akiraa

Membro Junior
Per chi parla di "ribassisti estremi" a fronte di una offerta -10%. Un vostro stesso rappresentate ritiene del tutto normale una trattativa del 15-20%.

Il crollo del mattone: -50% dal 2007 (Fonte: opinione.it - di Luca Pautasso - 05/09/2012)

Mattone a rischio crollo: le case degli italiani potrebbero valere la metà di quanto valessero nel 2007. È quanto sostengono le cassandre della crisi immobiliare italiana: di questo passo il valore commerciale degli immobili rischia di perdere il 50% rispetto ai picchi eccezionali dei prezzi di cinque anni fa. Ma davvero rischiamo una bolla come quella spagnola? E soprattutto: cosa è successo all’investimento preferito dalle famiglie italiane per trasformarlo quasi in una sorta di flop?

Per Giuliano Olivati, presidente bergamasco della Federazione italiana agenti immobiliari professionali, previsioni così pessimistiche sono forse un po’ azzardate, ma un calo c’è. E si vede.

«Anche il centro studi di Confindustria conferma quello che l’Osservatorio immobiliare Fiaip Bergamo sta predicando da almeno tre anni: la ricreazione è finita, l’economia italiana, europea e mondiale è drammaticamente cambiata, la possibilità di spesa e indebitamento delle famiglie si è ridotta, e perciò non possono non scendere i prezzi delle case» dice Olivati.

In Italia le famiglie hanno sempre avuto una particolare predilezione ad investire acquistando il cosiddetto “tetto sulla testa”. Una tendenza, osserva Olivati, molto più marcata che in altri paesi europei: «Da noi il tasso di famiglie proprietarie sta tra l’80% e l’85%, mentre in Germania e Olanda si attesta più o meno al 50%» prosegue. Ma le “care vecchie abitudini” non bastano a tenere in vita il mercato immobiliare così come siamo stati abituati a pensarlo negli ultimi anni: «È chiaro che in Italia la famiglia-tipo dedicherà alla casa un budget superiore, ma c’è un limite fisiologico, dato che non è possibile destinare all’acquisto della casa più di un terzo del reddito e i salari non sono in crescita. Le banche per soprammercato o non fanno mutui o finanziano solo il 50-60% del valore della casa, e il credit crunch è uno dei fattori-chiave della crisi immobiliare».

Ecco allora il perché del crollo. Ma crollo di quanto? «Che i valori siano scesi dal 2008 a oggi mediamente del 30% è un dato appurato da qualsiasi agente immobiliare italiano; che la forbice di trattativa nel 2012 viaggi tra -15 e -20% anche» sostiene Olivati. Che lancia poi un avvertimento: «Se la profezia degli economisti pessimisti si avverasse, sarebbe l’euro che si rimangia il suo raddoppio dei prezzi sulla lira».

«Quella attuale – spiega ancora il presidente Fiaip Bergamo - è una nuova fase economica strutturalmente imparagonabile a quella precedente. Non è nemmeno una bolla immobiliare. Non siamo Dubai» dice. Allora con cosa dobbiamo fare i conti? «Con un mutamento strutturale epocale dell’economia, macro e micro».

E cosa significa? «Che siamo diventati tutti più poveri, tanto le famiglie quanto sistema-paese. Anche i prezzi delle case, che non sono oggetti sulla Luna ma cose in vendita che esistono qui e ora, si regolano di conseguenza». Occorre farsene una ragione, dunque, e agire di conseguenza. Perché non è tutto perduto, anzi: «È ancora possibile fare ottime trattative che soddisfino il venditore e l’acquirente».
 

O.r.d.i.n.a.r.y. Man

Membro Attivo
Professionista
Sono d'accordo anche io ......ma oltre la discesa dei prezzi darei un occhio a quella percentuale di 80-85% di proprietari.....è una cifra che da poco spazio al mercato. Anzi proprio a causa di questa percentuale, senza una economia e redditi proprio buoni diventa difficile incrementare le vendite.
 

Rosa1968

Membro Storico
allora possiamo dire che c'è stata un'eccezione alla regola? Perchè la regola dice che i prezzi della case debbano scendere per forza? Chi la stabilisce la regola ...... la motivazione che ha il proprietario a vendere l'immobile, ad accettare un prezzo più basso. E' solo lui che decide di rifiutare una proposta più bassa. Quell'immobile era in vendita al prezzo di mercato e infatti si è venduto.
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
Del signor Olivati ricordo un "mirabile" articolo di qualche mese fa (giugno 2012 circa) riportato su immobilio e riguardante le proprietà taumaturgiche dell'IMU sul rilancio delle compravendite immobiliari.
Ora questa analisi Pautasso-Olivati.
Spero che i proprietari di immobili mantengano i nervi saldi e tocchino ferro (oltre a trecce d'aglio, gobetti di vario materiale e cornetti anti-malaugurio....).:p
 

skywalker

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
...perdonate la ripetizione ma come al solito, in questi casi, mi viene da riflettere...
Ma se SOLO in italia il numero dei proprietari si attesta tra l'80 e L'85% mentre nei paesi più evoluti questa percentuale scende al 45/50%...il resto degli immobili a chi appartiene?
A dei p.p.s.s. (poveri pirla senza speranza)?
...non credo proprio...
Secondo me appartengono ai grandi investitori, alle banche, ai gruppi che acquistano allo scopo locativo (da qualche parte andranno pure a dormire questi nordici senza casa di proprietà e non mi risulta che si accalchino sotto i ponti)?
...a tutti coloro che hanno interesse a che questa tendenza si inverta anche da noi perchè un mutuo prima o poi arriva a scadenza ma un'affitto è come una vecchia pubblicità della "e beers", ve la ricordate?
Diceva:" un diamante è per sempre"...proprio come un'affitto...
 

skywalker

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Concordo in pieno..chi aveva case o comprate case col sistema LIRA, e si ritrovo' con i valori raddoppiati in meno di 2 anni, dovra' giocoforza tirare i remi in barca e vendere a prezzo, senno' adieu


...Andrea, non mi dire che hanno addomesticato anche te...non posso e non voglio crederci...
Quello che avviene è pilotato e sacrifica gli interessi dei molti per favorire gli interessi di chi ha interessi più grandi.
...sai qual'è secondo me la differenza tra l'economia della gente e quella dei grandi capitali?
la differenza stà nel tempo!
Tutti noi abbiamo bisogno di raggiungere i nostri risultati "in vita" pertanto ragioniamo e tariamo i nostri progetti in un'arco temporale corrispondente al fulcro della nostra vita lavorativa, diciamo che prima fai pratica poi, una volta imparato ti organizzi x lavorare in proprio, ad una certa età tiri inevitabilmente i remi in barca e ti fai trasportare dal flusso che tu stesso hai contribuito a creare...
In mezzo ci sono al massimo 10 o 20'anni se sei stato bravo...per i grandi capitali è differente...
...chi decide vive già benissimo con i proventi derivatogli da decisioni vecchie una o due generazioni prima per cui può permettersi il lusso di determinare ora le sorti di un'economia che forse non ci riguarderà...ma certamente riguarderà i nostri figli o i nostri nipoti...ed è per loro che non possiamo e non dobbiamo abbassare la guardia...
...le decisioni che permettiamo vengano prese oggi, ricadranno sui fabio, marco, giorgio boschini di domani...
 

O.r.d.i.n.a.r.y. Man

Membro Attivo
Professionista
Questa crisi dimostra che i valori immobiliari non sono sempre in crescita oppure sempre in crescita da giustificare un sacrificio di un mutuo di 30 anni.
Anche per questo non si vende più.
 

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