Immobiliare: la sensibilità degli italiani tra valori soggettivi e reali
Una recente ricerca condotta da Idealista e Crif Valutazione Immobili su oltre 700 potenziali acquirenti ha messo sotto la lente di ingrandimento le caratteristiche che gli italiani ricercano nel momento in cui pensano all’acquisto casa. Dai risultati, la casa ideale è localizzata in aree semi-centrali delle città, comunque ben servite, ha una superficie tra i 90 e 120 metri quadri, almeno 3 locali, 2 bagni e 1 posto auto e ha un prezzo compreso tra i 170.000 e i 200.000 Euro.
Tuttavia, i dati Sintesi RE di Crif mostrano come il valore medio di questo immobile tipo si aggiri attorno ai 250.000 Euro. Ne emerge dunque una differenza significativa tra il prezzo soggettivo che gli italiani attribuiscono all’immobile e il reale valore di mercato di quest’ultimo. Valore quest’ultimo che, come sottolinea Stefano Magnolfi di Crif, può essere influenzato significativamente dalla presenza di abusi edilizi, tali da limitare pesantemente la commerciabilità dell’immobile.
Nell’attuale contesto di mercato, in cui molte banche hanno adottato standard di misurazione del valore riconosciuti a livello internazionale, è dunque sempre più importante affidarsi a una terza parte indipendente per la valutazione, poichè il rischio di incorrere in conseguenze economiche gravi è molto alto (vedasi i casi di compromessi già sottoscritti con caparre già versate). Tuttavia sono ancora molti gli italiani che si affidano agli agenti immobiliari per il calcolo del valore degli immobili, facendo così dipendere la stima dalle valutazioni di una parte che, per quanto professionale, è comunque in conflitto di interessi. I rischi sono pertanto molti e l’attività di istituti come Crif può sicuramente contribuire a incrementare la trasparenza del mercato immobiliare.
Tuttavia, i dati Sintesi RE di Crif mostrano come il valore medio di questo immobile tipo si aggiri attorno ai 250.000 Euro. Ne emerge dunque una differenza significativa tra il prezzo soggettivo che gli italiani attribuiscono all’immobile e il reale valore di mercato di quest’ultimo. Valore quest’ultimo che, come sottolinea Stefano Magnolfi di Crif, può essere influenzato significativamente dalla presenza di abusi edilizi, tali da limitare pesantemente la commerciabilità dell’immobile.
Nell’attuale contesto di mercato, in cui molte banche hanno adottato standard di misurazione del valore riconosciuti a livello internazionale, è dunque sempre più importante affidarsi a una terza parte indipendente per la valutazione, poichè il rischio di incorrere in conseguenze economiche gravi è molto alto (vedasi i casi di compromessi già sottoscritti con caparre già versate). Tuttavia sono ancora molti gli italiani che si affidano agli agenti immobiliari per il calcolo del valore degli immobili, facendo così dipendere la stima dalle valutazioni di una parte che, per quanto professionale, è comunque in conflitto di interessi. I rischi sono pertanto molti e l’attività di istituti come Crif può sicuramente contribuire a incrementare la trasparenza del mercato immobiliare.