia richiesta sul punto c'è stata molta vaghezza da parte dell'agenzia )
- è sufficiente la loro email per farli entrare in casa a fare le foto o serve comunicazione del proprietario
- vorrei presentare una proposta ribassata sul prezzo della eventuale alea dipendente dal condono, l'agenzia può rifiutarsi di prenderla ed eventualmente posso rivolgermi direttamente al proprietario?
- qualora dovessero altri presentare un'offerta, avrei diritto alla prelazione?
Grazie.
sono nuova del forum pur leggendovi da alcune settimane, e quindi, visto che intravedo tra di voi dei veri esperti, vorrei un consiglio su come comportarmi.
Sono inquilina di un immobile affittato da un fondo immobiliare pubblico a libero mercato ( ex IPAB ) e un paio di anni fa ( ante covid ) mi arrivò un'opzione di acquisto, che per le contingenze lavorative del momento non presi in considerazione e poi c'è stato il covid.
Un paio di mesi fa mi suona al campanello una persona presentandosi come appartenente al fondo, dicendomi che mi sarebbe dovuta essere arrivata un'altra opzione di acquisto a prezzo diminuito, e chiedendomi numero di cellulare e email, che ho incautamente fornito, scoprendo solo a fine conversazione che la suddetta era un' agente immobiliare ( incaricata dal fondo, perché ho poi verificato ).
Mi si propone quindi di '' riscattare '' l'immobile ad un prezzo che prima mi viene detto possibile di diminuire del 5%, poi dell'8 % ed infine del 10%, e mi viene inviata una email da parte dell'agenzia con richiesta di accesso al mio appartamento per pubblicare le foto della vendita. in questa email mi veniva indicato il prezzo di acquisto della prima opzione ( cioè senza sconto e senza diminuzione del 10%).
Io ho risposto di voler sapere il prezzo preciso di vendita ( mi dicono che quello sull'email era arrotondato... ) e che avrei voluto visionare le carte dell'immobile.
recatami in agenzia per visionare le carte di acquisto mi si fa presente che in quanto immobile pubblico la vendita avveniva senza garanzie in particolare senza necessità di fornire documentazione in merito a regolarità edilizia dell'immobile su cui pende un condono ( per l'intero palazzo ) e una sanatoria ( per il mio immobile ) di cui non ho contezza su avvenuta concessione in sanatoria per entrambi.
Mi sono dovuta recare all'agenzia con il mio geometra che ha potuto solo visionare le carte, e non è possibile richiedere accesso agli atti per mancanza di collaborazione della proprietà.
Così il prezzo di acquisto, appena più basso di quello di mercato forse esclusivamente per la mia presenza come affittuaria, diventa un'incognita cui non so dare certezza ( potrei dover pagare il condono aperto dal 1985... ).
Mi chiedevo quindi se:
- il comportamento dell'agenzia è stato corretto presentandosi alla mia porta in quel modo
- vuol dire qualcosa che gli altri immobili locati del palazzo non siano in pubblicità sui siti di vendita ( su mia richiesta sul punto c'è stata molta vaghezza da parte dell'agenzia )
- è sufficiente la loro email per farli entrare in casa a fare le foto o serve comunicazione del proprietario
- vorrei presentare una proposta ribassata sul prezzo della eventuale alea dipendente dal condono, l'agenzia può rifiutarsi di prenderla ed eventualmente posso rivolgermi direttamente al proprietario?
- qualora dovessero altri presentare un'offerta, avrei diritto alla prelazione?
Grazie.