francesca63

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Privato Cittadino
non mi son fatto convinto che gli eredi siano solo i tre fratelli che già han firmato.
Vero. Non abbiamo informazioni in merito.
Resto sconcertato dal fatto che l'assemblea condominiale e/o l'amministratore condominiale (se esistente) possano aver firmato/accettato l'alienazione del bene senza che vi fosse prima la decisione all'unanimità riportate in calce sul verbale dell'assemblea. Mi stupirebbe che l'eventuale amministratore avesse permesso a non aventi causa di votare in tal senso ed ancor di più mi stupirebbe se l'amministratore avesse firmato per conto del condominio.
Ho fatto tra me e me la stessa considerazione:hai perfettamente ragione.
Sono perplessa anch’io, e curiosa.
Nella pratica, come amministratore: convoco assemblea condominiale. Ottengo l'ok dei 1000 millesimi (con presenti e deleghe). Il tutto è riportato sul verbale e solo successivamente si firma una proposta.
Concordo in pieno.
Come spesso succede, le cose migliori sono le più semplici e lineari.A prova di bomba, nessuno può più contestare niente.
A molti piace complicarsi la vita.
Presumo che l'obbligo a vendere sia stato possibile per la quasi irrilevante consistenza degli oggetti in essere)
Proprio per la quasi irrilevante consistenza anche nel caso in discussione , ho ritenuto irrealistico che eventuali eredi lesi nella quota di legittima (e non firmatari dell’accettazione) possano aver interesse a esercitare qualsivoglia azione a tutela del loro diritto sulla quota millesimale di comproprietà dell’appartamento in vendita.[/QUOTE]
 

il_dalfo

Membro Senior
Professionista
Proprio per la quasi irrilevante consistenza anche nel caso in discussione , ho ritenuto irrealistico che eventuali eredi lesi nella quota di legittima (e non firmatari dell’accettazione) possano aver interesse a esercitare qualsivoglia azione a tutela del loro diritto sulla quota millesimale di comproprietà dell’appartamento in vendita.

In questo mi trovi in lieve disaccordo (ma solo per mia deformazione professionale): per come son fatto io, se sono l'ultimo pezzo che ti manca per completare il puzzle ecco che la mia quota non la cedo a pari prezzo degli altri (tanto più se hai già un accordo con gli altri). Soprattutto per le cifre che potrebbero essere in gioco: facciamo finta che il singolo millesimo di proprietà valga 100€ ed io ne possiedo 3, ti chiedo mille € per chiudere ad 800 (giusto per fare un esempio). Da un punto di vista commerciale a te rode ma non inficia l'operazione, a me rende di più.
 

francesca63

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Privato Cittadino
io, se sono l'ultimo pezzo che ti manca per completare il puzzle ecco che la mia quota non la cedo a pari prezzo degli altri
Concordo, ma se per essere l’ultimo pezzo del puzzle devo andare dal giudice, per quelle cifre lascio stare.
Certo se hanno gestito male la faccenda a livello condominiale , potendo invece facilmente fare tutto per bene (come hai spiegato prima) , quasi si meritano qualche “ostacolo”...
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Pyersilvio sulla caparra non sono sicuro di capire. Ho dato una caparra confirmatoria che è nelle mani dell'amministratore di condominio.

...Per cui sono tutte fuori luogo le tue congetture.

Specialmente se la caparra non e’ stata incassata dal condominio.

Se invece la caparra fosse stata versata, significa che l’entita’ condominio, sta procedendo nella vendita.
L’amministratore in pectore, ne risponde per conto del condominio, che essendo un privato si muove attraverso il codice civile, senza lasciare spazio ad interpretazioni.

Quindi occorre che aspetti senza stracciarti le vesti più di tanto.

La scomparsa di altri soggetti, facenti parte della stessa compagine condominiale, potrebbe pure nel frattempo reiterarsi a piu’ riprese, facendo decuplicare i chiamati ad intervenire all’atto.

Questioni che riguardano il condominio e l’amministratore.

Che ci devi fare con la foresteria Corto..?

La tieni o devi riattare e rivendere...?
 

corto-armitage

Membro Attivo
Privato Cittadino
Allora sul cosa ci devo fare non sono sicuro sia pertinente, comunque visto che l'argomento interessa informo che ci dovrei abitare quando sono a Roma alcuni giorni della settimana. Detto questo.
I fratelli sono i proprietari di 3 quote ciascuna. C'è una quarta quota del padre che non c'è piu' di cui si presume siano gli eredi ma ovviamente non si sa finchè non c'è la successione. La firma quindi potrebbe essere interpretata come un impegno a vendere la propria quota ma non quella del de cuius su cui non hanno ancora titolo. Per contro si potrebbe dire che implicitamente hanno accettato anche di vendere quella ereditanda. Ma che loro siano gli eredi si può sapere solo alla successione.

