Ho verificato che la vendita di una casa proveniente da donazione è problematica.
Se l'immobile è in comunione con terzi e questi terzi intendono sciogliere la comunione valgono sempre le stesse regole dei venti anni o dei dieci ed il potenziale acquirente, per la parte proveniente dalla donazione, avrà sempre un macigno pronto a cadergli in testa?
Pensando ad una eventuale revoca della donazione, quali sono i tempi ed i costi?
Ho pensata la seguente soluzione:alla stipula dell'atto di vendita rogata dal notaio partecipino tutti i potenziali eredi aventi diritto e dichiarino, nel contesto dell'atto, di venire soddisfatti ricevendo in quota parte dalla vendita.
E' legalmente applicabile tale soluzione?
Grazie, aeffe43.
Se l'immobile è in comunione con terzi e questi terzi intendono sciogliere la comunione valgono sempre le stesse regole dei venti anni o dei dieci ed il potenziale acquirente, per la parte proveniente dalla donazione, avrà sempre un macigno pronto a cadergli in testa?
Pensando ad una eventuale revoca della donazione, quali sono i tempi ed i costi?
Ho pensata la seguente soluzione:alla stipula dell'atto di vendita rogata dal notaio partecipino tutti i potenziali eredi aventi diritto e dichiarino, nel contesto dell'atto, di venire soddisfatti ricevendo in quota parte dalla vendita.
E' legalmente applicabile tale soluzione?
Grazie, aeffe43.