Debora Colzani
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Buona sera,
mi chiamo Colzani Debora e ho questo tipo di problema..
Il mio ragazzo era in trattativa per l'acquisto di un autolavaggio; ha firmato una specie di accordo con la parte venditrice su carta bianca, dando una caparra.
Questo accordo tra le parti, in parole povere, diceva che all'atto del rogito si sarebbe dato un ulteriore acconto e che entro la fine del mese di maggio si sarebbe provveduto al saldo totale.
Il problema è che andando avanti con la trattativa, giorno dopo giorno, il venditore si è rimangiato alcune cose che aveva promesso (purtroppo a voce), ed ora non siamo più intenzionati all'acquisto, in quanto non abbiamo più fiducia.
Alla luce di quanto, so bene che la caparra è persa, ma vorrei sapere se il foglio di carta sul quale è stato stipulato il contratto, può essere ritenuto valido ai fini per la parte venditrice per un futuro, in quanto sostiene che ha rifiutato la vendita ad altri acquirenti e chiede quindi un rimborso per tale perdita.
Nel caso che il venditore avesse ragiore, vorrei capire se esiste una cifra minima o massima che il venditore può chiedere al mio ragazzo, quale importo di rimborso e se eventualmente ci possiamo rifiutare di pagare.
Comunicato al venditore la nostra decisione, lui ci ha informato di aver fissato la data dal notaio, senza avvisarci.
Visto che non abbiamo intenzione di presentarci dal notaio, in quanto abbiamo comunicato al venditore che non siamo più interessati all'acquisto, possiamo andare incontro a penali?
Spero di essere stata chiara ed attendo fiduciosa una risposta in merito.
Cordialmente
Colzani Debora
mi chiamo Colzani Debora e ho questo tipo di problema..
Il mio ragazzo era in trattativa per l'acquisto di un autolavaggio; ha firmato una specie di accordo con la parte venditrice su carta bianca, dando una caparra.
Questo accordo tra le parti, in parole povere, diceva che all'atto del rogito si sarebbe dato un ulteriore acconto e che entro la fine del mese di maggio si sarebbe provveduto al saldo totale.
Il problema è che andando avanti con la trattativa, giorno dopo giorno, il venditore si è rimangiato alcune cose che aveva promesso (purtroppo a voce), ed ora non siamo più intenzionati all'acquisto, in quanto non abbiamo più fiducia.
Alla luce di quanto, so bene che la caparra è persa, ma vorrei sapere se il foglio di carta sul quale è stato stipulato il contratto, può essere ritenuto valido ai fini per la parte venditrice per un futuro, in quanto sostiene che ha rifiutato la vendita ad altri acquirenti e chiede quindi un rimborso per tale perdita.
Nel caso che il venditore avesse ragiore, vorrei capire se esiste una cifra minima o massima che il venditore può chiedere al mio ragazzo, quale importo di rimborso e se eventualmente ci possiamo rifiutare di pagare.
Comunicato al venditore la nostra decisione, lui ci ha informato di aver fissato la data dal notaio, senza avvisarci.
Visto che non abbiamo intenzione di presentarci dal notaio, in quanto abbiamo comunicato al venditore che non siamo più interessati all'acquisto, possiamo andare incontro a penali?
Spero di essere stata chiara ed attendo fiduciosa una risposta in merito.
Cordialmente
Colzani Debora