steel95

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Privato Cittadino
Buongiorno. Ho il seguente quesito:
sto per comprare un'immobile ed abbiamo fatto il preliminare. L'immobile in questione però è registrato come A10 (già da quando i venditori l'avevano acquistato, come da contratto di compravendita del '90) e ad oggi la planimetria non risulta conforme allo stato di fatto in quanto hanno trasformato una stanza in una cucina e un piccolo magazzino/sgabuzzino in un servizio.
Al fine di sanare la situazione, l'architetto dei venditori ha inserito un pratica di PDCS presso il polo tecnico del comune, cosicché possa essere in seguito modificata la planimetria e la visura catastale (con conseguente variazione da A10 ad A2).
Fatto presente che secondo il regolamento urbano, non ci dovrebbero essere problemi per tale variazione, molti miei conoscenti geometri / architetti mi hanno chiesto come mai è stata fatta un PDCS (è ferma al polo da più di un anno, e non sembra che siano veloci nel portare avanti le pratiche). Molti mi hanno detto che poteva essere risolta nel breve con:
A) CILA tardiva ( che a quanto pare i venditori non hanno fatto per via dei costi);
B) perizia giurata fatta dal tecnico, tramite la quale, una volta depositata, dopo un mese si può richiede la regolarizzazione della planimetria, della visura e la conseguente variazione catastale.

Il punto B è corretto? Esistono altre soluzione più veloci ?
Vi ringrazio in anticipo.
 

steel95

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Privato Cittadino
ps. la variazione ad A2 è importante in quanto devo fare un mutuo per acquisto prima casa ed è necessario risulti un abitazione, e non ufficio (A10).
 

steel95

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Certo, fermo restando che ho subordinato l'acquisto anche alla concessione del mutuo (il quale non verrebbe concesso se non avviene questa variazione).
 

marcanto

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ma ci sono anche altri abusi edilizi, tipo incremento di volume e di superfici

un PdC in sanatoria per una variazione della destinazione d'uso non sarebbe proprio adeguato anche in considerazione che la variazione avviene entro la stessa categoria A.
 

steel95

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
ma ci sono anche altri abusi edilizi, tipo incremento di volume e di superfici
È una domanda? in realtà no, o meglio non credo. Le superfici sono le stesse, hanno semplicemente modificato gli ambienti implementando una cucina in una stanza, e aggiungendo i servizi all'interno di un piccolo stanzino adibito a sgabuzzino.

un PdC in sanatoria per una variazione della destinazione d'uso non sarebbe proprio adeguato anche in considerazione che la variazione avviene entro la stessa categoria A.
ed in questi casi cosa è consigliato?
 

marcanto

Membro Senior
Professionista
ed in questi casi cosa è consigliato?
Hai chiesto consulenza ad un tecnico di TUA fiducia ???

Il tecnico incaricato si sarà di sicuro interfacciato con l'ufficio tecnico di competenza .....
La cosa significativa è che la pratica e' ferma da 1 anno e considerato che nulla osta a livello urbanistico, direi che è tanto.....poi va considerato il/i momento sanitario, il numero del personale, il numero di pratiche da esaminare etcc etcc ....
 
Ultima modifica:

Jan80

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Il cambio d'uso con opere di norma rientra nella Scia. Per arrivare a un PdC ci deve essere stato altro come un ampliamento, magari perpetrato al momento della costruzione del fabbricato (tipo sedime del fabbricato allargato di 20-30 cm). Da catasto non vedi nulla, ma se il tecnico incaricato dalla parte venditrice ha optato per questo titolo di certo un buon motivo ci sarà.
Dalle mie parti ci vuole almeno un anno e mezzo per un PdC in sanatoria, sempre che il tutto risulti sanabile.
 

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