La vendita per quote del bene comune è possibile solo se si cambia la destinazione d'uso cosa per ora non fatta. Altrimenti serve l'unanimità dei proprietari (1108 c.c. se ricordo bene). Io da come interpreto finora non ho l'unanimità perchè il de cuius non ha firmato. La complicazione è dovuta al fatto che i 3 presunti eredi firmando per la loro quota hanno implicitamente accettato di vendere la quota di cui sono ereditari. Ma appunto ammesso che lo siano.

Proprio per il motivo di cui sopra l'assemblea di condominio serve a poco. In ogni caso l'assemblea ci fu e all'unanimità (dei presenti e non dei proprietari) decise di vendere.

Nella proposta di acquisto c'è scritto che la proposta si intende accettata quando firmata per accettazione dall'intera parte venditrice.

Questo è quanto.
 

il_dalfo

Membro Senior
Professionista
Concordo, ma se per essere l’ultimo pezzo del puzzle devo andare dal giudice, per quelle cifre lascio stare.

Non son stato chiaro: nel caso testimoniato il condomino poneva veto assoluto alla vendita. Nella mia ipotesi (quella del puzzle) non pongo veto alla vendita, solo che mi permetto di mercanteggiare al rialzo abbondantemente ma senza esagerare (non chiedo 1 milione per 3 millesimi su un valore complessivo di 100mila, chiedo mille per chiudere ad 800 su un valore di 300. In rapporto si fa anche su cifre più alte ma come a me non conviene andar in giudizio, non deve convenire neanche a chi vuol comprare.
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Allora sul cosa ci devo fare non sono sicuro sia pertinente, comunque visto che l'argomento interessa informo che ci dovrei abitare quando sono a Roma alcuni giorni della settimana. Detto questo.
I fratelli sono i proprietari di 3 quote ciascuna. C'è una quarta quota del padre che non c'è piu' di cui si presume siano gli eredi ma ovviamente non si sa finchè non c'è la successione. La firma quindi potrebbe essere interpretata come un impegno a vendere la propria quota ma non quella del de cuius su cui non hanno ancora titolo. Per contro si potrebbe dire che implicitamente hanno accettato anche di vendere quella ereditanda. Ma che loro siano gli eredi si può sapere solo alla successione.

La vendita per quote del bene comune è possibile solo se si cambia la destinazione d'uso cosa per ora non fatta. Altrimenti serve l'unanimità dei proprietari (1108 c.c. se ricordo bene). Io da come interpreto finora non ho l'unanimità perchè il de cuius non ha firmato. La complicazione è dovuta al fatto che i 3 presunti eredi firmando per la loro quota hanno implicitamente accettato di vendere la quota di cui sono ereditari. Ma appunto ammesso che lo siano.

Proprio per il motivo di cui sopra l'assemblea di condominio serve a poco. In ogni caso l'assemblea ci fu e all'unanimità (dei presenti e non dei proprietari) decise di vendere.

Nella proposta di acquisto c'è scritto che la proposta si intende accettata quando firmata per accettazione dall'intera parte venditrice.

Questo è quanto.

Questo e’ quanto non si capisce.

Con l’accettazione tacita, ogni chiamato all’eredità, compie atti concludenti.
Che non hanno il diritto di fare senza avere la qualita’ di eredi.

Qualita’ che puo’ essere conferita, accettando, tacitamente o espressamente, quell’eredita’.

La semplice apertura della successione, non determina la qualita’ di erede.

Quindi meglio faresti a preoccuparti di fare l’acquirente.
 
Ultima modifica:

Caterina2014

Membro Ordinario
Privato Cittadino
ti posto una parte presa da un sito " se l’erede, nel possesso dei beni ereditari, non predispone l’inventario dei suddetti beni entro tre mesi dall’apertura della successione. Il codice civile, infatti, stabilisce a carico di chi abbia la disponibilità materiale dei beni del defunto di effettuare un inventario entro 3 mesi; se non lo fa, egli viene considerato erede puro e semplice, come se avesse accettato l’eredità [2]"; se loro non provvedono a fare la trascrizione sul registro immobiliare della quota ereditata il notaio non ti puo' neppure fare l'atto. Visto comunque che la situazione è un po' complicata, ti suggerisco di rivolgerti ad un legale o ad uno studio notarile.
 

corto-armitage

Membro Attivo
Privato Cittadino
Il notaio c'è ma la sua assistente non è sicura neanche lei per ora (del quesito originale: se non fanno successione / accettazione dell'eredità entro i termini e di conseguenza non possiamo fare il rogito perchè manca la quota del de cuius sono inadempienti (e di conseguenza il condominio) oppure no?). Il condominio si è speso metà della caparra il resto è un assegno in deposito fiduciario all'amministratore. Se mi danno una risposta ve la relo.
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Se hanno incassato la caparra significa che il contratto preliminare di compravendita è concluso.
Qualcuno dovrà spiegare agli eredi che per non essere inadempienti devono presentarsi al rogito con la successione fatta. Immagino ci riuscirà l'amministratore di condominio o il notaio, però bisogna farglielo capire per tempo.
 

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