Un saluto a tutti.
Appartamento facente parte di un condominio di 8 unità acquistato con agevolazione ERAP in base alla quale gli eredi o parenti dei vecchi inquilini di queste "case popolari" in questo caso i miei nonni, potevano prima di altri acquistarne la proprietà a prezzo equo con l'impegno di non rivenderla per dieci anni. Mia sorella vuoi per valore affettivo vuoi per il prezzo ragionevole acquista questa unità con esclusione scritta nel contratto con l'ERAP di garanzie per vizi occulti ma forte della conoscenza dell'immobile dei nonni e del suo stato comunque dignitoso aldilà dell'anno di costruzione (anni 50) si impegna in questo acquisto.
Era l'anno 1996 dopo pochi anni con la convinzione di valorizzare l'immobile coinvolge con forza gli altri condomini nell'individuare un amministratore ed affrontare degli interventi di manutenzione straordinaria legati alla presenza di forte umidità nei locali cantina a piano interrato e l'eminazione di alcune crepe esterne all'edificio. Avendo in casa uno zio geometra (figlio dei nonni che ha con loro abitato dalla nascita in questa casa e quindi la conosceva meglio di chiunque altro) abbiamo individuato nella mancanza di collegamento dei canali di scolo alle fognature e nello stato in cui erano ridotte le stesse, la causa probabile sia della presenza di umidità che delle crepe probabilmente generate dalla vetustà dell'immobile e dal ristagno dell'acqua incaricando un impresa di eseguire i lavori relativi. RIfatto quindi completamente la linea dei canali e rimesso a nuovo il sistema fognario. Lavori che si sono susseguiti ad intervalli nel periodo 2004-2008 fino a quando per esigenze personali mia sorella decide di vendere.
Trova un acquirente, lo informa verbalmente degli interventi eseguiti, lo invita diverse volte a visionare bene l'immobile (cosa che fa..) e per essere ancora più serena nella vendita lo invita a prendere visione della documentazione in possesso dell'amministratore che ha seguito i lavori per averne tutti i dettagli (cosa che non fa..).
Vende a Luglio 2009 e circa i mese fa gli arriva un avviso di citazione per aver nascosto dei presunti vizi, asserendo di essere stato informato solo sugli interventi fatti sul sistema fognario e sui canali.
Dopo alcune ricerche abbiamo riscontrato che l'acquirente già a settembre del 2009 aveva chiamato i vigili del fuoco a seguito di alcune scosse di terremoto avvenute dalle nostre parti e per apertura di crepe, verifica che non ha prodotto niente in quanto gli stessi vigili del fuoco hanno valutato dei lievi danni che non compremettevano la staticità dell'edificio ma solamente l'indicazione di monitare l'eventuale andamento peggiorativo delle stesse. Abbiamo poi verificato che a distanza di quasi un anno da questo episodio il condominio si è mosso incaricando un ingegnere per monitorare le lesioni fino a quando ad ottobre uno degli stessi condomini (non d'accordo sul costo per il monitoraggio) ma non l'acquirente si è recato dai vigili del fuoco che stavolta hanno sgomberato parte dello stabile con la conseguenza che ora l'acquirente si è rivolto ad un legale che ha subito imbastito una causa (ancora non avviata) per danni da vizi occulti ecc.
Da quì chiedo al Forum...essendo una vendita tra privati e tralasciando per ora il legame che vorrebbero esistesse tra le crepe passate e quelle attuali, tale garanzia dovrebbe esser valida per un anno dalla vendita e l'eventuale informativa al venditore trasmessa entro otto giorni dalla "scoperta" dell'eventuale vizio. Quindi essendo trascorsi oltre due anni dalla vendita ci dovremmo preoccupare di tale situazione??
Naturalmente il suo legale ha fatto subito pervenire una lettera entro otto giorni da quando i vigili hanno sgomberato l'immobile circa un mese e mezzo fa forzando la realtà e tralasciando il primo sopralluogo che eventualmente avrebbe generato l'attuale problematica a partire già dal 2009 e proseguendo poi con il precedente coinvolgimento di un ingegnere.
Mi chiedo ora .....se come avvenuto è stato informato dei lavori effettuati ignorando comunque la disponibilità documentale che li avrebbe ulteriormente evidenziati sia nella natura che nella entità, basandosi solo sul prezzo favorevole cosa ci possiamo aspettare da questa situazione?
Mi scuso in anticipo per aver scritto velocemente e forse con confusione le informazioni ma avrei grande bisogno di un parere.
