Sheldon88

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Salve,

al momento vivo in affitto, ma nei prossimi giorni acquisterò un immobile in un comune limitrofo, che conto di eleggere a mia residenza/prima casa. Prima di poterci andare a vivere, però, ho in programma di effettuare dei lavori di ristrutturazione, con tanto di CILA, per cui continuerei a vivere per un paio di mesi in affitto.

I miei dubbi riguardano la gestione della transizione, considerando IMU/TASI e le tariffe residente/non residente delle utenze luce e gas. Ovvero:
  • conviene cambiare subito residenza, così da poter subentrare nelle utenze con tariffe da residente? In tal caso, però, la casa in cui risulto affittuario non sarebbe più prima casa e sulle utenze resterebbero erroneamente attive le tariffe residente; senza considerare le ripercussioni sulla TASI.
  • In alternativa, conviene cambiare residenza solo al momento dell'effettivo ingresso nella nuova casa e subentrare inizialmente nelle utenze come non residente? Così facendo, però, cosa succederà con IMU e TASI? Dovrò pagare solo per i mesi dal rogito al cambio di residenza?
In ogni caso, è tassativamente richiesto che l'ultimo giorno di validità del contratto di affitto coincida con quello del cambio di residenza? Mi è davvero difficile capire la logica della fase transitoria, perché temo di ricevere batoste in termini di sanzioni.

Grazie in anticipo.
 

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