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<blockquote data-quote="Kope" data-source="post: 785580" data-attributes="member: 82958"><p>I lavori sono consistiti nell'unire due stanze (demolendo un tramezzo) e nel ricavare un piccolo bagno (nessuna finestra aggiunta). </p><p>Nella CILA il tecnico dichiara:</p><p>"che l’intervento, compiutamente descritto negli elaborati progettuali, è conforme agli strumenti urbanistici approvati e ai regolamenti edilizi</p><p>vigenti, nonché che è compatibile con la normativa in materia sismica e con quella sul rendimento energetico nell'edilizia e che non vi è</p><p>interessamento delle parti strutturali dell'edificio". La sanzione è stata pagata, certo.</p><p>Io ho effettuato una ricerca sul sito del Comune e ho scoperto che l'intero condominio (costruito alla fine degli anni '60) non ha agibilità. Il tecnico ha detto non è importante, che a Roma è normale e che, comunque, trattandosi di un problema a livello condominiale, i singoli proprietari non possono farci niente. Non è che ci ha detto una cavolata? (ho capito che l'importante è che l'acquirente sia al corrente, giusto?)</p><p></p><p></p><p>No, non c'è stato frazionamento, demolito un tramezzo per unire due stanze e creato un bagno.</p><p></p><p>Carico di nuovo file della planimetria errata (dove l'errore è la scritta "Abitazione"). Nel frattempo, in meno di 24 ore, il da me bistrattato catasto ha già provveduto a sostituire la planimetria. </p><p>Ora pero' si è aperto il fronte CILA-agibilità. Aiuto. </p><p>La cosa paradossale è che questo appartamento aveva una colossale magagna, tale che non si capiva se fosse in piena proprietà o proprietà superficiaria. Ho speso molto tempo ed energie per riuscire a capire come stessero le cose, tra Agenzia delle Entrate, archivio notarile e incontri 12-13 tra avvocati e notai (dei quali circa 3/4 non capiva neanche lontamente il motivo del contendere e 1/4 capiva ma non sapeva bene cosa fare - per la cronaca, abbiamo risolto interagendo direttamente con il catasto, costo 16 euro di bollo, da qui una certa mia acrimonia nei confronti dei notai, lo confesso). </p><p>Insomma, ci sembrava che tutto fosse a posto e invece, da pivelli, abbiamo tralasciato tutte le questioni apparentemente più banali che invece possono comunque creare intralcio. </p><p>(un giorno narrero' la vicenda piena proprietà/proprietà superficiaria, perché puo' essere utile, qui a Roma riguarda almeno 500-600 appartamenti, forse di più)</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Kope, post: 785580, member: 82958"] I lavori sono consistiti nell'unire due stanze (demolendo un tramezzo) e nel ricavare un piccolo bagno (nessuna finestra aggiunta). Nella CILA il tecnico dichiara: "che l’intervento, compiutamente descritto negli elaborati progettuali, è conforme agli strumenti urbanistici approvati e ai regolamenti edilizi vigenti, nonché che è compatibile con la normativa in materia sismica e con quella sul rendimento energetico nell'edilizia e che non vi è interessamento delle parti strutturali dell'edificio". La sanzione è stata pagata, certo. Io ho effettuato una ricerca sul sito del Comune e ho scoperto che l'intero condominio (costruito alla fine degli anni '60) non ha agibilità. Il tecnico ha detto non è importante, che a Roma è normale e che, comunque, trattandosi di un problema a livello condominiale, i singoli proprietari non possono farci niente. Non è che ci ha detto una cavolata? (ho capito che l'importante è che l'acquirente sia al corrente, giusto?) No, non c'è stato frazionamento, demolito un tramezzo per unire due stanze e creato un bagno. Carico di nuovo file della planimetria errata (dove l'errore è la scritta "Abitazione"). Nel frattempo, in meno di 24 ore, il da me bistrattato catasto ha già provveduto a sostituire la planimetria. Ora pero' si è aperto il fronte CILA-agibilità. Aiuto. La cosa paradossale è che questo appartamento aveva una colossale magagna, tale che non si capiva se fosse in piena proprietà o proprietà superficiaria. Ho speso molto tempo ed energie per riuscire a capire come stessero le cose, tra Agenzia delle Entrate, archivio notarile e incontri 12-13 tra avvocati e notai (dei quali circa 3/4 non capiva neanche lontamente il motivo del contendere e 1/4 capiva ma non sapeva bene cosa fare - per la cronaca, abbiamo risolto interagendo direttamente con il catasto, costo 16 euro di bollo, da qui una certa mia acrimonia nei confronti dei notai, lo confesso). Insomma, ci sembrava che tutto fosse a posto e invece, da pivelli, abbiamo tralasciato tutte le questioni apparentemente più banali che invece possono comunque creare intralcio. (un giorno narrero' la vicenda piena proprietà/proprietà superficiaria, perché puo' essere utile, qui a Roma riguarda almeno 500-600 appartamenti, forse di più) [/QUOTE]
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