GRAZIE
Appartamento facente parte di un condominio di 8 unità acquistato con agevolazione ERAP in base alla quale gli eredi o parenti dei vecchi inquilini di queste "case popolari" in questo caso i miei nonni, potevano prima di altri acquistarne la proprietà a prezzo equo con l'impegno di non rivenderla per dieci anni. Mia sorella vuoi per valore affettivo vuoi per il prezzo ragionevole acquista questa unità con esclusione scritta nel contratto con l'ERAP di garanzie per vizi occulti ma forte della conoscenza dell'immobile dei nonni e del suo stato comunque dignitoso aldilà dell'anno di costruzione (anni 50) si impegna in questo acquisto.
Era l'anno 1996 dopo pochi anni con la convinzione di valorizzare l'immobile coinvolge con forza gli altri condomini nell'individuare un amministratore ed affrontare degli interventi di manutenzione straordinaria legati alla presenza di forte umidità nei locali cantina a piano interrato e l'eminazione di alcune crepe esterne all'edificio. Avendo in casa uno zio geometra (figlio dei nonni che ha con loro abitato dalla nascita in questa casa e quindi la conosceva meglio di chiunque altro) abbiamo individuato nella mancanza di collegamento dei canali di scolo alle fognature e nello stato in cui erano ridotte le stesse, la causa probabile sia della presenza di umidità che delle crepe probabilmente generate dalla vetustà dell'immobile e dal ristagno dell'acqua incaricando un impresa di eseguire i lavori relativi. RIfatto quindi completamente la linea dei canali e rimesso a nuovo il sistema fognario. Lavori che si sono susseguiti ad intervalli nel periodo 2004-2008 fino a quando per esigenze personali mia sorella decide di vendere.
Trova un acquirente, lo informa verbalmente degli interventi eseguiti, lo invita diverse volte a visionare bene l'immobile (cosa che fa..) e per essere ancora più serena nella vendita lo invita a prendere visione della documentazione in possesso dell'amministratore che ha seguito i lavori per averne tutti i dettagli (cosa che non fa..).
Vende a Luglio 2009 e circa i mese fa gli arriva un avviso di citazione per aver nascosto dei presunti vizi, asserendo di essere stato informato solo sugli interventi fatti sul sistema fognario e sui canali.
Dopo alcune ricerche abbiamo riscontrato che l'acquirente già a settembre del 2009 aveva chiamato i vigili del fuoco a seguito di alcune scosse di terremoto avvenute dalle nostre parti e per apertura di crepe, verifica che non ha prodotto niente in quanto gli stessi vigili del fuoco hanno valutato dei lievi danni che non compremettevano la staticità dell'edificio ma solamente l'indicazione di monitare l'eventuale andamento peggiorativo delle stesse. Abbiamo poi verificato che a distanza di quasi un anno da questo episodio il condominio si è mosso incaricando un ingegnere per monitorare le lesioni fino a quando ad ottobre uno degli stessi condomini (non d'accordo sul costo per il monitoraggio) ma non l'acquirente si è recato dai vigili del fuoco che stavolta hanno sgomberato parte dello stabile con la conseguenza che ora l'acquirente si è rivolto ad un legale che ha subito imbastito una causa (ancora non avviata) per danni da vizi occulti ecc.
Da quì chiedo al Forum...essendo una vendita tra privati e tralasciando per ora il legame che vorrebbero esistesse tra le crepe passate e quelle attuali, tale garanzia dovrebbe esser valida per un anno dalla vendita e l'eventuale informativa al venditore trasmessa entro otto giorni dalla "scoperta" dell'eventuale vizio. Quindi essendo trascorsi oltre due anni dalla vendita ci dovremmo preoccupare di tale situazione??
Naturalmente il suo legale ha fatto subito pervenire una lettera entro otto giorni da quando i vigili hanno sgomberato l'immobile circa un mese e mezzo fa forzando la realtà e tralasciando il primo sopralluogo che eventualmente avrebbe generato l'attuale problematica a partire già dal 2009 e proseguendo poi con il precedente coinvolgimento di un ingegnere.
Mi chiedo ora .....se come avvenuto è stato informato dei lavori effettuati ignorando comunque la disponibilità documentale che li avrebbe ulteriormente evidenziati sia nella natura che nella entità, basandosi solo sul prezzo favorevole cosa ci possiamo aspettare da questa situazione?
Mi scuso in anticipo per aver scritto velocemente e forse con confusione le informazioni ma avrei grande bisogno di un parere.
GRAZIE