Salve a tutti, circa 6 mesi fa ho dato mandato verbale a un AI di vendere la mia casa a 110.000 €. Dopo circa 4 mesi un potenziale acquirente propone 95.000 €. Dopo varie trattative, stabilisco chiaramente che il prezzo minimo che sono disposto ad accettare è 105.000.
Al che tale AI, pur di concludere la vendita mi propone "verbalmente" di non addebitarmi la sua provvigione. Purtroppo accetto ed è da qui che cominciano i problemi.
L'acquirente fornisce due assegni pari a 8000 € come caparra confirmatoria e nella proposta di acquisto e successivo compromesso non viene fatta alcuna menzione a un mutuo che avrebbe richiesto l'acquirente per acquistare la mia casa. Faccio presente questa anomalia all'AI che mi risponde che sono problemi dell'acquirente, perché è sicuro di poter acquistare la casa senza mutuo. Nel compromesso la data del rogito era fissata per due mesi dopo. Dati i tempi stretti, blocco una casa in affitto tramite lo stesso AI. Avendo due cani, mi serviva una casa non in condominio e con un giardino. La casa affittata tramite questo agente immobiliare aveva tali caratteristiche, l'unico problema è che era molto vecchia. Al che, prima di firmare il contratto di affitto gli chiedo espressamente se tale abitazione da affittare fosse a norma dal punto di vista degli impianti elettrici (parliamo di un'abitazione degli anni 60) e lui mi tranquillizza al riguardo.
Due giorni dopo aver bloccato la casa in affitto con il versamento della cauzione, vengo chiamato in agenzia perché è sorto un problema: l'acquirente non è più sicuro di ottenere il mutuo e mi chiede di firmare un documento in cui io accetto di restituire parte della caparra confirmatoria nel caso in cui non ottenga il mutuo entro una certa data. Poiché avevo già bloccato la casa in affitto, chiedo all'agente immobiliare di far pazientare anche il proprietario della casa in affitto per venire incontro all'acquirente.
Passa il tempo senza avere notizie dall'acquirente, finché dopo vari solleciti ricevo una risposta dal suo consulente (Kiron) che mi dice che il mutuo è stato pre-approvato. Chiedo un documento a conferma di ciò e tale consulente mi invia un prospetto PIES dal quale si evince chiaramente che il mutuo viene richiesto al 100% gonfiando il valore dell'immobile.
Viene quindi condotta la perizia della banca e io nel frattempo firmo il contratto di affitto e verso la prima mensilità. Messo piede però nell'abitazione in affitto scopro vizi occulti quali la vetustà dell'impianto elettrico, risalente in larga misura agli anni 60. Al che invio richiesta al proprietario di tale abitazione di provvedere alla messa a norma di tale impianto oppure a procedere alla rescissione del contratto e alla restituzione delle somme versate. Faccio la stessa richiesta all'AI, il quale mi risponde che lui aveva dato solo rassicurazioni di carattere generale non essendo elettricista e che non mi avrebbe restituito la provvigione percepita in nero. Il proprietario dell'abitazione in affitto accetta invece di rescindere dal contratto e restituirmi le somme.
Purtroppo le sorprese non finiscono qui. L'acquirente infatti non ottiene il mutuo perché la valutazione del perito è al di sotto di quanto sperato. Accetto quindi di dargli altri due mesi per cercare una nuova banca. Nel frattempo, l'agente immobiliare viene meno alla sua parola e mi minaccia di farmi pagare le sue provvigioni per la vendita della mia casa, nonostante gli accordi fossero ben altri. A questo punto faccio una visura catastale dell'agenzia immobiliare e scopro che il loro codice ateco è il seguente: 68.1 (compravendita di beni immobili effettuata su beni propri), e non invece il 68.31.00 (ATTIVITÀ DI MEDIAZIONE IMMOBILIARE). Mi chiedo a questo punto se tale AI abbia effettivamente l'autorizzazione a operare in quanto tale, anche in considerazione di questa sentenza (https://www.mise.gov.it/images/stories/documenti/massimario-mediatori-2017.pdf) che dice come le due attività siano inconciliabili tra loro.
