“Una vita da mediano” cantava Ligabue in una canzone dedicata all'indimenticabile Lele Oriali, il mediano di spinta italiano Campione del mondo del ’82.
I mediani di calcio come emblemi della durezza del vivere, come esaltatori della resistenza alla fatica lavoro, cantava il brano musicale del 1999.
I mediani cosiddetti di spinta, sono calciatori tosti, decisi, risoluti, senza paura; sono delle rocce dalla grande prestanza fisica; devono porsi davanti alla difesa e opporre un primo ostacolo all'attacco della squadra avversaria, sbrogliare situazioni delicate nella propria area e rilanciare immediatamente l’azione quando la palla torna in possesso della propria squadra, appoggiare l’attacco nella sua azione e concludere in porta quando si presenta l’occasione propizia.
Dura la vita del mediano, costantemente in mezzo al gioco, sempre in prima linea, di continuo nella trincea a combattere una dura battaglia fisica ma scarsamente celebrato dai media, solo raramente ricompensato da titoli in prima pagina. Il mediano è un giocatore che non affascina, che non fa audience, che non fa innamorare il tifoso a prima vista. Un calciatore che rischia di passare inosservato.
Eppure ci sono stati in Italia grandissimi mediani che hanno fatto epoca.
Come non ricordare il grande giocatore della Fiorentina Beppe Chiappella (anche difensore), un mediano dalla classe cristallina e strepitoso protagonista di una delle più forti squadre della storia del calcio, la Fiorentina magistralmente allenata da Fulvio Bernardini, seconda in Europa, negli anni 1956 -'57, solo al mitico Real Madrid di Puskas e Di Stefano?
Oppure Giovanni Trapattoni, lo spietato francobollatore di Pelè, un mito per i tifosi del Milan?
E come non citare Carlo Tagnin? Instancabile faticatore del centrocampo e vincitore di ben due Coppe di Campioni con l’ Inter di Helenio Herrera? E come dimenticare Gianfranco Bedin, il mediano che sostituì Tagnin nell'Inter degli anni sessanta e che assicurò alla mitica squadra di Herrera un maggior dinamismo e contribuì ad ancora tante vittorie?
E chi non ricorda il grandissimo Mario Bertini, mediano di spinta, prima della Fiorentina e poi dell’Inter anni ’60 e ’70, autentico eroe, nella leggendaria semifinale di Mexico ’70, giocata contro la Germania?
Non è impossibile tacere su Pierluigi Cera che, con la sua classe e versatilità, giocò libero nella Nazionale di Valcareggi ma mediano nel Cagliari del socratico allenatore Manlio Scopigno e di Gigi Riva Rombo di Tuono, Campione d’ Italia del 1970?
E il grandissimo Romeo Benetti (il mediano da me preferito), una quercia nodosa, un vero armadio a quattro ante, uno scoglio durissimo da affrontare, un giocatore senza stile, dalla corsa goffa con, però, una buona tecnica di base e un tiro al fulmicotone, non lo vogliamo citare?
E l’indimenticabile uomo d'acciaio che risponde al nome di Beppe Furino, un giocatore indistruttibile dotato di ben sette polmoni? Vincitore di ben - otto scudetti otto - con la Juve?
E' doveroso ricordare anche Patrizio Sala che dette un decisivo contributo alla conquista dello scudetto del Torino nel 1976.
E come non riportare alla memoria il mediano campione del mondo in Spagna con la nostra Nazionale, Lele Oriali? Una vera forza della natura. Tosto, risoluto e marcatore implacabile della mezzala avversaria. Un calciatore dotato di grande coraggioso ma anche leale al massimo grado. Come dimenticarlo, uno così?
E Fernando De Napoli, che giocò affianco a Maradona nel mitico Napoli degli anni ’80, diventandone il "segretario" in campo?
E l’atletico, forte e prestante Dino Baggio, fortissimo di testa e dal tiro a lunghissima gittata, non lo possiamo certamente trascurare, come non possiamo dimenticare il biondo Angelo Colombo, il mediano-motorino del Milan stratosferico di Sacchi.
Avvicinandoci ai nostri tempi, come non citare l'irsuto e combattente nato Daniele De Rossi, campione del Mondo in Germania nel 2006, uno che non si dà mai per vinto, lottatore fino alla rissa e il suo, quasi omologo, Alberto Aquilani, più stilista ma meno agonista, adesso in forza alla Fiorentina, ma, forse, più trequartista che mediano?
