Buongiorno,
e' il primo messaggio che scrivo sul forum, quindi comincio con il salutare tutti e brevissamente mi presento: mi chiamo Stefano, ho 43 anni e posseggo un appartamento acquistato nel 1999 direttamente dall'impresa costruttrice. Recentemente ho pensato di venderlo per procedere all'acquisto di un altro immobile più grande e, allertato da un'agenzia, ho realizzato che vi sono dei vincoli sul prezzo e sulle persone a cui poter rivendere l'appartamento derivanti da una convenzione stipulata nel 1998 tra il Comune e l'impresa costruttrice. La vendita risulta essere in diritto di proprietà (non in superficie) e la convenzione e' stipulata (trascrivo testualmente) "ai sensi dell'articolo 35 della legge 865/71 e con le modalità di cui alla legge 10/77" ed ha una durata di 25 anni.
Il prezzo ricalcolato in base alla convenzione sarebbe circa il 50% del valore di mercato dell'immobile e, facendo i debiti raffronti, anche meno di quanto pagammo effettivamente noi l'appartamento all'impresa.
Ho cercato di documentarmi e 'credo di aver capito' (anche grazie a Immobilio.it) quanto segue
Tutto chiaro quindi? non proprio...almeno non a me.
I famosi commi 49bis e 49ter pubblicati l'estate scorsa fanno riferimento a "la cessione del diritto di proprietà, stipulate precedentemente alla data di entrata in vigore della legge 17 febbraio 1992, n. 179" ed "alle convenzioni di cui all'articolo 18 del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380".
La mia convenzione è datata Giugno 1998...ricade in quelle "di cui all'articolo 18 del ... 6 giugno 2001, n. 380" oppure per qualche ragione le convenzioni stipulate tra il 1992 ed il 2001 sono state escluse da questa modifica normativa?
Ringrazio anticipatamente delle risposte.
Stefano
e' il primo messaggio che scrivo sul forum, quindi comincio con il salutare tutti e brevissamente mi presento: mi chiamo Stefano, ho 43 anni e posseggo un appartamento acquistato nel 1999 direttamente dall'impresa costruttrice. Recentemente ho pensato di venderlo per procedere all'acquisto di un altro immobile più grande e, allertato da un'agenzia, ho realizzato che vi sono dei vincoli sul prezzo e sulle persone a cui poter rivendere l'appartamento derivanti da una convenzione stipulata nel 1998 tra il Comune e l'impresa costruttrice. La vendita risulta essere in diritto di proprietà (non in superficie) e la convenzione e' stipulata (trascrivo testualmente) "ai sensi dell'articolo 35 della legge 865/71 e con le modalità di cui alla legge 10/77" ed ha una durata di 25 anni.
Il prezzo ricalcolato in base alla convenzione sarebbe circa il 50% del valore di mercato dell'immobile e, facendo i debiti raffronti, anche meno di quanto pagammo effettivamente noi l'appartamento all'impresa.
Ho cercato di documentarmi e 'credo di aver capito' (anche grazie a Immobilio.it) quanto segue
- il 'decreto sviluppo' dell'estate scorsa ha aggiunto due commi alla legge 448/1998 che consentono di rimuovere il vincolo sul prezzo in cambio di un ammontare da versare al comune (ed al costo ulteriore di un atto pubblico)
- questa legge e' stata di fatto inapplicabile dall'estate scorsa ad oggi in quanto il Ministero dell'Economia avrebbe dovuto pubblicare un decreto indicante una percentuale necessaria per calcolare la somma dovuta al Comune
- Nel milleproroghe approvato in via definitiva nei giorni scorsi - e quindi diventato legge - viene data libertà ai Comuni di fissare la percentuale in questione
Tutto chiaro quindi? non proprio...almeno non a me.
I famosi commi 49bis e 49ter pubblicati l'estate scorsa fanno riferimento a "la cessione del diritto di proprietà, stipulate precedentemente alla data di entrata in vigore della legge 17 febbraio 1992, n. 179" ed "alle convenzioni di cui all'articolo 18 del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380".
La mia convenzione è datata Giugno 1998...ricade in quelle "di cui all'articolo 18 del ... 6 giugno 2001, n. 380" oppure per qualche ragione le convenzioni stipulate tra il 1992 ed il 2001 sono state escluse da questa modifica normativa?
Ringrazio anticipatamente delle risposte.
Stefano