Sono neoiscritto, spero di non far danni, approfittando della vs competenza vorrei togliermi un dubbio.
Ho acquistato un bilocale in montagna , all’interno di una palazzina di 3 appartamenti ampliata negli anni 60. Il bilocale (37 mq utili) è stato ristrutturato tre anni fa ed è la parte “vecchia” della casa (muri in pietra e costruita agli inizi del 900 -prg nucleo antico).
Nel 2007 un’impresa aveva acquistato l’appartamentino e fatto opere interne (nuovi impianti acqua, elettricità, canna fumaria). Con l’occasione, per togliere un dislivello tra le due stanze (che avrebbe costituito barriera architettonica) l’altezza della camera (ex 2.45) si è ridotta a 2.30 con nuovo pavimento a livello come mi ha spiegato il vecchio proprietario.
L’impresa ha presentato la fine lavori ed io ho acquistato, ho fatto mettere i sanitari e chiesto in comune l’agibilità presentando tutta la documentazione relativa agli impianti e le dichiarazioni dell’impresa.
Il regolamento edilizio del comune prevede altezza minima 2.50 fatte salve altezze minori preesistenti purchè l’autorità sanitaria comunale accerti esistenza requisiti igienico-sanitari.
A parte la planimetria per le modifiche catastali da cui risulta la nuova altezza media 2.45, tra i documenti della DIA consegnati in comune ,che ho in copia, non risulta da nessun’altra parte la minore altezza della camera. Ora mi è sorto questo dubbio: L’abitabilità acquisita col silenzio assenso potrebbe un domani essere annullata dalla modifica dell’altezza della camera anche se giustificata dall’eliminazione di barriera architettonica?. Grazie per la collaborazione.
Ho acquistato un bilocale in montagna , all’interno di una palazzina di 3 appartamenti ampliata negli anni 60. Il bilocale (37 mq utili) è stato ristrutturato tre anni fa ed è la parte “vecchia” della casa (muri in pietra e costruita agli inizi del 900 -prg nucleo antico).
Nel 2007 un’impresa aveva acquistato l’appartamentino e fatto opere interne (nuovi impianti acqua, elettricità, canna fumaria). Con l’occasione, per togliere un dislivello tra le due stanze (che avrebbe costituito barriera architettonica) l’altezza della camera (ex 2.45) si è ridotta a 2.30 con nuovo pavimento a livello come mi ha spiegato il vecchio proprietario.
L’impresa ha presentato la fine lavori ed io ho acquistato, ho fatto mettere i sanitari e chiesto in comune l’agibilità presentando tutta la documentazione relativa agli impianti e le dichiarazioni dell’impresa.
Il regolamento edilizio del comune prevede altezza minima 2.50 fatte salve altezze minori preesistenti purchè l’autorità sanitaria comunale accerti esistenza requisiti igienico-sanitari.
A parte la planimetria per le modifiche catastali da cui risulta la nuova altezza media 2.45, tra i documenti della DIA consegnati in comune ,che ho in copia, non risulta da nessun’altra parte la minore altezza della camera. Ora mi è sorto questo dubbio: L’abitabilità acquisita col silenzio assenso potrebbe un domani essere annullata dalla modifica dell’altezza della camera anche se giustificata dall’eliminazione di barriera architettonica?. Grazie per la collaborazione.