Buongiorno a tutti,
sono nuovo di questo forum che ho avuto il piacere di scoprire e in cui darò il mio contributo per quanto mi sarà possibile.
Mi sono registrato per chiedere aiuto su una questione che da quanto ho potuto leggere ha già riguardato altri.
Premetto che su alcuni punti cercherò di rimanere vago per evitare che (dubito fortemente) la Controparte e/o chi per essa possa dedurre, leggendo queste righe (ipotesi molto remota ma tuttavia non escludibile), che questo è il caso che ci riguarda.
Dopo anni di ricerche (in cui ne ho viste quasi di tutti i colori a quanto pare) trovo un appartamento veramente perfetto per le mie esigenze, il prezzo è poi veramente buono comparato alle richieste delle decine e decine (centinaia?) di annunci e appartamenti già visionati.
Si trova in uno stabile in cui ero già stato a vedere un appartamento poi andato (e un altro ancora venduto sulla carta senza neanche essere fatto prima visionare).
Sono quindi al corrente che lo stabile era stato realizzato in edilizia convenzionata, e a tal riguardo proprietà e mediatore evidenziano che il diritto di superficie è già stato acquistato anni fa per l'ottenimento della piena proprietà.
La visita dell'appartamento non riserva sorprese e procedo con la proposta di acquisto al prezzo richiesto (che preferisco omettere, ma parliamo comunque di una cifra importante) con relativa caparra.
La proposta viene accettata e controfirmata.
Arriviamo al punto che, a pochi giorni dal rogito, emerge un vincolo ancora in essere sul prezzo di vendita dell'appartamento in questione, di cui il mediatore non era al corrente (non avrà neanche letto gli atti e la convenzione...) e di cui il notaio si accorge con un po' di ritardo insomma.
Il rogito viene rinviato in quanto il notaio pretende il documento che attesta questo cosiddetto prezzo massimo di vendita, per il quale allora il mediatore si attiva.
La situazione, comprensibilmente, inizia a farmi preoccupare e quindi inizio a fare qualche ricerca online per documentarmi e inizio così a farmi qualche idea sugli scenari che potrebbero concretizzare.
Il mio timore è che il prezzo massimo di vendita sia inferiore al prezzo già concordato (si può dire che ne ho praticamente certezza, sono comunque in attesa di novità) e che la parte venditrice si rifiuti di vendere a tale prezzo, cercando di ricavare in qualche modo la differenza.
In tutto questo ho comunque paura per la caparra già data, per le possibilità di un eventuale contenzioso, per il fatto che avevo già dato la disdetta della locazione dell'appartamento in cui vivo attualmente (ho famiglia), ecc ecc.
Non lo so, vi chiedo gentilmente aiuto per ciò che sapete o per la vs esperienza, parole e pareri di conforto sono comunque ben accetti
sono nuovo di questo forum che ho avuto il piacere di scoprire e in cui darò il mio contributo per quanto mi sarà possibile.
Mi sono registrato per chiedere aiuto su una questione che da quanto ho potuto leggere ha già riguardato altri.
Premetto che su alcuni punti cercherò di rimanere vago per evitare che (dubito fortemente) la Controparte e/o chi per essa possa dedurre, leggendo queste righe (ipotesi molto remota ma tuttavia non escludibile), che questo è il caso che ci riguarda.
Dopo anni di ricerche (in cui ne ho viste quasi di tutti i colori a quanto pare) trovo un appartamento veramente perfetto per le mie esigenze, il prezzo è poi veramente buono comparato alle richieste delle decine e decine (centinaia?) di annunci e appartamenti già visionati.
Si trova in uno stabile in cui ero già stato a vedere un appartamento poi andato (e un altro ancora venduto sulla carta senza neanche essere fatto prima visionare).
Sono quindi al corrente che lo stabile era stato realizzato in edilizia convenzionata, e a tal riguardo proprietà e mediatore evidenziano che il diritto di superficie è già stato acquistato anni fa per l'ottenimento della piena proprietà.
La visita dell'appartamento non riserva sorprese e procedo con la proposta di acquisto al prezzo richiesto (che preferisco omettere, ma parliamo comunque di una cifra importante) con relativa caparra.
La proposta viene accettata e controfirmata.
Arriviamo al punto che, a pochi giorni dal rogito, emerge un vincolo ancora in essere sul prezzo di vendita dell'appartamento in questione, di cui il mediatore non era al corrente (non avrà neanche letto gli atti e la convenzione...) e di cui il notaio si accorge con un po' di ritardo insomma.
Il rogito viene rinviato in quanto il notaio pretende il documento che attesta questo cosiddetto prezzo massimo di vendita, per il quale allora il mediatore si attiva.
La situazione, comprensibilmente, inizia a farmi preoccupare e quindi inizio a fare qualche ricerca online per documentarmi e inizio così a farmi qualche idea sugli scenari che potrebbero concretizzare.
Il mio timore è che il prezzo massimo di vendita sia inferiore al prezzo già concordato (si può dire che ne ho praticamente certezza, sono comunque in attesa di novità) e che la parte venditrice si rifiuti di vendere a tale prezzo, cercando di ricavare in qualche modo la differenza.
In tutto questo ho comunque paura per la caparra già data, per le possibilità di un eventuale contenzioso, per il fatto che avevo già dato la disdetta della locazione dell'appartamento in cui vivo attualmente (ho famiglia), ecc ecc.
Non lo so, vi chiedo gentilmente aiuto per ciò che sapete o per la vs esperienza, parole e pareri di conforto sono comunque ben accetti