MiriamS

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Privato Cittadino
Buonasera,
Parto col nocciolo della questione:
Mia mamma è usufruttuaria di un appartamento, ma non può gestirlo (ha l'Alzheimer).
È corretto che mia sorella (nuda proprietaria) lo affitta e si tiene per sé le entrate (che servirebbero per coprire le spese di prima necessità di mia mamma)?
Ora racconto la storia dall'inizio:
Mia mamma nel 1994 ha acquistato con i suoi risparmi un appartamento.
Sull'atto notarile figura che mia mamma è usufruttuaria e mia sorella col marito (sposati in comunione dei beni) i nudi proprietari.
Per lavori di ristrutturazione dopo qualche anno (nel 1996 circa) mio cognato ha prestato dei soldi (non si sa quanto) a mia mamma. E dice di non averli ancora ricevuti indietro.
Ha ancora diritto di chiedere i soldi indietro? Il prestito non è caduto in prescrizione?
L'appartamento in questione è stato messo in affitto da mia sorella da inizio 2016, e si sta tenendo tutti i soldi per se, dicendo che gli incassi vanno a coprire il debito non saldato (non so a quanto ammonta il debito iniziale, non mi vuole dire quanto manca per saldarlo).
Mia mamma ora risiede in una casa anziani. La retta ammonta a circa 1200€ più medicine. La sua pensione (di circa 1000€) copre solo in parte la retta.
Per coprire i costi della casa anziani usiamo in parte la sua pensione...
Chi/come dovrebbero essere ripartite le spese?
Mia sorella sostiene che dovremmo dividere a metà i soldi che mancano per coprire le spese di mia mamma.
Io sono del parere invece che prima si dovrebbero usare i soldi ricavati dall'affitto, perché in fin dei conti mia mamma è sempre usufruttuaria.
--
Per completare il quadro, aggiungo che i miei genitori si sono separati circa 23 anni fa.
Mio papà aveva fatto testamento perché il suo appartamento rimanesse a me. Mia mamma ha intestato la casa direttamente a mia sorella e lei - mamma - figura come usufruttuaria (come ho già detto prima). Circa 7 anni fa, mio papà ha cambiato il testamento e ha diviso per entrambe le figlie i suoi averi (mia sorella gli ha detto che mia mamma sperperava tutto e le sarebbe rimasto poco o niente). Mio papà ora è morto.
Io e mia sorella ci siamo divisi in parti uguali la sua liquidità, mentre (di comune accordo) io ho incassato l'intero ricavato dalla vendita dell'appartamento di mio papà.
Così ci sembra di aver fatto un po' di equità (proprietà di mio papà a me, proprietà di mia mamma a mia sorella, come era stato pensato in principio).
È tutto.
Secondo voi come dovrebbero essere ripartite le spese della casa anziani?
È corretto che mia sorella si tiene tutto l'incasso dell'affitto?
Ha diritto mio cognato di esigere indietro i soldi prestati?

Vi ringrazio sin d'ora per i consigli che mi darete.
 

francesca63

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Privato Cittadino
Da un punto di vista formale tua mamma avrebbe diritto a tenere per se,in quanto usufruttuaria,il ricavato dell'affitto.
Ma da quello che scrivi nella seconda parte già con l'eredità di tuo padre avete preso insieme decisioni che sono diverse dalla norma (cioè hai preso solo tu i soldi della casa di tuo padre).
Questo lascia pensare che ,proprio per equità,dobbiate proseguire sulla stessa linea:casa di tuo padre a te,e casa di tua madre a tua sorella.Seguendo questo
"accordo informale" tra voi trovo quindi corretto che lei si tenga l'affitto e dividiate a metà la cifra necessaria per pagare la parte di retta non coperta dalla pensione.

La situazione è articolata e solo voi conoscete nel dettaglio disponibilità e qualità dei vostri rapporti personali.
Ma ,se l'obbiettivo è l'equità e non volete discutere in eterno ,mi pare che dobbiate proseguire come detto sopra.
 

