Punti fermii:
1) I notai in alcune località richiedono conformità prodotta da un professionista;
2) La conformità va presentata al rogito
3) Tale documentazione in alcune zone è a carico del venditore (Grosseto p.e.) e in altre a carico dell'acqurente (Pisa p.e.)
A questo punto ipropongo la mia secona domanda iniziale leggermente corretta:
" Se una proposta di acquisto non si concretizza in rogito perchè dalla documentazione del tecnico si scopre che non c'è conformità e i tempi per mettersi in regola vanno oltre le scadenze prestabilite (per il rogito) e l'affare non va in porto,
le provvigioni in questo caso devono essere corrispote? Eventualmente da chi a chi?[/U]
Come noto la S.C. di Cassazione nel determinare le responsabilita' del mediatore ha stabilito che gli accertamentii di carattere catastale e ipotecario NON sono carico dell'agente Imm.re ,ma del notaio.
Pero' recentemente l'orientamento dei Giudici sta cambiando tale interpretazione.
Inoltre le recenti norme sull'obbligo della conformita' delle planimetrie con lo stato di fatto dell'immobile, a mio parere, pone all' Agenti Immobiliari la responsabilita' di informazione anche sulle eventuali problematiche catastali, cosi' come quelle urbanistico-edilzie.