Salve,
A seguito di un'accordo di mediazione di una successione ereditaria a causa della scomparsa di mia moglie avvenuta nel luglio 2009 con la mia ex suocera,quest'ultima fà un atto di donazione ad un'altra persona della mia abitazione della quale mi riservo il "diritto di abitazione" quindi è come se avesse donato la nuda proprietà a lei. Faccio presente che la casa era di mia moglie e ai sensi dell'art 540 a me spetta il diritto di abitarla quale coniuge supersite.
In sede di atto notarile,la casa non arriva a me ma viene donata direttamente dalla mia ex suocera art.1411 "contratto a favore di un terzo"a questa persona.
Dopo otto mesi dalla trascrizione della donazione, io ricevo un'atto di precetto per un grosso debito,dove il creditore agisce nei confronti della mia parente (cioè il terzo) ai sensi dell'art. 2929 bis " Espropriazione di beni oggetto di vincoli di indisponibilità o di alienazioni a titolo gratuito ". Alla data di oggi dopo circa 25 giorni la mia parente non ha ancora avuto notificato l'atto di precetto al quale dovrà fare opposizione entro 20 giorni o fare opposizione agli atti esecutivi.
Volevo chiedere se la mia parente volesse,ad oggi può vendere la casa oppure no evitando che vada subito all'asta come prevede il 2929bis e affidandosi ad una revocatoria che avrebbe tempi più lunghi ?
Poi volevo fare una consideraione : L'art.2929bis dice che si tratta di donazione gratuita per nascondere il bene ai creditori . Io invece sostengo che il bene non è stato mai nella mia piena disponibilità e che l'ho rifiutato nella mediazione (cioè che venisse intestato a me ) affinchè non potesse essere attaccato e portato via dai creditori. In caso di giudizio civile in tribunale secondo voi è una tesi sostenibile ? Conoscete percaso qualche sentenza di Tribunale o di Cassazione che può aiutarmi per risolvere la questione e salvare la casa che la mia povera moglie mi ha lascaito ? Attendo consigli.
Grazie
A seguito di un'accordo di mediazione di una successione ereditaria a causa della scomparsa di mia moglie avvenuta nel luglio 2009 con la mia ex suocera,quest'ultima fà un atto di donazione ad un'altra persona della mia abitazione della quale mi riservo il "diritto di abitazione" quindi è come se avesse donato la nuda proprietà a lei. Faccio presente che la casa era di mia moglie e ai sensi dell'art 540 a me spetta il diritto di abitarla quale coniuge supersite.
In sede di atto notarile,la casa non arriva a me ma viene donata direttamente dalla mia ex suocera art.1411 "contratto a favore di un terzo"a questa persona.
Dopo otto mesi dalla trascrizione della donazione, io ricevo un'atto di precetto per un grosso debito,dove il creditore agisce nei confronti della mia parente (cioè il terzo) ai sensi dell'art. 2929 bis " Espropriazione di beni oggetto di vincoli di indisponibilità o di alienazioni a titolo gratuito ". Alla data di oggi dopo circa 25 giorni la mia parente non ha ancora avuto notificato l'atto di precetto al quale dovrà fare opposizione entro 20 giorni o fare opposizione agli atti esecutivi.
Volevo chiedere se la mia parente volesse,ad oggi può vendere la casa oppure no evitando che vada subito all'asta come prevede il 2929bis e affidandosi ad una revocatoria che avrebbe tempi più lunghi ?
Poi volevo fare una consideraione : L'art.2929bis dice che si tratta di donazione gratuita per nascondere il bene ai creditori . Io invece sostengo che il bene non è stato mai nella mia piena disponibilità e che l'ho rifiutato nella mediazione (cioè che venisse intestato a me ) affinchè non potesse essere attaccato e portato via dai creditori. In caso di giudizio civile in tribunale secondo voi è una tesi sostenibile ? Conoscete percaso qualche sentenza di Tribunale o di Cassazione che può aiutarmi per risolvere la questione e salvare la casa che la mia povera moglie mi ha lascaito ? Attendo consigli.
Grazie