Ma quale odio di classe maperpiacere..
I bolidi tedeschi era per definire quelli che vivono di immagine.
Vivono in case sgangherate senza per questo rinunciare ai Suv o alle Mercedes.
Parcheggiate tra il fango del cortile, mentre i loro vicini di casa pakistani stanno li’ a prendere il sole nel cortile promiscuo.
Anche nei campi nomadi, assieme alle loro roulotte degli zingari non mancano mai a vedersi le Audi e le Porsche.
Evidentemente pure quelli, diversificano i loro asset, come suggerisci tu.
Non sembrano questi argomenti propriamente di sinistra.
Figuriamoci ad essere invidiosi.
Ma veniamo a cose piu’ serie.
Bankitalia, e’ di recente intervenuta, dati alla mano, per sfatare questa leggenda metropolitana sulla quale negli ultimi anni, si sono versati fiumi di inchiostro.
Che ha dato origine, ad una ricchissima industria di Santoni indiani, che evidentemente hanno fatto proseliti e adepti.
Alcuni di questi maestri spirituali, hanno perfino sostenuto, che i nuovi poveri di oggi, siano proprio i proprietari di case.
Sia prime che seconde.
L’ultimo e’ stato Oscar Giannino proprio stasera in diretta tv su Rai tre.
Manipolando per il suo comodo l’analisi pubblicata da Banca d’Italia.
Sostenendo gli stessi ed identici argomenti che hai sostenuto tu.
Ovvero che i proprietari di casa Itialiani muoiono Schiacciati nella miseria, per via dei rendimenti bassi, dell’impoverimento dei loro patrimoni dovuto al calo dei prezzi, dall’insolvenza degli inquilini, dai mutui, dalle tasse.
Tutte litanie o liturgie, oggetto di venerazione, da parte di voi fedeli seguaci di consorteria.
Caldeggiando gli investitori italiani ad impiegare i loro risparmi verso altri asset.
Borsa, fondi o, qualunque cosa, che possa apparire piu’ liquida, dell’immobile mattone.
Giudicato un investimento, ormai divenuto sconveniente ed obsoleto, per l’italiano moderno e dalla mentalita’ innovativa, invocato pure da te.
Del resto, dal 2013 in poi, considerato il difficile momento storico, sembrava giunta l’ora di riuscire finalmente a sradicare quell’idea fissa, inchiodata nella mente dell’investitore medio nostrano.
Ostinato a seguire quella stessa linea e tradizione, usata dal padre e, prima di lui, dal nonno e prima di lui dai suoi avi.
Proprio dall’analisi di questa tradizione Italiana, popolo da sempre innamorato della casa di proprieta’, che si fonda la rilevazione di Bankitalia.
Lapidaria:
Dalla fine degli anni settanta, fino alla meta’ degli anni duemila, il valore del mattone e’ cresciuto del trecento per cento.
In alcune localita’ blasonate il dato e’ andato perfino raddoppiando.
La percentuale degli italiani proprietari di casa resta stabile al 75%
Un dato ben al di sopra della media europea.
Collocati appena al di sotto dei ricchissimi del prospero Lussemburgo.
Che, diversamente da noi, hanno un reddito procapite di oltre 105 mila dollari.
Il piu alto al mondo, con un potere di acquisto che si colloca al secondo posto del pianeta, appena dietro agli abitanti del Quatar.
Mentre superiamo, e pure largamente, la Regina incontrastata dell’innovazione Europea che e’ la Finlandia.
Con un reddito procapite assai superiore al nostro, con un potere d’’acquisto uguale a quello dei tedeschi.
In finale, e’ proprio grazie a quelle tradizioni e a quelle vecchie mentalità dei nostri nonni, che le hanno poi tramandate ai nostri Padri e che le hanno trasmesse ai loro figli, che possiamo confrontarci alla pari, con economie che rispetto alla nostra sono mostruose.
Con buona pace di Santoni e Gregari che vogliono andare a comandare col trattore in tangenziale.