Grazie per l'aiuto che vorrete offrirmi
Al che tale AI, pur di concludere la vendita mi propone "verbalmente" di non addebitarmi la sua provvigione. Purtroppo accetto ed è da qui che cominciano i problemi.
L'acquirente fornisce due assegni pari a 8000 € come caparra confirmatoria e nella proposta di acquisto e successivo compromesso non viene fatta alcuna menzione a un mutuo che avrebbe richiesto l'acquirente per acquistare la mia casa. Faccio presente questa anomalia all'AI che mi risponde che sono problemi dell'acquirente, perché è sicuro di poter acquistare la casa senza mutuo. Nel compromesso la data del rogito era fissata per due mesi dopo. Dati i tempi stretti, blocco una casa in affitto tramite lo stesso AI. Avendo due cani, mi serviva una casa non in condominio e con un giardino. La casa affittata tramite questo agente immobiliare aveva tali caratteristiche, l'unico problema è che era molto vecchia. Al che, prima di firmare il contratto di affitto gli chiedo espressamente se tale abitazione da affittare fosse a norma dal punto di vista degli impianti elettrici (parliamo di un'abitazione degli anni 60) e lui mi tranquillizza al riguardo.
Due giorni dopo aver bloccato la casa in affitto con il versamento della cauzione, vengo chiamato in agenzia perché è sorto un problema: l'acquirente non è più sicuro di ottenere il mutuo e mi chiede di firmare un documento in cui io accetto di restituire parte della caparra confirmatoria nel caso in cui non ottenga il mutuo entro una certa data. Poiché avevo già bloccato la casa in affitto, chiedo all'agente immobiliare di far pazientare anche il proprietario della casa in affitto per venire incontro all'acquirente.
Passa il tempo senza avere notizie dall'acquirente, finché dopo vari solleciti ricevo una risposta dal suo consulente (Kiron) che mi dice che il mutuo è stato pre-approvato. Chiedo un documento a conferma di ciò e tale consulente mi invia un prospetto PIES dal quale si evince chiaramente che il mutuo viene richiesto al 100% gonfiando il valore dell'immobile.
Viene quindi condotta la perizia della banca e io nel frattempo firmo il contratto di affitto e verso la prima mensilità. Messo piede però nell'abitazione in affitto scopro vizi occulti quali la vetustà dell'impianto elettrico, risalente in larga misura agli anni 60. Al che invio richiesta al proprietario di tale abitazione di provvedere alla messa a norma di tale impianto oppure a procedere alla rescissione del contratto e alla restituzione delle somme versate. Faccio la stessa richiesta all'AI, il quale mi risponde che lui aveva dato solo rassicurazioni di carattere generale non essendo elettricista e che non mi avrebbe restituito la provvigione percepita in nero. Il proprietario dell'abitazione in affitto accetta invece di rescindere dal contratto e restituirmi le somme.
Purtroppo le sorprese non finiscono qui. L'acquirente infatti non ottiene il mutuo perché la valutazione del perito è al di sotto di quanto sperato. Accetto quindi di dargli altri due mesi per cercare una nuova banca. Nel frattempo, l'agente immobiliare viene meno alla sua parola e mi minaccia di farmi pagare le sue provvigioni per la vendita della mia casa, nonostante gli accordi fossero ben altri. A questo punto faccio una visura catastale dell'agenzia immobiliare e scopro che il loro codice ateco è il seguente: 68.1 (compravendita di beni immobili effettuata su beni propri), e non invece il 68.31.00 (ATTIVITÀ DI MEDIAZIONE IMMOBILIARE). Mi chiedo a questo punto se tale AI abbia effettivamente l'autorizzazione a operare in quanto tale, anche in considerazione di questa sentenza (https://www.mise.gov.it/images/stories/documenti/massimario-mediatori-2017.pdf) che dice come le due attività siano inconciliabili tra loro.
Grazie per l'aiuto che vorrete offrirmi