Poi, in ultimo, dobbiamo assolutamente parlare di quello “strano” mediano che è più un regista arretrato, un regista assolutamente geniale, che corrisponde al nome di Andrea Pirlo. Un mediano - regista, capace di tenera unita anche la squadra più squinternata e con il “dono” della punizione fatale dal limite. Un calciatore che sembra che trotterelli svagato per il campo da gioco ma che poi risulta decisivo con l’improvviso lancio illuminate a smarcare l’attaccante davanti il portiere che, a fine partita, è sempre quello che macina più chilometri rispetto agli altri. A conferma della fatica di vivere una vita da mediano.
Qual'è il vostro mediano di spinta preferito?
Ma adesso, dopo questa rapida carrellata storico - calcistica sui migliori mediani di calcio italiani degli ultimi cinquant'anni, vi chiedo in modo spassionato e schietto: l’agente immobiliare non è il mediano tosto e risoluto della partita della compravendita immobiliare?
Non sbrogliate situazioni delicate nel “centrocampo” della trattativa?
Non siete delle rocce della mediazione dalla grande “prestanza fisica”?
Non cercate di rilanciare l’azione del negoziato quando questo langue?
Non cercate di concludere “in gol” una negoziazione allorché si presenta l’occasione propizia?
Dura la vita del mediatore, costantemente in mezzo "al gioco" condotto dalle parti, sempre in prima linea, di continuo nella trincea a combattere una dura battaglia economica e sociale ma scarsamente celebrato dall'opinione pubblica, solo raramente ricompensato moralmente dai clienti. Il mediatore è un professionista che non affascina, che non fa audience, che non fa innamorare l'italiano a prima vista. E' un lavoratore che rischia di passare inosservato.
Vedete quante analogie tangibili si possono riscontrare tra il mediano di calcio e il mediatore di case che vantano, dopotutto, la stesa radice etimologica?
Maurizio Zucchetti, felino e creativo come Pirlo?
Ponz, roccioso ed energico come Romeo Benetti?
Bagudi, elegante e felpata con Pierluigi Cera?
Umberto Granducato, allegro ma combattivo come Daniele De Rossi?
Andrea Boschini, un campione completo come Lele Oriali?
Antonio Troise preciso nell'interdizione e nel "rilancio" come Fernando Di Napoli?
Enrikon un agente immobiliare dotato di classe cristallina esattamente come Chiappella?
Skywalker forte di "testa" e dal tiro a "lunga gittata" come Dino Baggio?
E a quale mediano paragonare Fabrizio PCI, Anna Capanna, Tobia, Ingelman, Sim, Topcasa, Irene1...e tutti gli altri?
Fate un pò voi....
I mediani di calcio come emblemi della durezza del vivere, come esaltatori della resistenza alla fatica lavoro, cantava il brano musicale del 1999.
I mediani cosiddetti di spinta, sono calciatori tosti, decisi, risoluti, senza paura; sono delle rocce dalla grande prestanza fisica; devono porsi davanti alla difesa e opporre un primo ostacolo all'attacco della squadra avversaria, sbrogliare situazioni delicate nella propria area e rilanciare immediatamente l’azione quando la palla torna in possesso della propria squadra, appoggiare l’attacco nella sua azione e concludere in porta quando si presenta l’occasione propizia.
Dura la vita del mediano, costantemente in mezzo al gioco, sempre in prima linea, di continuo nella trincea a combattere una dura battaglia fisica ma scarsamente celebrato dai media, solo raramente ricompensato da titoli in prima pagina. Il mediano è un giocatore che non affascina, che non fa audience, che non fa innamorare il tifoso a prima vista. Un calciatore che rischia di passare inosservato.
Eppure ci sono stati in Italia grandissimi mediani che hanno fatto epoca.
Come non ricordare il grande giocatore della Fiorentina Beppe Chiappella (anche difensore), un mediano dalla classe cristallina e strepitoso protagonista di una delle più forti squadre della storia del calcio, la Fiorentina magistralmente allenata da Fulvio Bernardini, seconda in Europa, negli anni 1956 -'57, solo al mitico Real Madrid di Puskas e Di Stefano?
Oppure Giovanni Trapattoni, lo spietato francobollatore di Pelè, un mito per i tifosi del Milan?
E come non citare Carlo Tagnin? Instancabile faticatore del centrocampo e vincitore di ben due Coppe di Campioni con l’ Inter di Helenio Herrera? E come dimenticare Gianfranco Bedin, il mediano che sostituì Tagnin nell'Inter degli anni sessanta e che assicurò alla mitica squadra di Herrera un maggior dinamismo e contribuì ad ancora tante vittorie?
E chi non ricorda il grandissimo Mario Bertini, mediano di spinta, prima della Fiorentina e poi dell’Inter anni ’60 e ’70, autentico eroe, nella leggendaria semifinale di Mexico ’70, giocata contro la Germania?