MiriamS

Membro Attivo
Privato Cittadino
Gentile Francesca63,
Ti ringrazio per la risposta, anche se non mi piace/non sono d'accordo... ma accetto il tuo punto di vista.
Effettivamente la situazione è articolata e non sempre felice: sono molti anni che ne discutiamo, non sempre civilmente purtroppo, appunto perché mia sorella possedeva 1 casa e mezza (quella di mamma e metà di papà), e non voleva cambiare le cose o per lo meno non voleva investire niente per sistemarle (avrei dovuto pagare io il notaio, di tasca mia), per riavere una situazione equa sulla carta.
A tutt'oggi non si vuole occupare di mia mamma: pagare retta, e gestire le spese varie, telefonarle.., e mi ha detto che dovrei farlo io.
Lo faccio anche volentieri per mia mamma, come l'ho sempre fatto, da una vita, non le ho mai chiesto niente in cambio, mi sembrava corretto così: è mia mamma, le voglio bene e lo faccio con il cuore.
Io sono disposta a farlo senza nulla in cambio, lei si tiene l'affitto. È questo che non mi va giù.
Faccio notare che la pensione non basta nemmeno per coprire la retta. Ogni mese dobbiamo aggiungere circa 4-500€ (da dividere in 2).
Inoltre ho sostenuto io le spese di gestione (tasse, bollette..) dell'appartamento di mio papà, perché lei si è sempre rifiutata di collaborare, anche se era di proprietà tutte e due... Fino a questa estate che, nel giro di un mese, le ho proposto la vendita, e lei ha accettato (non di buon umore), contattata un'agenzia, trovato l'acquirente, firmato il rogito. Sono soddisfatta, anche se le ho dovuto promettere che in caso di vendita dell'appartamento della mamma, io avrei dovuto dare a mia sorella la differenza dell'incasso (cioè se io ci avessi guadagnato). Spero di essermi spiegata chiaramente.
Potrei andare avanti ancora a lungo a esporre aneddoti, ma credo di avere reso l'idea. Mi auguro solo che sarà puntuale ogni mese a darmi almeno la metà dei soldi che mancano per coprire i costi.
 

francesca63

Moderatore
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Privato Cittadino
Purtroppo anche nelle famiglie si discute quando ci sono di mezzo i soldi.
Conserva traccia di tutto quanto paghi di tasca tua;così se tua sorella (quando venderà l'ex casa della mamma ,che appunto prima o poi sarà sua )riterrà che tu hai preso di più con la vendita di quella del papà avrai modo di darle quanto chiede,meno tutto quanto da te anticipato.
ti faccio tanti auguri
 

MiriamS

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Privato Cittadino
Francesca63, ti ringrazio. Anche io ho pensato di fare così: ho già fatto un elenco spese con relative ricevute. E in caso di bisogno, le ho lí pronte.

Ab.qualcosa, mi fa piacere che dal punto di vista giuridico sono dalla parte della ragione. Per il debito, non hanno uno straccio di prova...e poi sono passati quasi 20 anni! In ogni caso, secondo me, il debito è passato in prescrizione.
E comunque, sempre secondo il mio parere, mia mamma avrebbe la priorità, dovrebbe cioè usufruire lei dei soldi, dato che le servono per pagare spese di prima necessità.
Se proprio mia sorella non "ci sente", a chi posso rivolgermi? Quale figura può essermi d'aiuto?
Grazie di cuore!
 

Alba65

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In casi di conflittualità tra figli di genitori con problemi gravi di salute psichico/fisica, spesso la soluzione più adatta é chiedere la nomina di un Ads Amministratore di Sostegno al di fuori della famiglia. Viene nominato dal Giudice Tutelare a cui risponde per le sue azioni, e gestisce le finanze della persona in difficoltà, portando i conti al GT del tribunale civile di competenza. Il GT giucide tutelare, decide anche per la ripartizione equa dei contributi economici necessari al mantenimento in casa di riposo. La via più breve e gratuita per avere AdS é fare domanda al proprio comune presso assessorato politiche sociali, hanno i moduli per la domanda in carta libera. Oppure ci si informa in tribunale cancelleria civile su come richiedere AdS.
 

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