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Io non sono particolarmente sveglio, ma non capisco la citata frase. Perchè dici "escludendo il fratello"?

La risposta non combacia con quanto sopra avevi specificato.----->


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Riproporrei il quesito in questo modo: non è che diseredando D, il notaio intendeva che disereda tutti i suoi successori, quindi sia L che M ?


Il quesito mi è parso interessante ed ho cercato risposte su un manuale di diritto privato.


E premesso che leggo da apprendista stregone, leggo che la rappresentazione opera anche quando vi sia stata una prima vocazione ma questa sia caduta, ad esempio per indegnità o per rinuncia.


Ora la diseredazione è molto meno grave di una causa di indegnità: quindi non mi sembra possa giustificare l'esclusione di M, del resto in linea con le volontà del de-cuius.


Aggiungo una precisazione, in merito agli obblighi del notaio.


Io rimango alla lettura letterale del c.c.: ora l'art. 623 recita solo che il notaio che ha ricevuto un testamento "comunica l'esistenza del testamento agli eredi e legatari di cui conosce il domicilio e la residenza".


Se ne dovrebbe appunto dedurre che spetterà agli aventi diritto  farsi avanti. Ed eventualmente riaprire la successione. Come non so: interessante sapere il seguito.


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