Non è impossibile tacere su Pierluigi Cera che, con la sua classe e versatilità, giocò libero nella Nazionale di Valcareggi ma mediano nel Cagliari del socratico allenatore Manlio Scopigno e di Gigi Riva Rombo di Tuono, Campione d’ Italia del 1970?
E il grandissimo Romeo Benetti (il mediano da me preferito), una quercia nodosa, un vero armadio a quattro ante, uno scoglio durissimo da affrontare, un giocatore senza stile, dalla corsa goffa con, però, una buona tecnica di base e un tiro al fulmicotone, non lo vogliamo citare?
E l’indimenticabile uomo d'acciaio che risponde al nome di Beppe Furino, un giocatore indistruttibile dotato di ben sette polmoni? Vincitore di ben - otto scudetti otto - con la Juve?
E' doveroso ricordare anche Patrizio Sala che dette un decisivo contributo alla conquista dello scudetto del Torino nel 1976.
E come non riportare alla memoria il mediano campione del mondo in Spagna con la nostra Nazionale, Lele Oriali? Una vera forza della natura. Tosto, risoluto e marcatore implacabile della mezzala avversaria. Un calciatore dotato di grande coraggioso ma anche leale al massimo grado. Come dimenticarlo, uno così?
E Fernando De Napoli, che giocò affianco a Maradona nel mitico Napoli degli anni ’80, diventandone il "segretario" in campo?
E l’atletico, forte e prestante Dino Baggio, fortissimo di testa e dal tiro a lunghissima gittata, non lo possiamo certamente trascurare, come non possiamo dimenticare il biondo Angelo Colombo, il mediano-motorino del Milan stratosferico di Sacchi.
Avvicinandoci ai nostri tempi, come non citare l'irsuto e combattente nato Daniele De Rossi, campione del Mondo in Germania nel 2006, uno che non si dà mai per vinto, lottatore fino alla rissa e il suo, quasi omologo, Alberto Aquilani, più stilista ma meno agonista, adesso in forza alla Fiorentina, ma, forse, più trequartista che mediano?
Poi, in ultimo, dobbiamo assolutamente parlare di quello “strano” mediano che è più un regista arretrato, un regista assolutamente geniale, che corrisponde al nome di Andrea Pirlo. Un mediano - regista, capace di tenera unita anche la squadra più squinternata e con il “dono” della punizione fatale dal limite. Un calciatore che sembra che trotterelli svagato per il campo da gioco ma che poi risulta decisivo con l’improvviso lancio illuminate a smarcare l’attaccante davanti il portiere che, a fine partita, è sempre quello che macina più chilometri rispetto agli altri. A conferma della fatica di vivere una vita da mediano.
Qual'è il vostro mediano di spinta preferito?
Ma adesso, dopo questa rapida carrellata storico - calcistica sui migliori mediani di calcio italiani degli ultimi cinquant'anni, vi chiedo in modo spassionato e schietto: l’agente immobiliare non è il mediano tosto e risoluto della partita della compravendita immobiliare?
Non sbrogliate situazioni delicate nel “centrocampo” della trattativa?
Non siete delle rocce della mediazione dalla grande “prestanza fisica”?
Non cercate di rilanciare l’azione del negoziato quando questo langue?
Non cercate di concludere “in gol” una negoziazione allorché si presenta l’occasione propizia?
Dura la vita del mediatore, costantemente in mezzo "al gioco" condotto dalle parti, sempre in prima linea, di continuo nella trincea a combattere una dura battaglia economica e sociale ma scarsamente celebrato dall'opinione pubblica, solo raramente ricompensato moralmente dai clienti. Il mediatore è un professionista che non affascina, che non fa audience, che non fa innamorare l'italiano a prima vista. E' un lavoratore che rischia di passare inosservato.
Vedete quante analogie tangibili si possono riscontrare tra il mediano di calcio e il mediatore di case che vantano, dopotutto, la stesa radice etimologica?
Maurizio Zucchetti, felino e creativo come Pirlo?
Ponz, roccioso ed energico come Romeo Benetti?
Bagudi, elegante e felpata con Pierluigi Cera?
Umberto Granducato, allegro ma combattivo come Daniele De Rossi?
Andrea Boschini, un campione completo come Lele Oriali?
Antonio Troise preciso nell'interdizione e nel "rilancio" come Fernando Di Napoli?
Enrikon un agente immobiliare dotato di classe cristallina esattamente come Chiappella?
Skywalker forte di "testa" e dal tiro a "lunga gittata" come Dino Baggio?
E a quale mediano paragonare Fabrizio PCI, Anna Capanna, Tobia, Ingelman, Sim, Topcasa, Irene1...e tutti gli altri?
Fate un pò voi....